Due settimane fa, mi ritrovavo nella stessa identica posizione di oggi.
Una valigia nella mano, un aereo pronto a partire, Mattia che neppure mi parla e una grande voglia di scappare lontano. Poi è successo che il destino ha bussato alla mia porta, ha portato Matti da me, ci ha fatto parlare, chiarire. ma i miracoli succedono una sola volta, e ora non credo ci sia un ritorno, per la nostra storia.
Ieri, dopo l'esame, quella litigata assurda ci ha solo maggiormente allontanato e, anche se con tutta me stessa spero di vederlo li, pronto a ricominciare, so che non si avvicinerà neppure... e anche se non avrei dubbi sul dirgli di si, non mi sento pronta per fare il primo passo. E' lui che deve fidarsi di me, è lui che ha sbagliato....ma non vuole rendersene conto.
Siamo a novembre, il mio compleanno è passato silenzioso, cancellato dalla rabbia e dalla tristezza. Chissà se lui se n'è ricordato...era ieri.
L'aria gelida inglese si fa prepotente col passare dei minuti. Nascondo il viso con la sciarpa, stringo le mani nelle tasche della giacca.
Il pullman che ci porterà in aeroporto arriverà a momenti e io sto preparando l'addio a questo posto che mi ha portato un cambiamento pazzesco nel cuore.
La gente affolla la piazzetta, mentre da lontano scorgo diversi pullman arrivare e fermarsi a pochi passi da me.
Io dovrei prendere il terzo, assieme agli altri centro-nord, mentre lui dovrebbe prendere uno tra i primi due...assieme a quelli del centro-sud.
Non appena vede i pullman, Emma scappa via trascinandosi la valigia.
Mi ha detto che sono insopportabile in questi giorni...temo abbia nettamente ragione. Io resto li ferma. L'idea di abbandonare quel posto che in un modo o nell'altro mi ha segnato mi dispiace, perchè è come se così si chiudesse per sempre una parentesi della mia vita.
Molti ragazzi mi passano davanti, salendo sui rispettivi pullman, lasciandomi sempre più sola sul marciapiede.
Uno dei tre mezzi parte, lasciando una più ampia visuale dell'altra parte.
Subito noto Mattia.
È seduto sul muretto, in mano una sigaretta, il borsone buttato per strada vicino i suoi piedi.
Si guarda intorno, non sembra avermi notata. Fissa il suo pullman assicurandosi che non parta senza di lui.
"...Non sali?!..." la voce di Francesco mi costringe a distogliere lo sguardo.
"...Tra un po'..." dico senza sforzarmi di sembrare allegra o amichevole.
"...Avete litigato di nuovo?..." mi chiede guardando Mattia.
Scrollo le spalle.
"...Beh, stavi così anche la scorsa settimana, poi mi è sembrato andasse tutto ok in questi giorni..."
"...Sta volta è diverso..." dico rassegnata.
"...Oh..." esclama lui, poi fa una risata "...allora adesso posso corteggiarti senza sentirmi in colpa..."
Fa un sorrisino incoraggiante, ma non ricambio.
Torno a guardare Mattia, ma stavolta incrocio i suoi occhi che mi stanno fissando. Ho un sussulto, mentre il cuore riprende a battere a ritmo sconsiderato.
Faccio un passo in avanti, come a volerlo avere il più vicino possibile, lui scende dal muretto sistemandosi i pantaloni.
"...Sara...sono tutti su..." dice Francesco prendendomi delicatamente un polso e tirandomi.
Lo guardo infastidita, poi torno a fissare Mattia.
Ha gli occhi cupi, spenti. Butta la sigaretta ormai finita, poi il suo sguardo cade sulla mano di Francesco. Scuote la testa come a voler sottolineare che è lui ad avere ragione.
Resto immobile, mentre si gira salendo sul pullman.
Mi porto una mano al viso per nascondere la mia espressione. Non voglio farmi vedere debole.
Non voglio che creda di aver ragione, perchè non è così.
"...Sara.."
Francesco mi richiama. Annuisco. Lui sorride appena e prende la mia mano tirandomi con se. Afferro il trolley e lo seguo, senza protestare.
Non era questo il finale che avevo sognato. Non era questo il modo in cui volevo salutare Mattia.
Certo, potremmo sempre rivederci per ritirare l'esito dell'esame...ma magari fino ad allora Eleonora l'avrà conquistato e magari fino ad allora i suoi sentimenti saranno cambiati. Salgo sul pullman in silenzio, con la testa bassa.
"...Sà..." sento la voce di Emma. La noto seduta un sedile più in là.
Tolgo la mia mano da quelle di Francesco e senza neppure avvisarlo mi siedo accanto a lei, sbattendo la testo contro il sedile e sospirando.
"...Se non è tornato da te, non ti ama veramente...ricordalo..."
"...Questa cosa dovrebbe consolarmi?!..."
"...In certi casi meglio troncare relazioni sul nascere...che soffrire per anni dopo essersi illuse.."
"...Già...hai ragione..."
"...Tu ora devi solo cambiare aria. Vedrai che una volta tornati a casa sarà più semplice...se c'è l ho fatta io...potrai farcela anche tu...."
Guardo Emma annuendo, poi appoggio la mia testa sulla sua spalla.
Mi asciugo una lacrima scesa in silenzio.
"..Il fatto è che non so se ho voglia di dimenticare...è stato così...bello..."
"...Le cose più difficili sono sempre le più belle...ma anche le più dolorose..."
"...Come faccio a non pensarlo...se mi manca così tanto...."
"..Devi avere pazienza tesoro...il tempo cura tutte le ferite..."
Sospiro, mi porto una mano sul cuore. Batte lentamente, come stanco di questo andazzo insolito di emozioni.
Devi guardare oltre Sara, da domani si apre un nuovo capitolo della tua vita...
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AMICI MAI || Mattia Briga ☆
FanfictionQuesta sera non chiamarmi no stasera devo uscire con lui lo sai non e' possibile io lo vorrei, ma poi mi viene voglia di piangere Certi amori non finiscono fanno dei giri immensi e poi ritornano amori indivisibili, indissolubili, inseparabili Ma ami...