Parte 35

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Quando oggi ho aperto gli occhi ero ancora stretta forte a Matti, riscaldata dal suo corpo più che dalla coperta. Lui dormiva profondamente, con la testa appoggiata sulla mia, le braccia strette intorno al mio corpo, le nostre gambe intrecciate.
Mi sono alzata piano, cercando di non svegliarlo, gli ho scritto un biglietto dove dicevo che ero tornata da Emma e sono scappata via.
Non avrei mai sopportato di vederlo svegliarsi e magari chiedermi preoccupato come stavo, se la malinconia era passata e se avevo riposato bene.
Non avrei mai avuto il coraggio di guardarlo, rassicurarlo, essere sincera.
L'ho lasciato li da solo, fuggendo via come una codarda, ma stavo per scoppiare.
Ho corso lungo il corridoio, ho svegliato Emma all'alba, le ho raccontato tutto per sfogarmi, per liberarmi da quel peso e per condividere quelle colpe.

Lei è stata sorpresa. Non si aspettava un Mattia simile, ma non si aspettava neppure una Sara simile.
Si è ritrovata incerta anche lei, preoccupata per me ma senza nessun consiglio ideale da darmi.
Mi sono addormentata poco dopo lo sfogo, con la tristezza che faceva da padrona e la testa che scoppiava. Per fortuna che oggi non c'era scuola.
Emma è andata a pranzo. A me non andava. Sono rimasta a letto. Un po' ho dormito, un po' ho pensato.
Ho pensato a lui. Solo a lui. Alla sua dolcezza, alla sua disponibilità. Ai suoi gesti che ora mi appaiono chiari e infraintendibili...alle sue parole dirette, decise...senza mezzi termini.

"...Io ci tengo alla tua amicizia, però...però mi devi dire la verità. Tu...provi qualcosa per me?.."

Mi sento impazzire ripensando alla situazione in cui mi sono messa. Non era più semplice se non l'avessi mai incontrato?
Perchè proprio qui? A me?
Rabbia, dolore, delusione, amore. E' tutto questo che mi gira nella testa come in un vortice, anche ora che che, dopo una giornata chiusa in camera, Emma mi ha trascinato fuori, per la cena.
Camminiamo in silenzio verso la coda di ragazzi e vassoi.
Tengo la testa bassa per evitare ogni sguardo, ogni incontro.
Non lo vedo da stamattina. Mi manca da morire.
Eppure lui non si è fatto vivo. Non mi ha cercato.
Poteva farlo...se magari era preoccupato o aveva voglia di vedermi...

"...Sara muoviti..." mi dice Emma tirandomi in avanti "...prendi ciò che ti serve e andiamoci a sedere. Sembra che ti è morto il gatto..."
Mi rimprovera con sguardo severo. Non rispondo.
Me lo ha già detto di reagire, di fregarmene.
Mi ha detto: "....se ci tieni lotta per lui, fallo innamorare. Se no, non piangerti addosso, ti sei innamorata di quello sbagliato..."
Non faccio altro che ripetere queste frasi nella testa, con la speranza di convincermi a trovare il modo per farmi valere, ma la possibilità che lui potesse ricambiare il mio sentimento era l'unica che mi stimolava a farmi avanti, a vedere tutto sotto un'altra prospettiva.
Seguo Emma attraverso i tavoli.
Ci sediamo da sole, in un angolo più lontano rispetto al solito.
Lei inizia a parlare io annuisco per farle capire che l'ascolto, ma in realtà penso ad altro.
Fisso i tavoli, scruto i volti. Lo cerco tra il via vai.
So bene dove trovarlo. Pranzo e cena li trascorre sempre con i romani.
Ma ho paura a fissare quel tavolo, paura di incotrociare il suo sguardo e dover giustificare le mie azioni. È brutto mentire. Ed è ancor più brutto se lo fai nei confronti di chi ami.
"...Che ne dici se ci spostiamo la?..." mi dice Emma fingendosi indifferente mentre mi propone di cambiare tavolo.
La fisso non capendo quel bisogno, ma lei sembra intenzionata a spostarsi subito.
"...Dai...è più...pulito..."
"...Emma ma che dici?..." la guardo accennando a un sorriso, vedendo la sua espressione buffa. Poi è come se ho un flash.
"...Emma..." mi faccio seria, inizio a guardare verso il tavolo di Mattia, quello che fino ad ora avevo vivamente evitato.
"...Sara dai...Sà..." Emma mi tira per un braccio come a volermi proibire di vederlo. Poco dopo capisco perchè.
"...Ecco..." dice lei risedendosi, una volta capito che avevo visto. Fisso quel punto preciso della sala. Mattia è seduto al solito posto. Sta ridendo di gusto mentre degli amici parlano. Eleonora è accanto a lui che partecipa alla conversazione. Mattia la guarda, poi ride ancora.
Lei si alza, si va a sedere sulle sue gambe, lo abbraccia, gli bacia il collo come fosse davvero la fidanzata. Mattia la fissa un attimo, poi torna a parlare con gli altri. Lei non si sposta neppure di un centimetro, resta li. Con Mattia. Con il mio Mattia...
"...Sara..."
Abbasso lo sguardo, scuoto la testa.
"...Non...non importa...."
Mi alzo piano spingendo il vassoio più in la.
"...Vado in camera..."
"...Sara..aspetta...una boccata d'aria ti farebbe meglio..."

Mi giro senza neppure rispondere dirigendomi verso il corridoio.
Sento Emma alle mie spalle.
Sono così confusa che la testa sta per scoppiarmi.

Quando mi dirai cos'è per te Eleonora?
Quando?!

AMICI MAI || Mattia Briga ☆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora