cap 20

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Mi presento davanti alla porta della sua camera, busso.

Il cuore batte forte.

Entro dopo che mi ha dato il permesso.

Mi inginocchio orgogliosamente mentre aspetto un qualsiasi ordine.

É seduto alla scrivania che studia non so bene cosa.

Da un sacchetto rovescia il contenuto sul palmo della sua mano.

"Ella togliti le scarpe, non vorrei che si rovinassero, a carponi vieni qui dal tuo padrone.

Faccio come mi chiede lo raggiungo e guardo quello che tiene in mano.
Arachidi salate.

"Mangiale e ricorda che non puoi usare le mani.

Adoro le arachidi e mangiarle dalle sue mani diventano ancora più buone.
Non mi servono le mani voglio sentire la sua mano sul mio viso, é una strana carezza ma é solo per me.

Capisco anche che mi trovo qui perché manca la sua ragazza, ma stasera non é importante, mi accontento di essere io al centro delle sue attenzioni.

Tornerò gelosa quando lei tornerà, ma non mi voglio rovinare la serata, a lei non voglio pensare.

Se ne versa un' altro po' sulla mano, non mi guarda, ma io guardo lui, per me é bello, simpatico e ha tutto quello che una come me può pretendere.

Lecco il palmo con avidità attirata anche dal gusto salato che ci rimane.

Ne versa ancora, lo speravo.
Non mi sento umiliata, neanche realizzata se é per quello.
Mi sento importante.

Vorrei fare l'amore con lui.
Sono io che lo desidero, l'altra sera quando li ho sentiti gemere ho provato invidia.
Spero di poter ambire ad occupare un giorno il suo letto.

Ne versa ancora, non sono mai troppe, lecco il suo pollice, spero di fargli capire che mi ha conquistata.
Dopo averlo leccato lo prendo in bocca e lo succhio girandoci intorno la lingua.

Ti prego Terence portami nel tuo letto.

Mi guarda, ci guardiamo senza che nessuno dei due distolga lo sguardo.
Serro le labbra sul suo dito e lo lascio quel tanto per riprenderlo subito dopo.
Gioco più volte a succhiarlo prenderlo e lasciarlo.

Il mio sguardo é una preghiera.

Toglie il dito e distoglie lo sguardo lasciandomi smarrita.

"Torna al tuo posto Ella.

Camminando a carponi mi rimetto in ginocchio verso la porta.

Lui si alza e va in bagno, probabilmente a lavarsi le mani.

Spero che non mi mandi via.

Potrei mettermi a piangere.

Torna con l'asciugamano in mano mentre si asciuga.

"Ti piacciono le punizioni del tuo padrone?

Annuisco sorridendo.

"Tu lo sai che sei solo una serva vero?

Annuisco di nuovo senza sorridere.

"Vorresti fare l'amore con me?

Guardo i suoi piedi e annuisco di nuovo, sono sfacciata ma sincera.

"Guardami Ella.

Lo guardo sperando che abbia lo stesso desiderio.

"Non tradiro mai Catherine con una serva, lei non merita di essere tradita e tu non meriti di desiderarmi.
Desideri avere un orgasmo?

La Schiava di TerenceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora