cap 42

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Siamo tutte e tre stanche morte.

Non abbiamo dormito niente stanotte.

La governante viene in vestaglia per liberare le altre e dirci di preparare la colazione per tutti.

Poi torna a letto e fino alle dieci non si é più fatta vedere.

Napoli é arrivato per preparare il pranzo di Natale alle nove, assonnato e ancora brillo.

Oggi c'é di nuovo grande festa.

Pranzeranno tutti insieme e poi lui tornerà a dormire mentre noi sistemeremo tutto.

La governante ci ha fatto alzare alle sette per preparare le colazioni.

Non si sa mai aveva detto, che qualcuno si alzi presto e voglia far colazione.

Il primo degli ospiti si è alzato alle dieci e noi stupide li ad aspettare morte dal sonno.

Il pranzo é la falsa riga del cenone solo che viene servito alle due.

Napoli non c'è la fa e alle una sparisce per tornare verso le quattro.

Io non ho più forza, vorrei sdraiarmi ma con la scusa che il pranzo è slittato non ci é concesso che un break se non di una mezz'ora per rinfrescarci.

Terence e Catherine li vedo di sfuggita.

Lei non mi guarda di striscio, lui mi sorride quando può, ma nel caos generale non ha tempo per me.

Betta é stravolta e non parliamo di Olga che sbadiglia ogni volta che si volta a guardarmi.

La governante ci sprona dicendo.

"Fanciulle é Natale oggi, un po' di allegria!

Con il pensiero la mandiamo in tre a quel paese.

Avanti con la cena, speravo andassero a casa e invece sono tutti ancora qui e anche domani.

Alle undici finalmente la festa é finita.

Partiamo tutte e tre per andare a dormire ma la governante mi ferma e mi indica la camera dove Richard mi sta aspettando.

"Ella tu hai il privilegio di dormire al caldo!

Richard ha fatto il turno di mattina fino a mezzogiorno.

Ha pranzato ignorandomi, probabilmente stanco morto e poi é tornato per cena.

Questo vuol dire che ha dormito tre o quattro ore e adesso mi aspetta in camera.

Florence mi accompagna per essere sicura che non vada a bussare alla porta di Terence.

Mi lascia davanti alla porta dove sta Richard e una volta richiusa se ne va.

Lo vedo li sul letto mentre gioca con le mie scarpe con il tacco che mi ha ragalato Catherine.

Si alza dal letto e mi viene incontro vestito solo delle mutande.

"Come stai?

"Sono stanca Richard, stanca da morire.

Mi prende per il bavero del vestito e mi molla uno schiaffo.

"Non hai il permesso di chiamarmi per nome.
Mi devi chiamare amore!

Ringhia arrabbiato.

Mi faccio piccola e mi siedo per terra.

"Lo sai chi sono io?

Mi guarda dall'alto verso il basso.

"Chi sono io!

"Sei il mio uomo.

La Schiava di TerenceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora