cap 29

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Dormo con Terence fino alle sei del mattino perché ha messo la sveglia.

Mi accompagna fino giù per essere sicuro che non mi succeda niente.

Non abbiamo fatto l'amore ma di baci ce ne siamo dati veramente tanti.

Mi ha accarezzata e massaggiata regalandomi momenti deliziosi.

L'intimo in pizzo bianco non l'ho indossato l'ho messo tra le sue cose perché lo indosserò la sera che faremo l'amore.

Chissà come sarà il prossimo appuntamento.

Chissà se faremo l'amore e poi tornerò subito sulla brandina o rimarrò a dormire con lui.

E il giorno dopo cosa succederà?

Mi faccio un sacco di paranoie stando in lavanderia.

L'unica cosa certa é che fino a quella sera non ci vedremo più.

Ha voluto cosi per aumentare il desiderio reciproco, come se il mio non fosse già alle stelle.

Quando hai voglia che il tempo scorra veloce ottieni solamente di rallentarlo.

Ma oggi é arrivato il fatidico 18 settembre.

Nella pausa del dopo pranzo vado in bagno e mi depilo con la lametta che ormai non taglia più, ne devo chiedere una nuova alla governante.

Stasera voglio farmi trovare pronta.

La sera ho un'agitazione che mi impedisce di essere razionale.

Vado in doccia e mi lavo più volte sperando che tutto vada a buon fine.

Spero ci sia, se non ci fosse mi verrebbe da gridare e ho idea che piangerei come una bambina che ha perso il suo giocattolo.

Spero non ci sia la governante in cucina come l'altra volta.

Saluto Betta e Olga, sanno che vado da Terence ma non sanno il perché.

Le bacio entrambe e sorrido.
Spero non siano gelose.

Potrebbe anche essere l'ultima volta che vado da Terence.
E non é detto che ci sia risponde Alessandra.

Salgo le scale senza far rumore.

Mi presento davanti alla porta con il cuore in gola.

Conto fino a tre e al sette busso.

Attendo.

Attendo.

Attendo.

Forse non mi ha sentito.
Stringo le gambe.

Chiudo gli occhi e busso di nuovo incrociando le dita.

Nessuna risposta, non c'é.

Alessandra mi guarda sistemandosi i capelli, te lo avevo detto.

Tu a letto con il padrone, mai sentita una fesseria del genere.

Torna giù e vai a letto Ella.

Mi spiace Alessandra io entro anche senza permesso.

Non torno indietro senza avergli scritto due parole.

Apro la porta, la luce é accesa.
Entro e richiudo la porta dietro di me.

Terence non c'è, ma sul letto c'é un vestito il completino bianco in pizzo e i sandali neri intrecciati che mi ha regalato Catherine.

Mi avvicino e noto un biglietto.

"Cambiati ti aspetto nell'ultima camera in fondo al corridoio.

Il mio cuore torna a battere all'impazzata.

La Schiava di TerenceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora