Best Mistake «

83 🌙🔞

Il suo corpo era caldo contro al mio, mi era mancata quella sensazione di appartenenza che solamente lui sapeva darmi. Quella che avevo provato solo con lui. E più mi perdevo in quel bacio e più la realtà sembrava allontanarsi dalla nostra piccola bolla. Quello era l'attimo di calma prima della tempesta, il luogo in cui sparivano tutti e restavamo solamente noi due.
Non sapevo se ci fosse mai stato un noi, da qualche parte nella sua testa, apparte quella volta fuori dal liceo in cui aveva detto "noi ci siamo", ma era comunque brutto avere la consapevolezza che non ci sarebbe mai stato.
C'era stato un tempo in cui avevo creduto che ci fosse stato un noi, ma guardandoci in quel momento, avevo capito che forse eravamo sempre stati semplicemente Adrian e Shannon.

Mi sfilò la felpa e i jeans, non indossavo nemmeno il reggiseno, successe tutto velocemente... forse per evitare che qualcuno dei due avesse potuto avere dei ripensamenti. Si fiondò a baciarmi dal collo fino ad arrivare ai miei seni che stuzzicò con la lingua, facendomi gemere. Tornò sulle mie labbra e nel frattempo si calò i boxer, mi fece sedere sul bordo del lavandino e mi sfilò le mutandine. Non mi sentivo imbarazzata, in fondo era Adrian, ma non avevo avuto rapporti per quasi tre anni e mi sentivo un po' nervosa.

Mi spalancò le gambe e si infilò nel mezzo, abbassandosi per lasciare qualche bacio bagnato sopra al punto più sensibile facendomi ansimare per la sorpresa. Stava succedendo tutto così in fretta... appena decise che ero abbastanza pronta, appoggiò la punta sulla mia entrata e mi guardò negli occhi prima di entrare.
Fece un po' male all'inizio, ma il dolore durò poco prima di venire sostituito dal piacere. Quella sensazione di pienezza mi era mancata. Fottutamente tanto.

«Sei stata con qualcun altro dopo di me?» ansimò al mio orecchio.

Prese a spingere più forte e sempre più velocemente. Era come se si fosse trattenuto per tutto quel tempo e fosse arrivato il momento di sfogarsi del tutto. Se Adrian aveva bisogno di sfogarsi sopra al mio corpo, allora glielo avrei lasciato fare. Non importava cosa sarebbe successo dopo... io ero sua in quel momento.

«Nessuno...» gemetti e allacciai le mie gambe attorno a lui.

«Giuramelo, Shannon.» Ringhiò tra i denti. «Guardami e giurami che non c'è stato nessun altro dentro di te.» Mi ordinò prendendo il mio mento fra le dita per farsi guardare.

«Te lo giuro, solo tu» ammisi guardandolo e trattenendo un gemito.
Sembrò subito più sollevato e ghignò prima di riprendere a baciarmi il collo.

Sembravamo così diversi visti al di fuori, ma in realtà gli spigoli dei suoi cocci combaciavano con i miei, era una sincronia così perfetta da farmi sanguinare dall'interno ma senza darlo a vedere. E più si perdeva in me, più io mi perdevo in lui, insieme a lui. I nostri cuori erano sintonizzati, stavano battendo allo stesso tempo straziante... perché quel tempo era tutto ciò che ci era rimasto. Anche le ultime briciole del nostro mondo, divenute cenere, avevano attecchito a terra come neve, e tutt'intorno era stato spazzato via dalla stessa bufera che ci aveva uniti sotto ad un portico di Oxford Street anni prima. Ma quella volta non avevamo un riparo.

Adrian mi guardò negli occhi e rallentò il ritmo.

«Dimmi che dimenticherai tutto questo...» sussurrò sotto sforzo.

«Non posso promettertelo» sussurrai di rimando, a metà tra il piacere e l'angoscia che mi causarono quelle parole.

«Perché è così difficile? Dimmelo, Shannon...» grugnì contro alle mie labbra, «Dimmi perché ogni cazzo di volta non riesco a stare lontano da te. Dimmi perché vorrei scoparti così forte da farti male e cacciarti subito dopo... ma poi torno sempre a cercarti...»

«Io... io non lo so...» ansimai inarcando la schiena.

Il modo in cui mi stava facendo sua in quel momento era lento ma preciso, toccava ogni corda che avevo dentro e non mi dava via di scampo. Temevo davvero che sarei rimasta incastrata in quel momento, tra il suo corpo e il lavandino.