cap 17

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Ho l'ordine di restare in salotto ad aspettare che i padroni si alzino per fare colazione.

Di solito lo fa Betta, oggi tocca a me.

Il padrone é arrivato per primo, sembrava stravolto.

Come si é seduto mi ha chiesto pancetta uova in tegamino e formaggio, con succo d'ananas e il caffè tutto senza guardarmi.

Lo avrei strozzato con le mie mani per ciò che può aver ha fatto a Betta.

Quando si è voltato verso di me guardandomi negli occhi mi ha gelato il sangue con il suo ghigno.

Ho ingoiato la saliva mentre i suoi occhi dicevano prima o poi toccherà pure a te.

Subito dopo é arrivata la moglie, la padrona.

Sarei curiosa di sapere come passano le giornate, si alzano presto e stanno fuori fino all' ora di pranzo, posso solo presumere che vadano in ufficio.

Restare in silenzio significa non fare domande, restare ignoranti, e la nostra ignoranza é per loro una forza alla quale non rinunciano.

Si é seduta, come ha visto che non c'era Betta ho avuto l'impressione che alla padrona desse molto fastidio.

Ha guardato il marito fulminandolo e non si sono nemmeno salutati.

Caffè bollente e pan Carré con marmellate assortite e croissant.

Siamo all' hotel ben vivere penso io.

É bravo Napoli a preparare tutta questa roba.

Dopo aver fatto colazione se ne vanno insieme.

Cerco di scendere a vedere come sta Betta.
La porta é stranamente chiusa a chiave.

Non é chiusa neanche di sera quando potremmo cercare di scappare, ed adesso é chiusa.

Sono angosciata al pensiero che Betta stia male e non può uscire, non c'é neanche la governante, un brutto presentimento mi attanaglia il cuore.

La campanella mi ridesta, i padroncini si sono alzati, vado in salotto e li vedo ancora semi addormentati al tavolo.

Avranno fatto tardi, saranno rimasti fuori fino a tardi.

O avranno fatto l'amore dice Alessandra, non vedi che si tengono per mano.

Catherine si é seduta a capo tavola al posto del padrone.

Questo la dice lunga sul suo ego.
Indossa i miei sandali neri.

Se ne accorta che le ho guardato i piedi.

"Ti spiace se li metto io oggi i sandali?
Posso?

Divento rossa, ho paura che Terence le abbia detto che li ho indossati un pomeriggio intero.

Faccio no con la testa.

"Grazie sei un amore Ella.

Chissà se lo dice sempre per prendermi in giro, non capisco a quale pro, ad esser sincera spero di poterli indossare ancora in compagnia di Terence.

Peccato che Terence stamattina stia dormendo sul tavolo non mi ha degnata di uno sguardo.

Porto ciò che mi hanno chiesto e tolgo il disturbo, prendo scopa e secchio e attendo che se ne vadano per ripulire il salotto.

Si alzano mentre lei gli chiede di portarla in città per fare acquisti, li guardo sperando che Terence mi saluti anche solo con un gesto, ma non esisto nei suoi pensieri, se ne va ignorandomi completamente.

La Schiava di TerenceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora