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Spazio autrice:

Per chi non lo sapesse, Best Mistake avrà un posto speciale anche nell'altra mia storia VENOM, quindi se vi siete affezionati ad Adrian e Shannon, li ritroverete all'interno di VENOM 😏😏

By the way... non odiatemi 🙏🏻



Adrian p💚v's

Il mio cuore sanguinava e scalpitava a turno, mentre la guardavo in attesa di sentire ciò che avrebbe voluto sentirsi dire.
I capelli neri erano tirati su in una crocchia spettinata che le lasciava il viso pallido scoperto, gli occhi color cielo erano spenti e affaticati, contornati da occhiaie violacee.
Era rimasta comunque la cosa più bella che avessi mai visto, la più sacra che avessi mai avuto tra le mani... e l'avevo sporcata, come qualcuno aveva fatto con me anni prima.
E nella forza che aveva di riuscire ancora a guardarmi negli occhi, con le guance rigate da lacrime silenziose, mi domandai che cosa ci fossimo fatti.

«Sì. Forse lo era. Era una bugia anche quella... guardaci adesso, Shannon.» sussurrai guardando un punto fisso davanti a me, di fianco alla sua testa.

Strinsi i pugni molto forte, ma la ketamina non mi faceva provare il dolore che invece avrei voluto sentire in quel momento. Ne avevo bisogno, avevo bisogno di sentirmi ingurgitato dall'oscurità per arrivare al punto in cui non ne sarei più uscito.

«Oh mio Dio... Adrian!» urlò nel panico, prendendomi la mano. Lasciò cadere a terra la piccola lama e notò il taglio lungo il palmo da cui fuoriusciva del sangue scuro.
Sussultò a quella vista, ma a me non importava niente. Mi sembrò quasi di uscire dal mio corpo per qualche istante, e mi guardai in piedi davanti a lei come se fossi stato il fantasma di me stesso, con gli occhi assenti.

Non era la prima volta che mi facevo del male, la cicatrice che avevo sul fianco la diceva lunga... ma Shannon... lei era sconvolta.
Si guardò le mani sporche del mio sangue e la vidi rabbrividire.

«Dobbiamo medicare il taglio Adrian.» mi sussurrò con una calma apparente, ma le tremava la voce.

I miei occhi vuoti e il ghigno malefico che avevo sulle labbra le facevano paura.
Riuscivo a percepire il suo corpo scosso da brividi, e non erano di piacere. Provò a spostarmi un po' più lontana da me, ma la mia mano si posò sulla sua gamba e strinse forte facendole male. Non poteva spostarmi, io non volevo si spostasse.

«Adrian mi stai-»
«...facendo male?» terminai la frase al posto suo. «Bene, perché questa non è nemmeno una parte del male che ho provato io».

«Chi ti ha fatto del male? Io non ti ho fatto niente, per favore mi stai facendo male.» Singhiozzò, ma io, impossessato da qualcosa che non sapevo nemmeno cosa fosse, la strinsi ancora più forte.

«Io ero solo un bambino, lo capisci? Ho passato un inferno a causa sua. Lo sto passando tutt'ora... ma adesso lo capirai anche tu...» le promisi guardandola.

Sembravo pazzo, psicotico... non mi riconoscevo più. Quello che aveva davanti non era il suo Adrian, non era il ragazzo che conosceva. Era un mostro.

Allentai la presa sulla sua gamba e pensò che mi fossi calmato, invece la spinsi contro al mio corpo, e perdendo l'equilibrio me la ritrovai sotto di me. Eravamo sdraiati sul pavimento e mi tenevo sui gomiti per non schiacciarla.
La guardai dall'alto al basso e ne rimasi incantato.
«Sei sempre la stessa. Così bella, buona... non ti meritavo sai?» sussurrai al suo orecchio.

«A-Adrian, non sai-»

«Shh, no, no. No, Shannon. Non parlare. So già cosa vuoi dire, ma questo sono realmente io. È questo ciò che sono... e tu stai morendo di paura».

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