cap 14

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Quella sera tornata giù in garage vedo le altre sedute ad aspettarmi dentro alla cella di Betta.

Anche se mi é vietato parlare cerco ugualmente di parlare con loro, non lo faccio davanti alla scalinata , ho troppa paura della governante.

Le prendo per mano e ci fermiamo vicino alla macchina bianca in modo che io possa vedere o sentire se qualcuno scende.

"La padrona voleva vedere la mia lingua, poi si é lamentata del mio odore e il padroncino mi ha portata in camera sua, mi ha permesso di lavarmi con il bagnoschiuma.
Non arrabbiatevi con me vi prego! Non voglio perdere la vostra amicizia!

Olga sorride, mi fa segno che non é un problema, scrolla le spalle e sorride. Betta mi abbraccia e mi tiene stretta annusandomi.

"Ma scherzi Ella, sai di buono, sono contenta che tu sia sincera, se non lo siamo tra di noi é un vero problema!

Non abbiamo molto altro da dirci, l'importante é stare bene tra di noi e avere fiducia l'una dell'altra.

Il mattino successivo quando la governante arriva, come di consueto ci facciamo trovare pronte tutte e tre.

"Betta le camere sono tue, Olga il cuoco Napoli ti aspetta a braccia aperte, stasera c'é la pizza, mentre tu Ella finita la colazione torni qui e ti fai trovare nuda, chiaro?

Scattiamo come molle al suo batter di mani.
Io ho voglia di piangere e bevo il caffè con l'angoscia.

Ieri sera mi ha lasciato andare indicandomi che avremmo fatto i conti per essere stata richiamata dalla padrona a causa del mio odore e quel momento sta per arrivare.

Vorrei prendere la bustina di antidolorifico che mi ha regalato Terence, poi ci penso e ritengo che sia meglio tenerla da parte, tenerla per il dopo governante.

Scendo le scale dopo esser stata baciata da Betta e Olga, cercano di infondermi coraggio come possono.

Entro nella mia cella, mi tolgo il vestito da serva e anche l'intimo.

Non voglio pensare cosa mi potrebbe dire o fare se mi trovasse ancora vestita, sono triste vorrei avere Terence al mio fianco per infodermi coraggio.

Tengo solo le scarpe, cerco di non sporcarmi i piedi mentre cammino verso le auto di lusso, spero arrivi in fretta la governante, prima arriva e prima se ne andrà.

Dopo aver fatto il giro delle auto completamente nuda più volte nell'attesa di vederla sopraggiungere, rientro nella mia cella.

Non so quanto tempo é già passato, ma sono ancora da sola, probabilmente due ore credo.

In tutto questo tempo ho avuto il tempo per farmi un pianto, sono tre settimane che sono qui con loro, immagino Olga che é arrivata da un anno e tre mesi o Betta che è prossima ai nove mesi.

Hanno smesso di sperare di essere salvate, hanno accettato di essere serve pur di sopravvivere.

Anch'io voglio sopravvivere, spero che mi trovino in fretta non voglio festeggiare il Natale qui con loro o un'anno di prigionia.

Immagino che mi porterebbero una torta con una candelina e la governante mi direbbe... soffia Ella é un anno che fai parte della famiglia, tanti auguri puttanella.

Ed io dovrei in ginocchio sorridere e ringraziare per il bel gesto e la bella considerazione che nutrono per me.

Guardo le mani, niente smalto, lo vorrei mettere per essere più carina, farmi trovare pronta per uscire con Sam.

Magari rosso, sia mani che piedi.
Ma Sam non é qui purtroppo e chissà cosa starà facendo, però Terence lo apprezzerebbe, sicuramente mi farebbe un conplimento.

La Schiava di TerenceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora