Parte 18

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Sara camminava di fianco ad Emma nel grande corridoio. Una volta arrivate di fronte alla scala si sarebbero separate per raggiungere le rispettive classi. Stavano chiacchierando tranquillamente, quando si sentì bloccare.
Due mani sugli occhi, buio totale.
Aprì leggermente la bocca, voleva gridare per lo spavento, ma rimase in silenzio.

"...Secondo te chi sono?.." sentì una voce alle sue spalle.
Il cuore cominciò ad accellerare i battiti. Le mani, che istintivamente si erano strette attorno a quelle sconosciute che le coprivano la vista, allentarono la presa per lo stupore e l'agitazione.
Un attimo di silenzio, una risata accennata.

"...Mattia..."
Lui toglie le mani, lei si gira.
"...Brava polpettina..."
Una mano sulla testa per un saluto affettuoso, uno sguardo veloce ad Emma che se ne sta zitta a guardare la scena. "...Ciao..." dice Mattia.
Lei risponde con un cenno.
"...Vi lascio..." continua subito "...ci vediamo dopo Sà..."
Saraa saluta e sorride, poi torna a guardare Mattia che le sta accanto, senza dire niente.
"...Come mai già qui?..." chiede lei, mentre lentamente camminano per raggiungere la loro aula.
"...Mario non c'è...sono passato dalla sua camera ma non mi ha risposto...credo dorma ancora..."
"...Poveretto..."
Una risposta non curante di lei che già si tormentava sulla prossima domanda che le era balenata in testa.
"...Eleonora?! Ti ha lasciato libero?!..." Tiene gli occhi bassi, temendo di poter incontrare quelli di lui.
"...Oh mamma...non è detto che dobbiamo sempre stare assieme..." la risposta è secca e un po scocciata "...l mattina in genere non ci vediamo mai..a volte a colazione..ma riesco a starmene per i fatti miei...quando ho sonno non amo la compagnia..."
Saraannuisce, senza voler continuare il discorso.
"...Sei arrabbiata per quello che è successo ieri?..."
Lei solleva la testa e lo guarda
"...Intendo per la mensa...non sono scemo...l'ho capito che non dovevi andarci con Emma..."
"...No...ti sbagli...dovevamo andarci..."
"...Tesò non dire cretinate....non sei brava a mentire..."
Mattia la guarda serio, lei non ci riesce e fissa la parto della classe davanti a loro.
"...Non volevo essere di più..." dice poi timidamente.
"...Di più a cosa? Sà, io e Ele non stiamo assieme...non saresti stato un di più...lei è un'amica come lo sei tu...anzi, la prossima volta che succede mi arrabbio con te e non con lei..."
Sara alza lo sguardo, fissa Mattia stupita.
"...Ti sei arrabbiato...?"
Lui annuisce, poi si siede al suo posto e sembra pensarci su.
"...Mi sono arrabbiato con Ele perchè si è comportata male nei tuoi confronti....e lei ovviamente prima se l'è presa con me...e poi con te..."
Fa una risata.
"...Con me?!..."
"...Si...diciamo che non le sei tanto simpatica..."
"...Se è per questo anche per me è la stessa cosa..."
"...Non avevo dubbi..."
Mattia la guarda, sorride. Sembra divertito "...È raro che Eleonora risulti simpatica...posso capire perfettamente..."
"...Ma a te sta simpatica..."
Sputa fuori lei non riuscendo a frenare la sua curiosità.
Mattia scuote la testa, poi la guarda negli occhi, con quell'espressione seria dalla quale puoi aspettarti solo la verità, senza giri di parole.
"..La mia situazione è un po diversa..."
Sara vorrebbe chiedere il perchè, ma non lo fa. Sa che a lui darebbe fastidio. Decide lui quando parlare, quando aprirsi...e se vuole raccontarsi, lo fa da se, senza troppi giri di parole.
Aspetterà Sara. Aspetterà che sia lui a volersi scoprire...a volerla rendere partecipe della sua posizione...

Il prof entra in classe quasi subito dopo il suono della campana. Parla, spiega un esercizio, distribuisce delle fotocopie.
Sara è attenta per capire cosa dovranno fare.
Una simulazione d'esame da fare in coppia.
Guarda Mattia. È sicura che dovrà fare tutto lei, senza grandi aiuti, ma lo farà con piacere...sarà il primo lavoro assieme.
"...Magari tu lo fai...io cerco di capire..." dice lu sussurrando.
Lei ride, nascondendo la bocca con una mano.
Il prof li lascia liberi, si immerge nella lettura di un giornale. Le altre coppie si sistemano, si alza un leggero mormorio.
"...Vediamo un po'..."
Lentamente si avvicina a lei.
Lei si fa piccolina, intimidita da quella vicinanza. Lui non sembra farci caso. Appoggia un braccio dietro lo schienale della sedia, si china sul libro proprio come lei. Nella mano detra una matita ponta a scrivere ciò che Sara detterà.
"..Sono davvero nei casini..."
È serio e preoccupato.
Lei si gira e resta un attimo immobile, sorpresa dalla vicinanza del viso di lui. Si guardano per un attimo, poi lei torna a fissare il libro.
"...Come nei casini?..."
"...Ho bisogno di studiare seriamente...ma il tempo vola...non c'è la faccioa organizarmi..."
Altra paura, altri minuti di silenzio. Di pensa, da parte di lui. Di imbarazzo, da aprte di lei, che si fa coraggio e sputa fuori quelle parole
"..Potrei aiutarti io..."
Sente gli occhi di Mattia fissarla dopo quella frase.
"...Dici sul serio?"
Annuisce
"...Non sarebbe un problema?..."
"...Nessun problema..davvero..."
Si gira e lo guarda. Lui sorride.
"...Mi leveresti da un sacco di casini!.."
"...Allora meglio non credi?!..."
Mattia annuisce, un sorriso sempre più largo e sincero sul viso.
"...Magari vieni da me...dopo la scuola...quando vuoi tu...sono a disposizione..."
"...Perfetto..."
"...Grazie...sei un tesoro!"
Un bacio sulla tempia, lei si sente avvampare, ma anche volare, con il cuore che d'un tratto si è fatto leggero più di una piuma.
"...Chi me lo doveva dire...più che una compagna di corso ho trovato un angelo!..."
Mattiaa dice quella frase con un tono leggero, amichevole, spensierato...
All'orecchio di Sara arriva però forte...carica di significato e di speranze...
Ha appena detto si a passare del tempo con lui, da sola...del tempo prezioso che non sarà solo per lo studio...o almeno lo spera...vuole conoscerlo, farsi conoscere...entrare nel suo mondo nascosto, diverso, sconosciuto.
Vuole poter conservare qualche ricordo speciale, qualche momento privato, solo loro...da poter ricordare, raccontare, custodire gelosamente....e con il quale poter continuare a sognare, sperare...

Sente il braccio di Mattia stringersi intorno alla vita. Irrigidisce il corpo, trattiene il fiato. Lo sente sbadigliare e appoggiare la testa nell'incavo del suo collo.
"...Ho sonno..."
Lei sorride nervosa, lo guarda, incredula di essere li, con lui, in quella situazione.
"...Sei comoda lo sai?..."
Lo dice lui e ride tra se, alzando lo sguardo per incontrare quello di lei. Sara lo fissa.
"...Immagina la faccia di Eleonora se ti vedesse ora!..."
Lui brontola e scuote la testa.
"...Non voglio vedere la faccia di Eleonora fino all'ora di pranzo"
È serio e Sara ride più forte, iniziando a godersi qull'attimo di fortuna inaspettato che gli si è presentanto.
Un gesto che ha reso quella la mattinata più bella trascorsa fino ad allora.

AMICI MAI || Mattia Briga ☆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora