cap 63

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Sam tiene la sua mano sul mio ginocchio, non la stacca mai se non per cambiare marcia.

Lo guardo mentre guida, non si merita di essere preso in giro, non voglio aspettare la fine della settimana prossima.

Parcheggia la macchina davanti a casa mia dietro a quella della guardia.

Prima che io possa scendere insinua la sua mano fin dentro alla gonna fermandosi all'interno della coscia.

"Cosa ne dici amore se stasera finiti gli allenamenti passassi a prendermi il premio che non mi hai dato domenica scorsa?
Cosa dici ti va?

Sorride mostrando un meraviglioso sorriso.

Sono triste, lo accarezzo in viso con il palmo della mano, Sam non si merita di essere lasciato e io sono pur sempre la sua ragazza.

Lo bacio sulle labbra.

"Volentieri amore!

Mi sembra di avergli promesso un rapporto d'addio.

Entriamo in casa mano nella mano.

Pranziamo tutti e cinque assieme, lo vedo felice mentre chiacchera con mio padre.

Io gli sto per togliere tutto, gli togliero la mia famiglia alla quale si é legato moltissimo nell'ultimo anno.

Togliero a mio padre un figlio al quale si è legato con tutto se stesso.

Come posso essere cosi stronza.

Stasera gli regalerò l'ultimo premio e non aspetterò la fine della settimana prossima per lasciarlo.

Domenica sera lo lascio punto e basta.

Dopo pranzo si alza e saluta sorridente, lo accompagno fino in fondo al vialetto, lo bacio e resto li a guardarlo mentre il vento tiepido della primavera mi solletica le gambe.
Sale in auto, parte se ne va e io mi stringo nelle spalle mentre rientro in casa.

Sono triste, ma ho preso la mia decisione e non voglio tornare indietro.

Il pomeriggio vorrei correre da Terence ma mia mamma vuole che vada con lei dai nonni visto che é da tanto che non ci vado.

Passo un bel pomeriggio ad essere sincera, credo che fosse più di un'anno che non mettevo piede nella casa del nonno.

Riconosco gli stessi soprammobili che c'erano quando ero bambina.

Le foto sul mobile di me e mio fratello alla nostra prima comunione mi commuovono.

Guardo e osservo mentre penso a Sam e alle parole che dovrò usare per dirgli basta.

Mi siedo sul divano con la gonna e il tacco alto.

Bevo un caffè anche se il nonno dice che sono piccola per il caffè.

Si prende un rimprovero dalla nonna e tutti e quattro ci mettiamo a ridere.

Mi si stringe il cuore quando li devo salutare.

Prometto di tornare presto per presentargli il mio ragazzo.

La nonna mi scruta e dice.

"Ma Sam lo conosciamo già!

Mi rendo conto della gaffe.

Mia mamma mi abbraccia, sorride.

"A volte Alessandra ha dei vuoti di memoria, ma passeranno!

Sorrido e scendo le scale dopo averli salutati con un bacio sulle guance.

Mamma non mi parla finché non siamo in macchina.

La Schiava di TerenceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora