cap 64

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Sul marciapiede non c'é nessuno apparte me, neanche dall'altra parte non cammina nessuno.

Mi solleva da terra e mi conduce nel vicolo, riesco solamente a perdere le scarpe nel tentativo di liberarmi.

Richard mi ha trovata e non mi lascerà andare prima di avermi fatto del male.

Sono appoggiata al muro c'è buio, lui mi spinge con violenza e mi tappa la bocca.

Sono sulle punte dei piedi e riconosco il suo infame volto.

Vorrei gridare ma non ci riesco non me lo permette.

"Puledrina ti sono mancato vero?

I miei occhi sono pieni di terrore.

Tremo dall'agitazione.

"La mia macchina é in fondo al vicolo, nel porta bagagli starai più che comoda!
A casa mia ci divertiremo ti ho preparato una sorpresa!

Sorride, mi ha in pugno e ricordo tutto il male che mi ha fatto.

Non oso immaginare cosa mi potrebbe fare a casa sua!

Vorrei farmela addosso dalla paura ma non servirebbe a niente.

"I vestiti non ti servono Ella!
Adesso li togliamo uno ad uno vero?

Cerco di liberarmi ma non ci riesco, vorrei dirgli quanto lo odio ma la sua mano riesce a malapena a far filtrare un filo d'aria giusto per sopravvivere.

Il cuore batte cosi forte che tremo dallo spasmo.

"Per primo il giubbino e poi tutto il resto!
Non vedo l'ora di cavalcarti puledrina!

Un'ombra dal vicolo arriva e ne scorgo la sagoma.

Terence!

Corre come un pazzo verso Richard.

Il rumore dei suoi passi lo tradiscono più di quanto faccia il mio sguardo.

Richard si volta lo guarda ma non riesce ad evitare la furia di Terence.

I due cadono trascinando pure me per terra.

Un groviglio di gambe e braccia, nel buio non capisco chi dei due abbia la meglio.

Mi rialzo, dovrei scappare ma non me la sento di lasciare Terence in balia di Richard.

Mi asciugo le lacrime e vedo Richard a carponi su Terence.

Lo colpisce mentre lui cerca una stregua difesa, non esito corro scalza camminando sull'asfalto pieno di ghiaino.

Come una furia lo afferro per il collo con un braccio stringendo con tutta la forza.
Con l'altro lo prendo a pugni sullo zigomo colpendolo a ripetizione.

Sembra che non gli stia facendo male, si rialza con me aggrappata sulla schiena dopo aver colpito al volto Terence con un pugno.

Gli basta una sola gomitata dritta sulla mia faccia per farmi gridare e mollare la presa facendomi ricadere per terra sulle ginocchia.

Ringhia rabbioso.

"Cosa speravi di fare puttanella?
Spogliati che per dove andiamo i vestiti non ti servono!

Arranco, indietreggio con le mani e i piedi, ho il fiatone.

Guardo le mie ginocchia sanguinanti.

Prende la cerniera del mio giubbino e l'abbassa fino in fondo.

Un violento schiaffo sulla faccia mi volta dall'altra parte.

Prende il giubbino e lo sfila facendomi voltare a faccia in giù.

La Schiava di TerenceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora