13 🌙

11.6K 291 52
                                    


Aspettai che lanciasse la bomba e la lasciasse esplodere. Mi rassegnai al fatto che stronzo com'era, di sicuro tutta la scuola avrebbe saputo presto che cosa avevo fatto il pomeriggio precedente a casa sua.
Trattenni il respiro, guardandolo.

«Hai dimenticato questo» indicò il mio zaino a terra, di fianco a Lola.
Cosa?

Tirai un sospiro di sollievo e mi diedi della stupida mentalmente.
Adrian lo notò, notò il modo in cui avevo trattenuto il respiro e notò anche i miei occhi spalancati per la paura. Alzò un sopracciglio e trattenne un altro sorrisetto stando bene attento a non farsi notare dalla nostra amica.
Borbottai un grazie e me ne andai, quella volta veramente.

Adrian p💚v's

Shannon camminò così frettolosamente che riuscii a guardare bene quel bel culo muoversi da destra a sinistra, facendomi pensare a quello che le avevo fatto sul mio letto a.
Il modo in cui gemeva il mio nome mentre le sussurravo parole sporche all'orecchio,il modo in cui con la mano stringeva il lenzuolo... così fottutamente bagnata, così eccitante...

«Ma che diavolo hai fatto a quella povera ragazza?» mi chiese Lola mettendosi davanti a me, con le braccia incrociate al petto.
Il fatto che mi abbia interrotto dai miei pensieri un po' mi infastidì.
«Io?» replicai fingendomi confuso.
«Sì Adrian! Quando sei arrivato tu, lei è... insomma è scappata, se ne è andata via...» cercò di spiegarsi, continuando a gesticolare.
«Non lo so, forse non le sto simpatico» tagliai corto con un'alzata di spalle.
«Adrian, è successo qualcosa fra voi due?» mi chiese ignorando la mia risposta precedente.
Oh, sì...
E succederà ancora...

Quella era la prima volta in cui si interessava così tanto di quello che facevo - sessualmente intendo - con qualcuna. Di solito, non le interessava cosa facessi con le ragazze, perché sapeva benissimo che fossero loro a cadere ai miei piedi, io mi impegnavo solo ad accontentarle. Con Shannon era letteralmente tutto diverso, era diventata la sua migliore amica e segretamente ne ero felice: lei non aveva mai avuto vere amiche, le ragazze la vedevano sempre diversa da loro, ma la verità era che lei si trovava di più con i ragazzi, era l'amica che ogni ragazzo avrebbe dovuto avere nella sua vita. Era cresciuta con me e Josef, era come se fosse una sorella per me... anche se non potevo dire lo stesso di lui.

Lola era molto seria in quel momento, lo era fin troppo. Lo capii dalla sua fronte corrugata mentre aspettava impaziente di ricevere una risposta da parte mia.

«Ma sei impazzita?! Io con... quella?» feci una smorfia per rendere il tutto più credibile.
Mi domandai come avessi potuto mentire a Lola o a qualsiasi altra persona se nemmeno io credevo alle mie stesse parole.

«Quella ha un nome: si chiama Shannon!» mi ammonì mettendosi sulla difensiva. «E si da il caso che sia la mia migliore amica» puntualizzò fulminandomi con lo sguardo.
«Senti, dove vuoi arrivare con questa conversazione? Lola, arriva al punto» sbuffai annoiato, ma in realtà stavo solo aspettando che la finisse con tutte quelle domande.
«So come tratti le ragazze e voglio solamente essere certa che nel caso tra voi due ci fosse qualcosa, tu non la farai soffrire» mi guardò negli occhi e mi puntò un dito contro. «Adrian, lei non è come le altre ragazze a cui sei abituato...» disse sinceramente.

Quante storie!
Me la voglio solo scopare, mica devo sposarla!

«Ma se nemmeno ci sopportiamo!» inarcai un sopracciglio, pensando al fatto che Shannon ed io, forse, saremmo potuti andare d'accordo solamente in una certa situazione: lei sopra di me, a letto.

Shannon 💙

Appena entrai in casa, l'odore del cibo mi arrivò dritto allo stomaco e mi fece strada in cucina. Mia madre aveva appena sfornato una teglia di lasagne indossando un guanto da cucina bianco. Era sempre molto attenta e non le piaceva molto quando qualcuno la distraeva troppo mentre era presa a fare qualcosa. Rimasi sullo stipite della porta aspettando che si accorgesse di me.
Appena posò la teglia sul bancone le scappò un mugugno di dolore e scosse la mano, in quel momento si accorse di me.

«Ciao Shannon! Ho fatto le lasagne!» annunciò allegra intenta a togliersi il grembiule prima di posarmi un bacio sulla guancia.
«Lo so, ti ho vista» ridacchiai. «Prima o poi ti brucerai seriamente se non stai più attenta...» le sorrisi

Dopo che ebbi finito di aiutare mia madre a lavare i piatti e a pulire la cucina, mi rintanai nella mia stanza e mi lanciai sul letto. Controllai se avessi dimenticato qualche compito in sospeso da fare, ma fortunatamente non avevo nulla essendomi portata avanti durante la settimana. Rimisi a posto il diario e mi infilai sotto le coperte cercando di recuperare il sonno perduto, impostai una sveglia per essere sicura che mi sarei svegliata.
Lola mi avrebbe uccisa, non mi fossi fatta trovare pronta.


Una volta in doccia mi depilai di nuovo le gambe e lavai i capelli.
Mi asciugai accuratamente prima di passare una crema per il corpo alla vaniglia, per poi indossare l'intimo.
Una mezz'ora dopo i miei capelli erano perfettamente piastrati ed ero soddisfatta anche per come mi fosse uscito il trucco.
Nonostante stessimo andando in un locale, non avevo esagerato.
Indossai una gonna rosa cipria a vita alta con un crop top nero che lasciava scoperta la parte di pelle dell'ombelico in cui si vedeva il piercing.
In quel momento, quando Lola mi avvertì di essere già sotto casa mia, mi guardai allo specchio per l'ultima volta e pregai che Adrian non ci fosse.

***

Il locale era affollato e non tirava un filo d'aria, ma io e Lola avevamo già i nostri drink fra le mani. Prima di partire da casa, mi ero appuntata mentalmente che quella sera non avrei esagerato con l'alcol.
Sapevamo bene tutti come era andata a finire l'ultima volta... se mi fossi ubriacata per poi trovarmi nei guai, non ci sarebbe Adrian a salvarmi, e la cosa un po' mi dispiaceva.
Scossi la testa per eliminare quei pensieri, ero uscita per divertirmi, non per pensare a quello stronzo.

«Ragazze!» sentii urlare Josef alzando una mano per farsi notare e noi andammo verso di lui.
«Ciao Josef» gli sorrido.
Indossava una camicia bianca accompagnata da degli skinny neri ed un paio di scarpe bianche.
«Shannon, sei una bambola questa sera!» esclamò guardandomi dalla testa ai piedi e annuì in segno di apprezzamento.

Arrossii immediatamente, imbarazzata borbottai dei ringraziamenti a caso, ma perchè non ero abituata a questo. Se fossi stata un'altra lo avrei ringraziato nel modo giusto, sarei riuscita ad accettare il complimento di un amico... non avrei abbassato la testa sentendomi in soggezione e in imbarazzo.
Ma io ero Shannon, non un'altra.

«Anche tu stai molto bene» gli dissi infine, prendendo un po' di coraggio.
«E a me non dici niente?» lo rimproverò Lola fingendosi offesa.

Josef la guardò per qualche istante e potei giurare di avergli visto brillare gli occhi.
«Sei bellissima, Lola. Non c'è bisogno che te lo dica...» sussurrò lui facendola arrossire.
Hey... aspetta!
Guardai entrambi curiosa, possibile che fra loro due ci fosse già del feeling?
Sorrisi al pensiero, avrebbero formato davvero una bella coppia.


Poco dopo... ero già brilla.
Con il secondo cocktail fra le mani.
Avevo infranto promesse e buoni propositi
e continuavo a ballare insieme a Lola, Josef ed un loro amico.
Si chiamava Kyle e veniva a scuola con noi, ma non avevo mai parlato più di tanto con lui, apparte qualche saluto.
Scoprii che fosse molto socievole e simpatico. Mi raccontò che avrebbe voluto frequentare la WCU l'anno seguente per laurearsi in letteratura inglese. Avevamo già qualcosa in comune, per lo meno. Mi chiese che cosa volessi fare io... e rimase stupito quando gli raccontai che anche io avrei voluto laurearmi in letteratura inglese. Kylie mi sfidò, la musica rimbombava e lui si attaccò al mio orecchio urlandomi un paio di citazioni celebri e non, e io avrei dovuto dirgli il titolo del libro e l'autore. Ridemmo tantissimo.
Era bello poter parlare apertamente con qualcuno senza avere il timore che potesse prenderti in giro da un momento all'altro, o che avesse secondi fini.
Kyle era alto, muscoloso e carino. I suoi occhi erano di un azzurro chiarissimo, color del ghiaccio e facevano da contrasto ai capelli neri come la pece.

Ancora una volta mi ritrovai a domandarmi come mai queste persone fossero amici di una persona come Adrian.
Come facevano ad essere amici, se erano praticamente gli opposti? Che interessi avevano in comune?

Cercai di scacciare nuovamente il pensiero di Adrian con tutte le forze che avevo, ma una volta che ci riuscii successe di peggio: me lo ritrovai ad un paio di metri di distanza mentre mi fulminava con lo sguardo.

Best Mistake «Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora