cap 8

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Tutti i giorni sono uguali ne sono già passati quattro, non accetto l'idea di essere schiava di questo ambiente.

Però ci sto prendendo la mano.
Divento sempre più veloce nel lavare le camere.

I padroni al mattino escono per far poi ritorno ad ora di pranzo.
Senza di loro ci muoviamo a nostro agio.

La governante si accorge della mia ricrescita e mi rasa i capelli, gli ultimi capelli biondi cadono e lasciano il posto al mio castano naturale.

Per me é come un ultimo saluto tra chi ero e chi sono.

Tutto procede nella normalità.
La speranza che mi trovino si affievolisce ogni giorno di più.

Questa mattina Betta vuole che la colazione al tavolo sia servita da me.
Mi dichiara pronta.
Io esco con il vassoio contenente le tazze di latte e caffè, le servo ai tre padroni seduti e mi allontano.
La governante della quale non conosco ancora il nome mi chiama e mi fa trasalire.

"La padrona ti vuole! Cos'hai conbinato?

Esco spaventata dalla cucina, entro nella sala dove stanno facendo colazione e mi inginocchio ai piedi della padrona.

"Il caffè lo voglio bollente, lo capisci Ella?

Prende la tazza di caffè e lo rovescia sulla mia schiena.

"Secondo te é bollente questo?

Il caffè brucia sulla schiena e brucia fino alle mutande.
Alzo lo sguardo con gli occhi lucidi e faccio no con la testa.

"Portami un caffè bollente subito! Hai capito Ella?

Mi alzo e dico
"Si signor...

Mi accorgo dell'errore, la padrona si alza dalla sedia e mi molla uno schiaffo diritto in faccia.

"Chi ti ha dato il permesso di parlare? Sarai punita per questa tua inutile ribellione.

Le lacrime scendono senza riuscire a controllarle.

"Florence Ella va punita, si é permessa di alzare la voce con me.
Questa puttanella crede di essere libera di dire quello che le pare.

La padrona grida come una pazza.
Ho scoperto come si chiama la governante, avrei preferito scoprirlo in un altro modo.

Esco in lacrime mentre Betta arriva con un nuovo caffè bollente.

Attendo in cucina l'arrivo della governante, ho bisogno di sedermi, sono agitata come non mai.
Le gambe tremano quando vedo entrare la governante con gli occhi spalancati.

"Cosa ti é saltato in mente?
Mai ti è andato di volta il cervello Ella?

"Mi volevo scusare, non le ho risposto male.

"Ti é vietato parlare, devi stare attenta... sai cosa vuole la padrona?
Vuole che tu sia alle sue dipendenze tutto il giorno.
Chi credi che dovrà svolgere i tuoi lavori qui? Loro Olga e Betta.
Si faranno un mazzo cosi a causa tua!

Guardo le mie compagne, chiedo scusa, piango e chiedo il permesso di cambiarmi d'abito.

La governante mi manda a cambiare, quando rientro in cucina é li che mi aspetta ancora alterata.

"Ella la stanza dei padroni la devi pulire tu oggi, il problema é che la padrona é in camera che ti sta aspettando.
Oggi rimarrai con lei finché non si sarà stancata di te.

Si mette le mani nei capelli, gira per la cucina come una pazza, ancora arrabbiata con me mi indica la porta.

Poco dopo salgo le scale con scopa e tutto l'occorrente.
Busso e aspetto che mi dia il permesso di entrare.
Non devo aspettare molto, la padrona mi invita ad entrare e a richiudere la porta dietro di me.
Appoggio il secchio. Non mi guarda, lei é comodamente sdraiata in vestaglia sul suo letto a leggere un libro.

La Schiava di TerenceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora