Parte 27

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"...Credo sia meglio finire...non trovi?!.."
Le parole quasi sussurrate di Mattia vicino al mio orecchio mi fanno trasalire. Il torpore che si era creato nel leggere seduta fra le sue braccia mi aveva resa estranea alla realtà.
Guardo l'orologio. Mezzanotte. Lui mi guarda in attesa di una risposta. Annuisco.
"...Si..credo basti..."
Toglie il braccio liberando la mia schiena e allontana la sedia dalla scrivania, come se nemmeno sentisse il mio peso. Riluttante, mi alzo, tornando subito a guardare il punto in cui ero seduta fino a qualche istante prima.
"...Hai sonno eh? Si vede a un chilometro di distanza!..."
Sorrido e annuisco.
"...Ti accompagno in camera..."
Lo guardo stupita.
"...In camera? Non ce n'è bisogno...non preoccuparti..."
"...No davvero...qui in giro ci sono certi pazzi...potrebbero portarti in qualche camera..."
Spalanco gli occhi, Matti annuisce serio.
"...Certi tipi non si fanno scrupoli se vedono una bella ragazza..."
La bella ragazza sarei io, no? Sorrido.
"..Se insisti...accetto volentieri..."
"...Perfetto...andiamo allora..."
Prende le chiavi della stanza e va fuori. Lo raggiungo subito dopo aver preso il libro.
"...La prossima volta porta una corda così ti cali dalla finestra..arrivi prima..."
Lo guardo e rido.
"...Già che ci sono porto anche un cestino così mi metto dentro e tu mi tiri su quando arrivo..."
"...Va bene...non ci sono problemi...guarda qua che muscoli..."
Mi mostra il braccio, ma non vedo chissà che muscolo, ma annuisco stando al gioco.
"...Sicuro che arrivo sana e salva al terzo piano se mi tiri su tu..."
Lui fa una faccia scherzosamente indignata, poi cala il silenzio mentre scendiamo lentamente le scale.
Primo piano.
Piano terra.
Imbocchiamo il mio corridoio.
"...E se ti vede Eleonora?..."
"...Credo dorma già a quest'ora...e anche io in genere sono già bello che andato...non penso dubiti del mio amore per il sonno...di certo è a letto anche lei..."
Annuisco e resto in silenzio.
Rapporto approfondito o no, quando Mattia parla di Eleonora sembra la conosca bene...e sembra pure che lei conosca bene lui. Magari sono cugini alla lontana..e per questo non possono fidanzarsi...oppure prima stavano assieme e ora si sono lasciati.
Sospiro.
Non so se saprò mai la verità su questa faccenda, e se da una parte fremo per saperla, dall'altra mi fa terribilmente paura.
Matti è dolce e anche simpatico..ma a volte diventa così pensieroso...così misterioso. Definirlo ambiguo è negativo, ma di certo non ho conosciuto nulla del suo mondo. Quello così "complicato" che nessuno ha mai scoperto.
"...Eccoci qua..." dice fermandosi davanti la porta della mia camera.
"...Grazie per avermi accompagnato..."
"...E di che...grazie a te...."
Mi sorride e mi accarezza amichevolmente la testa, scompigliandomi i capelli come al solito.
"...L'ho fatto con piacere...sei un bravo studente..."
"...Perchè ho una brava insegnante...certamente migliore di quello che ci tocca la mattina..."
Sorrido.
"...A parte gli scherzi grazie..." mi dice poi serio "...tolto Mario, davvero qua se non fosse stato per te avrei passato i pomeriggi in camera..."
"...Beh...io invece se non c'eri tu avrei tormentato Emma per farmi consigliare per l'esame...quindi siamo pari..."
Un momento di silenzio, l'aria fredda del corridoio che fa rabbrividire.
"...Vado...a domani..."
"...A domani..."
Lui si avvicina e mi prende la testa fra le mani. Un piccolo bacio sulla fronte.
"...Buona notte..."
"...Notte..." dico io fissando i suoi piedi che si allontanano lentamente e vanno verso le scale.
Mi porto una mano alla fronte, poi sorrido. Metto la chiave nella serratura e mentre entro mi giro a guardarlo.
Lo vedo mentre sale le scale e scompare oltre il muro.
In camera Emma sta leggendo, con il solo lume acceso.
"...Emma?!..." la chiamo, ma lei non risponde.
Mi avvicino e noto che si è addormentata. Sorrido, le tolgo il libro dal petto e spengo la luce.
Poi scosto la tenda per far entrare il riflesso della luna e guardo su.
La sua camera è ancora spenta. Non sarà arrivato.
Qualche minuto, poi ecco che si accende. Sorrido. Vedo la sua ombra, coperta in parte dalla tenda, che si muove su è giù per la stanza. Poi la luce si spegne e la tenda si scosta. Non vedo gran che, ma non ho voglia di andare a letto.
Cerco una sigaretta in borsa, prendo il piumone e mi appoggio sul muro esterno per fumare. Alzo di nuovo lo sguardo.

Apro la finestra, accendo una sigaretta. Non ho voglia ancora di dormire.
Sono stanco per lo studio, per la serata intensa, ma oggi la luna è troppo bella per non essere guardata. Mi affaccio e faccio un tiro, poi guardo giù.
Sorrido.
C'è Sara che fuma, avvolta nel piumone, sul bordo della finestra.
Alza la testa nella mia direzione, mi vede, sorride anche lei.
Ricambio con un cenno, poi torno a fissare il cielo scuro.
Sembra quasi una sigaretta fra amici...come la prima fumata qui, a Londra, in aeroporto. Certo allora il gruppo era più numeroso e rumoroso...ma l'effetto è lo stesso...mi sento di nuovo a casa, ancora una volta. Come se questo posto mi avesse restituito qualcosa che avevo perso per strada.
La sigaretta finisce, lascio la cicca nel posacenere. Incontro lo sguardo di Sara, la saluto, lei ricambia.
Chiudo la finestra infreddolito mentre lei rientra in camera.
È una persona speciale.
Spero di non essermi sbagliato.
Almeno non anche questa volta.

AMICI MAI || Mattia Briga ☆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora