cap 23

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Sono appesa per le mani in ginocchio con la testa appoggiata al ferro più basso della pedata del letto.

Respiro a fatica con la bocca.

Il naso é pieno di muco e non ho voglia di soffiarlo.

Sono rimasta sola.

Non so più cosa sono.
Mi ha devastata di botte.
Il piede mi fa male, non riesco a muovere le dita, ho paura che me lo abbia rotto mentre lo stringeva come un pazzo mentre io cercavo di toglierlo dalle sue grinfia.

La schiena é tutta un livido, se resto ferma non sento molto male, ma se provo a muovere un muscolo sento le fitte fino sulla pancia.

Il culo é bagnato e pulsa da impazzire, ha bagnato le gambe e non oso guardare di che colore.

Mi fa male anche l' orecchio destro, mi ha colpito con una frustata mentre barcollava.

Da tanto che ho pianto ho un forte mal di testa.
Speriamo che non torni, non so se resisterei ad una nuova scarica.

La porta si apre, non ho la forza di voltarmi.

Mi contraggo pronta a prendere altre botte.

La voce della governante rompe il fischio che sento dall'orecchio.

"Mio Dio Ella.

Le sue parole mi commuovono e mi fanno piangere di nuovo.

Mi toglie lo scotch mentre rimango a guardare il pavimento.

Mi slaccia un cinturino e il braccio cade sul pavimento.

Slaccia pure l'altro e cado come un sacco vuoto per terra mentre mi accompagna lei sul pavimento, poi non ricordo più nulla.

Mi sveglio voltata su di un fianco in un letto che non é il mio.

Attorno ci sono la signora Florence, Napoli e Big Man il guardiano più grosso del gruppo rasato con il pizzetto, l'unico che sorride a tavola quando gli porti da mangiare.

Mi hanno messo una maglietta bianca e Florence mi sta accarezzando con del cotone umido lungo tutta la schiena.

"Ti sto disinfettando Ella non aver paura.

"Mi ha rotto un piede, mi fa male!

"Dopo guardiamo anche quello stai calma.

Mi accarezza la testa e mi dice di star tranquilla.

Mi mette un pannolone per incontinenti e mi fa sdraiare a pancia in giù solo perché la schiena mi fa male da morire.

Bevo un antidolorifico che sembra non fare alcun effetto su di me e le mie ferite.

Poi Napoli mi prende per una caviglia e tiene alto il piede mentre Florence disinfetta e mi riempie di cerotti la pianta.

Poi Florence da il cambio a Napoli e lui mi schiaccia il piede facendomi gridare dal dolore.
Sembra che mi stia torturando.

"Ella non é rotto, ti metto apposto i nervi, so che fa male ma resisti.

La governante si siede sul letto ed indica Big Man.

"Big Man ti ha portato fin qui scendendo le scale te lo ricordi?

Faccio no con la testa.

"Adesso ti lasciamo riposare,
sei nella camera affianco alla mia, se hai bisogno di qualcosa chiamami.

Escono tutti, Florence accende una lucina che illumina leggermente la stanza e chiude la porta a chiave dietro di se.

Passo la notte in bianco dal male che sento su ogni parte del mio corpo.

La Schiava di TerenceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora