Best Mistake «

36 🌙🔞

Quando entrai in casa, mia madre e Robert stavano seduti sul divano intenti a guardare il solito telegiornale, ma appena si accorsero del cigolio della porta si voltarono entrambi. Vidi mia madre tirare un sospiro di sollievo prima di alzarsi e venirmi incontro.Mi attirò a sé abbracciandomi forte, io ricambiai sorridendo lievemente sperando di non beccarmi una super predica.

«Per fortuna sei tornata!» esclamò portandosi una mano sul petto. «Eravamo così preoccupati... ma dove sei stata?» mi domandò prendendomi il viso fra le mani.
«Sono stata da Lola, mamma. Mi dispiace di non averti mandato un sms, eravamo così stanche che appena siamo arrivate a casa sua siamo crollate» mentii e nel frattempo salutai Rob lasciandogli un bacio sulla guancia.
«Dai Carrie, lasciala stare. È grande abbastanza oramai, sa cavarsela da sola e tutti hanno bisogno di un po' di libertà ogni tanto» disse rivolto a mia madre, «però Shannon avvisaci la prossima volta, intesi?» mi raccomandò dolcemente lui.
«Sì, scusate ancora» mormorai in imbarazzo.
Ero felice che non mi avessero fatto ulteriori domande, non credo che sarei stata in grado di rispondere ad un interrogatorio.

Mi sedetti un po' insieme a loro sul divano a parlare del più e del meno prima di salire in camera mia. Rob e mia madre mi avevano chiesto come era stata la mia festa di compleanno, ed io raccontai a loro ciò che avrebbero voluto sentirsi dire.
Non dissi nulla di Zayn e di Adrian.

La doccia mi rinvigorii a tal punto che non avrei più voluto uscire da la dentro, ma dovevo. Svogliatamente spensi l'acqua calda sentendo immediatamente il cambio di temperatura. Mi affrettai ad indossare l'accappatoio e lo legai stretto in vita prima di uscire dal bagno.

Canticchiai una canzone che mi era passata per la testa mentre aprivo l'armadio per prendere qualcosa da indossare. Quando scelsi un paio di leggins e una maglia bianca a maniche corte mi voltai e quasi mi venne un colpo: Adrian era seduto sul mio letto e mi guardava divertito.

«Cosa ci fai qui?» gli domandai stupita ma usando tutta la gentilezza possibile. Per quanto potesse essere strano, mi faceva piacere averlo li. Il mio cuore perse un battito.
«Mi annoiavo» disse alzando le spalle prima di sdraiarsi sul mio letto con le mani dietro alla testa, esattamente come se fosse a casa sua.

Il suo sguardo mi penetrò fin dentro alle ossa, mi squadrò dalla testa ai piedi e credevo che fosse colpa del mio accappatoio che non lasciava molto all'immaginazione.

«Okay, vado a vestirmi» gli comunicai imbarazzata, dandogli le spalle.

Lui sembrava non avermi nemmeno sentita, dato che era intento a guardare qualcosa sul suo telefono. Tornai in bagno ormai asciutta quando iniziai a vestirmi. Non ci impiegai molto, dato che non avevo lavato i capelli. Sorrisi al ricordo di Adrian mentre me li asciugava accuratamente l'altra notte.
Mi chiesi il motivo per la quale fosse venuto, dato che mi aveva lasciata davanti casa circa due ore fa.
Cosa avrà pensato mia madre?
E Rob? Oddio!

Sicuramente saranno stati loro a farlo salire in camera mia, quindi sapevo già che mi avrebbe aspettato l'interrogatorio di mia madre domani. Avranno pensato che Adrian fosse il mio ragazzo, sicuro come la morte.
Potevo già iniziare a farmi il segno della croce.

Quando ritornai nella mia stanza, trovai Adrian davvero interessato al cassetto della mia biancheria intima, così tanto che non si accorse nemmeno della mia presenza. Mi avvicinai a lui a passo lento cercando di non fare rumore e quando lo raggiunsi lo trovai con un paio di mutandine in mano.
Gli diedi un buffetto sul collo e gli tolsi le mie mutandine dalle mani.
«Non lo sai che è maleducazione frugare nei cassetti degli altri?» gli dissi imbarazzata. Il mio tono doveva essere autoritario e invece avevo fallito.
«Non sapevo avessi questi gusti, mi piace» ghignò.
«Quali gusti?» mormorai ancora in imbarazzo.
«Be', per essere una ancora vergine, ne hai di biancheria sexy dentro a questo cassetto. Ho notato che hai anche delle vestaglie... non sai cosa darei per vederti con addosso una di quelle...» mormorò a voce bassa guardando un punto indefinito della stanza, come se stesse immaginando la scena.