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In questo capitolo troverete contenuti a sfondo sessuale. 🔞

Dopo il messaggio che avevo ricevuto, Lola ed io non avevamo più tirato fuori il discorso Adrian e ne fui molto sollevata. Era diventato sempre più difficile continuare a mentirle viste tutte le cose che erano successe sotto al suo naso e senza che lei lo sapesse. La mia camera, quella di Adrian, la tenda del campeggio e la sua auto erano le uniche testimoni di tutti i momenti intimi che c'erano stati fra di noi, da quando la passione ci aveva resi entrambi schiavi di un desiderio mai espresso chiaramente ad alta voce.
Il nostro piccolo segreto. Il solo momento in cui potevamo essere - anche se non totalmente - chi realmente eravamo.

Il dischetto che tenevo fra le mani era completamente nero a causa del rimmel che appena rimosso e pensai che forse fosse ora di buttarlo per prenderne uno nuovo. Come da routine, misi un po' di acqua micellare su un dischetto pulito e finii di rimuovere i residui di trucco dal mio viso prima di lavarlo completamente con l'acqua.

Era mezzanotte passata appena mi misi a letto eppure non mi sentivo affatto stanca nonostante la giornata trascorsa in centro con Lola. Dopo la cioccolata calda al bar, dato che aveva finalmente smesso di piovere, avevamo camminato un po' per le vie del centro scegliendo indecise in quali negozi entrare. Alla fine, la mia cara amica, mi aveva costretta ad entrare in un negozio di intimo per trovare qualcosa di carino e allo stesso tempo sexy. Mi aveva confidato esplicitamente di aver bisogno di roba nuova, nel caso dovesse arrivare il suo momento con Josef. Avevamo guardato quasi ogni completo dentro al negozio e alla fine la sottoscritta era uscita con ben quattro completi intimi sotto richiesta - implori e minacce a parte - di lei. Mi aveva assicurato che un giorno l'avrei ringraziata e la cosa mi fece ridacchiare fra me e me mentre guardai le nuove mutandine nere con i merletti che avevo indosso.

Il mio telefono vibrò sul comodino rendendo la vibrazione ancora più udibile e lo afferrai per guardare chi potesse avermi scritto.

Da Adrian:
Potresti aprire il balcone? Si gela quì fuori.

Be', almeno era stato gentile quella volta...
ma che cazzo ci faceva Adrian a quest'ora a casa mia?!

Mi alzai velocemente dal letto e andai ad aprire la porta a finestra dopo aver scostato le tende.

«Com'è che si dice? Sorpresa?» mi domandò ironico con il solito sorrisetto strafottente in volto. Oramai mi ci ero abituata. Indossava un paio di pantaloni della tuta e una giacca nera dall'aria pesante.

«In teoria, se una persona viene a casa tua all'una di notte è una rompi palle. Ma nel tuo caso è davvero una sorpresa» ribattei scostandomi di poco per farlo entrare prima di chiudere nuovamente la porta finestra del balcone. Appena mi voltai, me lo trovai a pochi centimetri dal viso e ancora prima che io potessi dire o fare qualsiasi cosa, mi ritrovai con la schiena contro al vetro e le sue labbra sulle mie.

Il contatto della mia schiena scoperta contro al vetro freddo e il calore del corpo di Adrian mi fecero sussultare, mentre le nostre lingue si muovevano in sincrono, iniziando una danza ormai familiare ad entrambi. Lo attirai più vicino a me mentre le sue mani vagarono lungo il mio corpo lasciato mezzo scoperto dalla vestaglia.

«Sei così sexy...» sussurrò al mio orecchio prima di mordicchiare il lobo. Portò le sue mani lungo le mie cosce per poi risalire alzando la vestaglia sui miei fianchi per toccare meglio la mia pelle scoperta.
Adrian abbassò lo sguardo sulle mie mutandine e spalancò gli occhi.
«Così mi uccidi, non ce la faccio più ad aspettare» sibilò alzandomi con forza per sbattermi sul letto. Sussultai per la velocità con cui si sdraiò su di me tenendosi in equilibrio sui gomiti prima di attaccare nuovamente le sue labbra sulle mie. Sentivo l'ormai familiare sensazione di bagnato sulle mutandine e pensai che non ci volesse ancora molto prima che se ne accorgesse anche lui... o molto probabilmente lo sapeva già. Sembrava che lui conoscesse meglio il mio corpo di quanto lo conoscessi io stessa, o forse la verità era che conosceva a memoria il corpo di una donna e le sue reazioni in quell'ambito, che fino a poco tempo fa era sconosciuto per me. Adrian si sedette sul letto e mi invitò ad alzare i fianchi per togliermi la vestaglia, mentre lui era ancora vestito di tutto punto.

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