cap 36

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Mi fanno male le ginocchia, sono sudicia e ho freddo, l'idea di uscire non mi va più.
Ho voglia di andare in lavanderia e di sfogarmi.

Ho voglia di stirare, di starmene sola e di maledirlo ogni secondo.

Vuole che le altre mi vedano in queste condizioni?

Mi massaggio le ginocchia, non lo guardo, afferro la maniglia della porta e Terence mi ferma.

"Ho cambiato idea, vado io a prendere il secchio e il resto.
Tu vai in doccia é tardi o non faremo in tempo ad andare dove ho in mente io.

Lo guardo con rabbia.

"Devo pulire padrone, lei può andarci da solo, non credo sia un problema.

Apro la porta ed esco.
Non c'é nessuno in corridoio.

Mi grida di tornare dentro e io gli chiudo la porta in faccia.

Guardo giù dalle scale e non c'è nessuno.

Voglio andare giù in bagno e lavarmi a pezzi con l'acqua fredda anche se l'idea non mi piace.

Scendo il primo gradino, la porta si apre e lo vedo uscire arrabbiato come una belva.

Scendo di corsa, mentre lui mi segue, non so dove siano tutti ma per fortuna non incontro nessuno.

Arrivo in cucina e vedo Napoli di schiena impegnato a cucinare.

Terence mi raggiunge, mi prende per un braccio e mi strattona verso di se.

Napoli si volta mi vede nuda mentre Terence mi cinge rabbioso con il braccio.

Con un gesto mi solleva e mi mette sulla spalla tenendomi le gambe con il braccio.

Grido forte, mi dimeno.

Lui mi sculaccia con l'altra mano
mentre sempre più sorpreso Napoli ci osserva.

Riesco a scivolare giù dalla sua spalla ma non ottengo granché.

Mi strattona in salone sculacciandomi per farmi camminare.

Nella stanza eccheggia il suono delle sue sculacciate e delle mie grida.

Grida pure lui.

Non capisco cosa stia dicendo.

Cerco di difendermi coprendo il mio culetto con una mano.
Mentre l'altra la tiene lui.

Avvita il mio braccio all'indietro fino a farmi male e mi piega in avanti facendomi risalire le scale.

Mi copro il culetto anche mentre salgo le scale mentre Terence mi sculaccia.

Betta esce dalla camera dei padroni e ci guarda.

Arrivo davanti alla porta della sua camera.

Si ferma guarda Betta e gli dice di pulire la sua camera subito.

Apre la porta.

Piango perché mi sta facendo male.

Mi spinge fino in bagno.

Mi volto e vedo Betta che incredula ci guarda smarrita.

In bagno lo supplico di lasciarmi il braccio.

"Mi fai male!

Mi infila in doccia e apre l'acqua fredda.

Sussulto, mi manca il fiato.

Mi spinge sotto mentre cerco di uscire gridando.

Si sta bagnando anche lui.

Se ne accorge.

La Schiava di TerenceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora