cap 47

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L'aereo atterra ad Atlanta.

Sono quasi a casa!

Salgo sulla macchina di mio padre e torniamo a casa mia!

Guardo fuori dal finestrino come se quello che vedo fosse un posto nuovo.

Finalmente inbocca la via di casa e rallenta.

"Cazzo!

Fuori dal cancello della nostra villa ci sono i giornalisti e cameraman di diverse televisioni sia locali che di stato.

"Metti la giacca sulla testa, non voglio che ti facciano una foto altrimenti non sarai più capace di uscire per strada.

Dopo aver suonato il clacson diverse volte riesce ad inforcare il vialetto e a parcheggiare in garage.

Vorrei presentarmi a mia mamma vestita in modo diverso ma ho solo questo vestito da serva e quello di Terence é estivo a maniche corte e sembrerei ancora più ridicola.

Ho il cuore in gola, non paura, ma agitazione di entrare in casa.
Entro in casa passando dal garage e so che vedere mia mamma mi farà piangere di nuovo.

Come la porta si apre restano tutti in silenzio.

Vedo mio zio, il fratello di mio papà con mia zia abbracciata a lui in lacrime.

I miei nonni materni e paterni seduti sul divano girato appositamente verso la porta.

Mio fratello Thomas sembra più grande.
Non ride si trattiene e poi scoppia a piangere mentre mi corre incontro.

Gli altri restano li immobili aspettando il loro turno.

Mia mamma sbuca da dietro e piange come non mai.

In un'attimo ci ritroviamo tutti e quattro abbracciati a piangere.

Vorrei dirle molte cose ma non riesco a parlare, ho un nodo in gola che mi blocca.

Poi tutti vengono da me e mi abbracciano piangendo.

Perfino napoleon mi viene incontro e mi festeggia leccandomi la mano.

Non vedo Sam.

"Sam dov'é?

Mi preparo al peggio, la porta si apre ed entra per ultimo vestito con la tuta degli Atlanta hawk.

Gli corro incontro e lo abbraccio con tutta la forza che mi resta.

Lo bacio con passione mentre mi stringe e mi solleva da terra.

Incrocio le gambe dietro alla sua schiena e lo bacio ripetutamente sulla faccia.

"Sei sempre bellissima Ale.

"Peso amore?

"Non pesi mai tu!
Sei dimagrita tanto però!
E mi sei mancata più di quello che pensi!

"Anche tu mi sei mancato, ho perso un paio di chili ma dammi un paio di mesi e tornerò come prima, vero mamma?

Mentre scendo la guardo e lei annuisce soffiandosi il naso.

"Per i capelli ci vorrà un po' di più.

Mi strofino la testa e sorrido per la prima volta da quando sono tornata.

Mio zio esce e va a parlare ai giornalisti per dirgli che sto bene e che vorremmo un po'di privacy.

Racconto di esser stata rapita perché ero nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Racconto le mie disavventure e dico che ho trovato due amiche Lisa e Linda che mi hanno aiutato a superare i momenti difficili.

La Schiava di TerenceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora