cap 45

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Mi adagia dolcemente sul suo letto e si sdraia al mio fianco.

Sento il profumo dolce della sua pelle mentre appoggio il naso sul suo petto.

Un odore che mi piace e mi fa stare bene.

Lui mi accarezza la testa rasata e dice.

"Devi esser ancora più bella con i capelli lunghi.

Non gli rispondo, sono intenta a seguire dove va la sua mano che si sposta dal mio ombelico in giù.

Si appoggia sulla mia intimità e mi fa gemere.

Non invade la mia intimità si sofferma e mi massaggia facendomi eccitare sempre più.

Lo fa apposta, ma lui non sa che io sono già pronta per lui.

Appoggio la mia mano sulla sua e lo obbligo ad entrare e a darmi piacere.

Gemo mentre mi mordo il labbro, ho voglia di venire per lui e con lui.

Lo obbligo a muovere il dito dentro di me in circolo.

Lo guardo con occhi languidi e lui sorride.

"Sei un po' troppo audace Ella.
Dovrò punirti per questo!

Continuo ad incitare il suo dito inarcando il bacino e aprendo le gambe desiderosa.

"É un peccato aver voglia di venire per il proprio padrone?

Si fa serio.

"Un'altro motivo per punirti Ella.
Lo sai che non ti é permesso parlarmi.

Un perverso e malsano pensiero mi passa per la mente.

"Vuoi punirmi padrone?
Io accetto ogni tua punizione come ho sempre fatto.
Ma visto che verrò punita non cambierà niente se ti lego le mani giusto?
Tanto verrò punita ugualmente!

Tolgo la sua mano anche se mi duole farlo.

"Come pensi di potermi legare?

"Cosi... guarda!

Salgo su di lui e prendo il suo braccio e lo allargo, fingo di legarlo e lo bacio sulla bocca sorridendo.

Prendo l'altro e faccio altrettanto.

"Adesso non ti devi più muovere.
Sei il mio padrone schiavo.

Ride e resta fermo.

"Metterò sul tuo conto pure questo.

Piego un cuscino a metà e lo metto sotto alla sua testa.

"Voglio che tu possa vedere.
E rimani in silenzio per favore.

Metto un dito sulla sua bocca e fingo di cucirlo.

Lo accarezzo sul collo e scendo con le mani sul petto.

Gli lecco i capezzoli e scendo giù fino ai fianchi leccandolo audacemente.

Lui sussulta inarcando la schiena, capisco che non sopporta il solletico.

Torno maliziosa sul fianco a me più vicino e lo guardo mentre mi prega scuotendo la testa di non farlo.

Lo guardo sorrido e lo lecco facendolo gemere.

Ho la sua erezione prepotente poco lontana dalla faccia.

Io a carponi sul letto lontana da lui in modo che non mi possa toccare.

Lo annuso in mezzo alle gambe e mi lecco le labbra guardandolo dritto negli occhi.

Gli mostro i denti e fingo di volerlo mordere.

La Schiava di TerenceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora