Parte 16

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Oggi è esattamente un mese che siamo qui, in Inghilterra.
Metà della strada è fatta, e tra un mese saremo li, a tremare per i tanto temuti esami.
E' iniziato ottobre e fa davvero freddo. Troppo per essere ancora all'inizio dell'autunno. Oramai le giornate qui si sono stabilizzate, le facce sono conosciute e i gruppi consolidati. Io passo il mio tempo con Emma, Mario e Mattia e a volte anche con gli altri, quelli del gruppo iniziale, in genere nella mensa, per il pranzo o la cena.
Mi trovo bene, come se fossi qui da una vita. Mi sono abituata anche al cibo, all'aria, alla sveglia che suona ogni giorno alle sei.

"...Buon giorno..."
La sua voce richiama la mia attenzione. Alzo lo sguardo, incontro il suo. Sorrido.
Una cosa alla quale non mi abituerò mai in questo posto? La sua presenza.
Lascia la tracolla sul banco accanto al mio e si siede lasciandosi andare di peso.
"...Non so come ho fatto ad arrivare..." dice coprendosi il viso con le mani e sfregando forte "...sono morto di sonno...".
Sbadiglio anche io.
"...Tanto per cambiare no?!..."
Lui mi guarda e annuisce sorridendo.
"...Mario?!..." chiedo guardando l'ingresso della classe.
"...Quel terrone si è preso l'influenza...è rimasto in camera..."
"...Ma che peccato! Stava molto male?.."
Mattia scrolla le spalle.
"...Sinceramente pensavo mentisse per non venire a scuola...poi invece è andoto il medico a visitarlo...ha detto che resterà una settimana al chiuso...qua è facile prendersi una ricaduta..."
"...Si salterà diverse lezioni..."
"...Non è che se veniva le seguiva..almeno così avrà la scusa di dire che non ha capito niente..."
Sorrido e scuoto la testa.
"...Ci toccherà passare questa settimana da soli..." dice lui appoggiandosi sul banco.
Lo guardo senza rispondere, ma annuisco leggermente anche se so che lui non può vedermi.
Una settimana da soli, compagni di banco.
Immagino noi due che parliamo tutta la mattinata...e che poi ci salutiamo davanti l'entrata del college, dopo aver scoperto qualcosa in più sull'altro.  
Sorrido. In questo mese ho imparato a controllare le mie emozioni, a tenere a freno la tensione e l'emozione, anche se ancora non riesco a trattenere il battito accellerato del cuore ogni qualvolta mi è accanto. Gira la testa nella mia direzione, mi fissa con gli occhi assonnati.
"...Credo che mi toccherà cominciare ad aprire il libro..."
"...Lo credo anche io..."
"...Tu hai già fatto qualcosa?!.."
Annuisco.
"...Si..una lettura generale...a parte gli esercizi preparatori..."
Lui spalanca gli occhi.
"...Esercizi?.."
"...Si...per domani...."
"...Cazzo...ma non lo so quali sono!.."
"...Dovrei averceli scritti..."  
Faccio per controllare nella borsa, in cerca del blocco degli appunti. Lui poggia una mano sulla mia. Mi blocco, mentre un brivido mi percorre la schiena.
"...Non è che mi dai il tuo libro?!..." mi chiede, avvicinandosi a me.  
Lo fisso col fiato mozzo.
"...Ti prego! Sarà l'unica volta!.."
"...Vuoi...copiare?" dico io cercando di fare l'indifferente.  
Lui annuisce.  
"...Va bene...."
"...Oh! Grazie Sara! Sei un tesoro!.."  
Mi prende la testa fra le mani, mi bacia la fronte, proprio come un mese fa...al nostro primo contatto.
"...Però...però il libro non c'è l'ho qua...ma in camera..."
"...Non c'è problema...dopo scuola passo a prenderlo..."
"...Va bene...."

Il prof entra, inizia con il solito appello e il suo solito discorso in lingua.  
Mi appoggio al muro, cercando di ascoltare e capire il discorso, ma ogni tanto la mia mente dilaga, pensando già al dopo lezioni.
Di traverso lo guardo. Sta scarabocchiando un foglio mentre, di tanto in tanto, alza gli occhi verso il prof annuendo, come a voler dimostrare di condividere le sue parole. Sospiro.  
Questa è la mia settimana. Ho la possibilità, dopo un mese, di stare con lui, da sola, come amica.
Se mi scappa questa non credo avrò altre chanche, in futuro, per capire se ci può essere un rapporto che va oltre questa serena conoscenza. 

Tiro fuori dalla borsa la chiave della stanza e apro la serratura.
"...Vieni..." dico a Mattia entrando.  
Subito noto che Emma ha sistemato alla meno peggio prima di uscire stamattina. Per fortuna...questa stanza se fosse dipeso da me doveva essere un eterno caos.
Vado vicino alla scrivania e prendo il mio libro.
Mattia e rimasto davanti alla porta, con le mani nelle tasche, a guardasi intorno.
Lo imito, cercando qualcosa di particolare che potesse attirare la sua attenzione.
"...Questo è il libro..." dico per interrompere il silenzio.  
Lui fa un passo in avanti, poi me lo toglie dalle mani. Lo sfoglia velocemente.
"...Aspetta...." dico io prendendolo di nuovo.  
Cerco la pagina e gliela mostro.  
"...Sono questi....sono giusti eh..." 
Sorride.
"...Grazie mille veramente...."
"...Figurati...per un amico...." dico io.
Sentendo quelle parole lui mi fissa e allarga ancora di più gli angoli della bocca. Però non parla, lascia che sia il silenzio a prevalere tra di noi. Mette il libro nella tracolla poi si avvicina alla finestra.
"...Ti faccio vedere una cosa..."
Mi avvicino incuriosita.
"...Vedi quella la?.."  
Mi indica una finestra qualche piano sopra. Annuisco.
"...E' la mia camera...."
"...Oh!..." esclamo spontaneamente.
Un sentimento strano mi invade.
"...Però acqua in bocca...c'è qualcuno che non lo sa..."
Mi fa un occhiolino e capisco che si rivolge ad Eleonora.
"...Ma io devo ancora capire che rapporto c'è tra di voi..."
"...Nulla di cui vale la pena parlare..." dice lui un po più serio.
Decido di lasciar perdere. Forse non ne parla volentieri.
"...Beh che ne dici di andare a mensa? Altrimenti facciamo tardi..."
"...Certo..."
Annuisco portandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Esco dalla stanza seguita da Mattia e tiro forte la porta.

"...Tesoro!.."
Una voce femminile mi arriva all'orecchio. Mi giro di scatto e vedo Eleonora davanti a me che fissa Mattia.
"...Che ci fai qui?.."
"...Sono passato a prendere un libro qui da Sara..."
Eleonora mi guarda acida, poi prende lui per mano.
"...Beh almeno non ho dovuto girare tutto il college per trovarti...se non corriamo i posti alla mensa saranno tutti occupati..."
"...E' quello che stavamo facendo..."
Lo dice con tono secco. Poi si gira verso di me.
"...Vieni Sara...andiamo insieme..."
Scuoto la testa.
"...No...io...mi sono ricordata che devo aspettare Emma...scusami..magari ci vediamo in giro nel pomeriggio...."
Mattia fa una faccia dispiaciuta ma non riesco a capire se per me o per la situazione in cui l'ho messo.
"...Va bene....ci vediamo..."  
Un cenno con la testa e poi si gira, camminando fianco a fianco con la sua 'situazione complicata'.

Perchè non mi ha voluto dire cosa c'è dietro il loro rapporto?  
Mi appoggio al muro e mi sento sprofondare. Un attimo fa mi sembrava di toccare il cielo con un dito...ora vorrei scomparire.
Perchè Mattia mi fa questo effetto? Perchè qualsiasi cosa mi faccia o mi dica mi sento impazzire?
Perchè sia nel bene che nel male il mio cuore non tollera il peso di queste emozioni?!
Mi copro il viso nascondendolo con le mani. Respingo giù le lacrime e respiro a fondo.
Poi mi incammino verso la mensa.  
Cercherò Emma strada facendo...





AMICI MAI || Mattia Briga ☆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora