(COMPLETA)
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Shannon Ladey non si aspettava di incappare proprio in lui: Adrian. All'apparenza il classico stronzo pieno di sè, il tipico bad boy che ti fa perdere la testa con il suo caratteraccio. Lui ha dei segreti, e li tiene nasc...
Era passata una settimana dalla serata al locale e quasi non mi sembrava vero: il tempo passava davvero troppo velocemente. Durante la settimana Adrian aveva continuato a comportarsi da sé stesso, appariva ovunque io andassi e di certo uscire con lo stesso gruppo di amici non aiutava molto la situazione. Mi ero presa del tempo per leccarmi le ferite da sola e sperai di non doverlo fare di nuovo per lo stesso motivo.
Aprii il mio armadietto e tolsi i libri che non mi servivano dallo zaino, a dire il vero avrei potuto benissimo lasciarli direttamente a scuola dato che avevo l'abitudine di portarmi avanti con i compiti durante la settimana. Mi diedi un occhiata veloce allo specchio che avevo attaccato all'anta, prima di richiuderlo.
Sobbalzai appena trovai Adrian appoggiato all'armadietto di fianco al mio. Era diventato un vizio ormai. Teneva le mani nelle tasche e mi guardava con il solito ghigno strafottente che mi faceva alzare gli occhi al cielo ogni singola volta. «Cosa c'è?» gli domandai incrociando le braccia al petto.
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«Niente, niente...» si morse il labbro per non ridere. Sospirai. «Adrian, cosa c'è?» «Sto bene, grazie per l'interessamento. E tu?» mormorò visibilmente divertito.
Aveva passato l'intera settimana a tormentarmi in questo modo e a prendermi in giro riguardo al nostro piccolo segreto. Mi aspettavo che mi avrebbe ricattata, ma fortunatamente non lo aveva fatto. Non aveva ancora raggiunto quel livello di meschinità.
«Comunque ti stavo aspettando» aggiunse così, di punto in bianco. «Eh?» ribattei scioccata, come se non avessi capito. Lo studiai in volto per assicurarmi che non fosse una delle sue solite prese in giro.
«Mi hai sentito, Shannon. Ho detto che ti stavo aspettando. Andiamo fuori dagli altri» mi ordinò dandomi le spalle. Ancora stupita, presi lo zaino e lo seguii fuori, confusa. Vidi subito gli altri intenti a parlare al nostro solito posto e camminai verso di loro.
«Eccovi finalmente! Adrian non scherzavi allora!» esclamò Josef. «Ora mi devi cinquanta dollari, amico» sospirò divertito Adrian.
Diventai rossa in faccia ed iniziò a crearsi l'ormai familiare morsa che partiva dal mio stomaco. Adrian gli aveva raccontato cosa abbiamo fatto?
Josef sospirò e tirò fuori il portafoglio, da dove estrasse una banconota da cinquanta dollari e la porse ad Adrian sbuffando. Rimasi a bocca aperta davanti alla scena. Davvero avevano scommesso dei soldi su di me?
Li guardai male entrambi facendo per andarmene quando Josef mi disse: «Hey! Non ti sarai mica offesa?» «Avete scommesso dei fottuti soldi su di me!» urlai arrabbiata. Mi voltai verso Adrian e lo trucidai con lo sguardo. «Non me lo sarei mai aspettata da voi. Anzi, non me lo sarei mai aspettata da te Josef. Da Adrian invece sì!» sbottai sinceramente delusa. «Pensi davvero questo di me?» mi accusò Adrian, stupito.
Quella conversazione stava andando sul personale, ma gli altri stranamente non capirono il vero significato dietro alle parole di Adrian.
«Se Adrian ti avesse trovata entro dieci minuti avrebbe vinto cinquanta dollari. E così è stato. Non pensavo che questo avrebbe potuto infastidirti, Shannon. Mi dispiace» si scusò Josef guardandomi seriamente dispiaciuto.