cap 27

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L'aver riferito che una nuova compagna di sventura si sia unita a noi non rende felici le altre e neanche me.

"Un'altra? Non serve un'altra!

Betta é perplessa.

"Il padrone l'ha presa come pagamento di un debito, ero bendata non l'ho vista.
Credo che mi abbia bendato perché la conosco.

Betta si volta verso le scale, incrocia le braccia e torna vicino a me.

"É Catherine!

La guardo stupita.

"Catherine? Non penso! Non credo che Terence lo accetterebbe cosi alla buona.

Olga guarda Betta e fa segno di no.

"Vi dico che é Catherine, non ci sono altre ragazze qui.

"Terence non lo permetterebbe.
Comunque se non va in infermeria tra poco la porterà qui e vedremo, spero che non sia una ragazza che conosco una amica.
Se invece é Catherine domani la vedremo rasata come noi.

Continuiamo a far congetture, poi stanche andiamo a dormire.

Non viene nessuno giù in garage quella sera se non la governante per vedere come sto.

Restiamo col dubbio.
La governante il mattino successivo é chiusa e non dice nulla della serata precedente e non accenna a nessuna nuova arrivata.

Betta serve le colazioni mentre io sono in lavanderia.

Mi viene un colpo quando la vedo presentarsi da me.

"Stamattina Catherine e Terence sono scesi a far colazione.
Però non era rasata come dicevi tu.
Mi é parsa strana, assonnata.
Sembrava avesse passato la notte in bianco.
Non si é seduta al posto del padrone come fa di solito.
Si è seduta affianco a Terence.
Quello che ha attirato la mia attenzione é che non era in ciabattine rosa, portava delle scarpe da tennis e zoppicava.

La guardo facendo attenzione alle sue parole.

Mi ero dimenticata di dire che probabilmente le aveva spento la sigaretta sul piede.

Però era stato chiaro per quanto riguarda i capelli.

Oppure lo aveva detto apposta in mia presenza per depistarci.

"Se dopo passa Terence gli chiedo se stasera posso andare a fargli visita.
Voglio vedere Catherine di persona, voglio vedere se é allegra e ha voglia di farsi leccare i piedi come mi chiede spesso.

Betta non sa della sigaretta e voglio tenermelo per me questo particolare che ieri mi é sfuggito.

Prima che finisca di stirare e che venga la governante per farmi far la pausa pranzo arriva Terence da solo.

Indossa un pantalone corto nero e la camicia bianca di lino fuori dai pantaloni.

"Ecco la mia serva preferita mentre mi stira le camicie.

Lo dice sorridendo senza voler offendermi.

Lascio il ferro e mi inginocchio con orgoglio davanti a lui ricambiando il suo sorriso.

Mi prende per mano e mi fa alzare in un attimo.

"Sono passato per salutarti, porto Catherine a casa sua finalmente.
Dopo quasi due mesi di convivenza comincio ad essere un po' stufo di averla sempre tra i piedi.
Se mi sentisse!

Ride e si gratta la testa.

Io lo guardo e vorrei dirgli quello che suo padre ha fatto con me ieri sera.

La Schiava di TerenceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora