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I capitoli che scrivo non sono revisionati, ho deciso che se ce ne sarà bisogno lo farò non appena la storia sarà finita. Volevo anche avvisarvi che di solito io sono sempre 20 capitoli più avanti quando pubblico qualcosa, ma stavolta no. Quindi mi scuso in anticipo se gli aggiornamenti saranno più lenti! 🌼 Buona lettura!

Mi staccai velocemente dalle sue labbra prima che potesse andare oltre e mi feci più indietro. Avevo capito a che cosa stava pensando e non potevo permetterglielo. Josef sbattè le palpebre come si stesse risvegliando da uno stato di trance.

«Scusa Shannon, io...»

Scossi la testa.

«Josef, baciare me non la riporterà indietro.» Gli dissi, posandogli una mano sulla guancia.

Una lacrima scivolò giù dalla sua guancia, arrivando sulle mie dita. Gli asciugai la parte bagnata del viso.

«So che dovrei andare avanti, ma mi manca così tanto... credimi, non c'è un giorno in cui io non pensi a lei.» Mormorò con gli occhi lucidi.

Non seppi cosa dire, non piansi nemmeno questa volta. Dopo due anni mi ero abituata alla sua mancanza. Non l'avevo più sentita dopo quella notte. Sarei stata una bugiarda se avessi detto che la notizia della sua morte non mi avesse toccata nemmeno un po', ma avevo già pianto prima. Non avrei lasciato che il dolore si impossessasse nuovamente di me, quindi cercai di non soffermarmi molto su questa brutta notizia.

Lola era ancora viva: era nel mio cuore, nei miei pensieri e nei miei ricordi felici. Lola era semplicemente in un altro stato, aveva cambiato idea all'ultimo minuto e aveva scelto un'altra università.

«È passato un anno, Josef. Forse è ora che tu conosca qualcun'altra. Lei non vorrebbe che tu fossi triste, ti ricordi quando lei e Drake battibeccavano?» gli domandai con un sorriso che fortunatamente ricambiò, tirando su con il naso.

«Sì... e chi se li dimentica quei due! Drake era peggio di una radio. Era davvero insopportabile a volte, ma gli volevamo bene.» Annuì a sè stesso mentre lo disse.

«Già...» sorrisi, sistemandomi meglio sul divano.

«Adrian sapeva che saresti arrivata?» mi domandò.

«Non sento Adrian da due anni, quindi no, non credo. E non voglio parlare di lui.» Gli ricordai.

In realtà avrei voluto sapere se fosse cambiato, se loro due fossero ancora amici... ma mi trattenni. Non potevo farmi del male. I ricordi del passato, quelli che hai in testa, molto spesso confondono il tuo presente; non sono solamente i ricordi, ma le emozioni collegate ad essi. Ti sembra di poter rivivere ogni cosa, con quella sensazione di felicità alla bocca dello stomaco... ma è solo un illusione. Il passato è passato, le persone cambiano come cambia il tempo, e tu, non ci puoi fare assolutamente niente.

«Ma Shannon, ci sono delle cose che devi sapere!» si impuntò.

«Non voglio sapere niente di lui, Josef. Per me Adrian è morto quella stessa notte.» Replicai duramente.

Josef mi guardò male.

«Non sai quello che stai dicendo, Shannon.»

«Lo so benissimo invece.»

«No, non è vero.» Si alzò di scatto dal divano e si avviò verso la porta. «Non diresti così se Adrian fosse morto veramente.» Ringhiò prima di aprire la porta e chiuderla con un tonfo, lasciandomi da sola e a bocca aperta.

Le prime lacrime si fecero spazio sul mio viso, ma questa volta non le fermai. Non le trattenni. Avevo combinato un casino con Josef, forse non avrei dovuto usare il termine morto nella stessa frase che comprendeva il nome di Adrian.
Avevo sbagliato a comporre la frase, ad usare le parole... ma il senso, gira e rigira, era proprio quello. Era esattamente ciò che intendevo.

Best Mistake «Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora