cap 30

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Che ridere!

Siamo sotto alle lenzuola quando sentiamo i passi dei suoi che vanno a letto.

Raccattiamo le nostre cose e nudi torniamo in camera.

Una volta chiusa la porta e al sicuro ci mettiamo a ridere.

Siamo tornati sotto alle lenzuola e abbiamo fatto l'amore di nuovo.

Il mattino dopo alle sei mi ha accompagnata giù per essere sicuro che non mi succedesse niente.

Prima di salutarmi mi ha baciato e io ho ricominciato a sognare.

Sono tornata in camera sua un'altro paio di volte prima che tornasse Catherine per far l'amore e ogni volta mi sono fermata con lui per dormire.

Ma oggi é andato a prenderla e la cuccagna é finita, sono gelosa da matti.
Ho un diavolo per capello.

In più sapere che resterà qui a pianta stabile mi irrita come non mai.
Sono innamorata e non riesco ad immaginarlo a letto con lei.

Figuriamoci a far l'amore.

Il rumore delle ruote sul ghiaino mi fa capire che sono arrivati.

Comincio ad avere freddo, la governante ha detto che tra un paio di giorni, il primo di ottobre, il padrone ci permetterà di indossare la tenuta invernale.
Una vera presa in giro.

Ci permetterà di indossare un collant color carne da 40 denari.
E accenderà il riscaldamento in casa.

Ma in garage c'é freddo e Olga si é gia presa il raffreddore, é un miracolo che non abbia la febbre.

Fare la doccia fredda a pezzi nuda nel bagno del garage é un supplizio, devo chiedere a Terence se ci permetterà di farla nel suo bagno.

Queste cattiverie del padrone non le digerisco.

Sento dei passi avvicinarsi a me fin qui in lavanderia.

Fingo di non sentirli e continuo a lavare il bucato.

Ho in mano la maglietta nera di Terence che mi ha prestato per dormire con lui.

"Ciao Ella, sono tornata! Mi sei mancata tantissimo!

Mi volto e vedo Catherine e Terence camminare mano nella mano verso di me.

Stringo la maglietta fino a farla diventare una pallina.

Se potessi sputare fuoco la brucierei insieme al sorriso di Catherine.

Invece sorrido e mi inginocchio per accontentare Terence.

Lei é ancora una volta sublime in un meraviglioso abito lilla con le maniche lunghe.

É scalza, indossa solamente un paio di décolleté lilla abbinate all'abito.

Io ho i piedi ghiacciati e mi chiedo come faccia lei che può indossare le calze a starsene con i piedi nudi.

Vederli mano nella mano mi irrita, ma fingo che la cosa non mi importi.

"Ti sono mancata Ella?

Sorrido fulminandola dentro di me e annuisco.

Di nuovo, non ci credo, non sa ancora cosa le spetta a fare la serva e come se non lo sapesse sfila il piede dalla scarpa e me lo porge.

Lo morderei dalla rabbia, credo che Terence se ne sia accorto.

Li guardo entrambi, non ne posso più di questo teatrino.

Terence mi esorta.

"Ella la tua padroncina ti reclama non vorrai scontentarla!

Ti odio Terence, é bastato che lei tornasse e io ritorno a fare la serva lecca piedi.

La Schiava di TerenceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora