Parte 4

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"...Anche gli aerei inglesi fanno ritardo!..."

Emma sta blaterando da almeno dieci minuti le solite cose. Dice che fa sempre così, quando è stanca: inizia a parlare e non si ferma più.
Credo che dovrò abituarmi a questa particolarità. Io quando sono stanca in pratica e come se non esistessi...modalità OFF! Non una parola, non un cenno...solo io e il mio paese delle meraviglie!

"...Emma..."
Chiamo la mia nuova amica. Ci siamo conosciute in aereo, mentre volavamo verso Londra. È alla mano come me ed è davvero simpatica. Un po' chiacchierona, ma simpatica.
"...Dimmi bionda..." Mi dice lei sorridendo.
"...te l'ho già chiesto come mai hai deciso di venire a questo stage a Londra?..."
Lei nega con la testa e abbassa lo sguardo. Ho la netta sensazione di aver fatto un passo falso.

"...Scusami...se sono motivi personali...."
Lei mi sorride dolcemente, un po di tristezza negli occhi.
"...No Sara, figurati...è una domanda lecita...."
Cala di nuovo il silenzio. Intanto le hostess ci avvisano che possiamo scendere. Siamo a Heathrow, l'aeroporto più importante della Gran Bretagna.
Prendo il mio trolley rosa e la mia borsa e scendo dall'aereo. Un'area umida, molto più fredda di quella lasciata in Italia mi travolge. Ho un brivido e corro al riparo per lasciare i borsoni e sistemare la felpa. Slego anche i capelli così che mi riparino il più possibile.

"...È solo il primo di settembre e fa così freddo!..."
Sta dicendo Martina, una ragazza di Bologba che ha subito formato un bel gruppo in aereo.
"...È mezzanotte Marty...è normale!..." Risponde Jennifer, una ragazza di Milano venuta qui con sua cugina Daniela.

Lascio perdere i discorsi delle ragazze e mi giro verso Emma. Sembra sovra pensiero.
"...Emma...scusami per la domanda di prima...mi sembri sotto pressione..."
"...Beh in effetti...ma comunque staremo due mesi assieme...e so che sarà così perchè già ti voglio un sacco di bene....e di certo sarai la ragazza con la quale legherò di più..."
Sorrido alle sue parole.
"...Quindi voglio dirtelo...."
Annuisco mentre mi stringo forte le braccia al petto per riscaldarmi.
"...Ho deciso di partecipare a questo stage per cambiare un po' aria...in realtà dell'inglese e di quel concorso mi importa poco e niente...."
La fisso senza commentare. Lei mi manda un'occhiata, poi torna a guardarsi le scarpe.
"...Ho rotto con il mio ragazzo...mancavano poche settimane per arrivare ai dieci anni di fidanzamento..."
La guardo con gli occhi sgranati per la sorpresa.
"...Cavolo..." mi viene da dire ma poi me ne pento. Non era proprio l'ideale di risposta.

Lei sorride amaramente poi mi guarda con un velo di tristezza negli occhi.
"...Stavo con lui da quando avevo 14 anni....era la mia vita....era tutto per me....poi è finita così....e avevo bisogno di evadere....mi sentivo soffocare a casa...."

Annuisco, ma non riesco a parlare. E non riesco neppure ad abbracciarla, a dirle un qualcosa di carino. Ci conosciamo solo da poche ore...e mi sento già terribilmente legata a lei e incapace di dimostrarglielo.

"...Ragazzi tutti dentro per favore...gli altri gruppi già sono arrivati da un po'..."
La voce di uno dei capi gruppo mi risveglia da dei pensieri poco felici.
"...Andiamo dentro..."
Dico a Emma e lei annuendo si avvia standomi accanto. In silenzio trasciniamo i nostri trolley nella sala d'attesa. Noto vari gruppi di ragazzi su per giù della mia età che chiacchierano animatamente.
"...Perfetto...andate a recuperare le vostre valigie e unitevi a loro....così siamo tutti..."
Il tipo ci spinge compatti verso gli altri che ora ci guardano come fossimo la novità del momento.
Corro verso "il tappeto mangia bagagli" e per fortuna avvisto subito il mio. Lo prendo al volo e gli do un occhiata veloce per vedere se è tutto ok. Intanto anche Emma prende il suo. La vedo sbattere la valigia pesante vicino i miei piedi.
"...Dio quanto vorrei una sigaretta!.." dice "...Ti prego Sara...solo una ...veloce veloce...."

Mi guardo intorno. Sono tutti indaffarati, credo che nessuno si accorgerà se manchiamo.
"...Va bene...anche perchè anche io ne ho voglia....aspetta un attimo però...."
Mi giro e vedo Alice, una ragazza emiliana che parlotta con un tipo dai capelli lunghi e ricci che non avevo mai visto prima.

"...Alice! Alice!.." la chiamo. Lei si gira. "...Potresti guardare le valigie 5 minuti?..."
Lei annuisce e fa ok con il pollice. La ringrazio riconoscente e prendo Emma per un braccio.
"...Andiamo...."

Arriviamo fuori, in una delle zone di deposito dell'aeroporto. Noto che più in la c'è un altro gruppo di ragazzi che fuma e ride animatamente.

"...Molti hanno già fatto amicizia ...."
Dico io. Emma annuisce facendo un tiro
"...Si...quelli di Roma e dintorni...perchè sono qui da più tempo..."
Ridacchio e poi mi concentro sulla mia sigaretta, prestando attenzione, di tanto in tanto, alle parole animate del gruppo poco lontano.

"...Questo è romano!..." dico io chiudendo gli occhi e cercando di capire " e questo mi sembra siciliano...o calabrese....oddio questo cos'è...mai sentito...."
Rido fra me e me e alzo la testa aspettando di trovare il sorriso di Emma. Ma non c'è.

"...Il mio ex era romano, sai...."
La fisso in silenzio. Deve farle male il ricordo. Non so se ce la farei io....dopo dieci anni..
"...Però viveva ad Ancona da quando aveva otto anni..."
"...Posso....posso chiederti come è finita?" Azzardo io. Lei non mi risponde subito.
"...Mi ha detto che non mi amava più....che mi amava come si ama una sorella...e che aveva bisogno di nuove emozioni...."
"...Oh...."
"...Ma non ne parliamo ti prego...ormai è andata...ho solo 24 anni...ne troverò un altro..."
Emma mi fa un sorriso incoraggiante come fossi io quella da consolare, poi si alza in piedi e saltella un po per riscaldarsi.

Sentiamo una risata sonora. È una ragazza.
"...Mamma mia...." dico io. Poi vedo che tutto il gruppo si alza. Sono sette persone, quattro ragazzi e tre ragazze. Li fisso nella penombra. tre dei ragazzi sono abbastanza alti, il quarto invece è più basso, alto circa quanto me, proprio come due ragazze. La terza invece è più alta. Incrocio il suo sguardo un attimo mentre mi passa a
canto, i capelli scuri dietro le orecchie, tiene stretto il braccio di uno dei ragazzi. Un occhiata fuggente al gruppo che rientra e poi mi concentro su Emma.

"...Che ne dici di rientrare anche noi?..."
Lei annuisce e spegne la cicca della sigaretta.
"...Forza compagna, inizia l'avventura....!"

Spingo in avanti la porta di emergenza e la luce forte mi fa male agli occhi. Sento un mormorio diffuso e mi avvicino a quelli che, secondo la logica, dovrebbero essere i sette ragazzi che erano poco fa a fumare.

"...È arrivato finalmente..."
Dice una delle ragazze.
"...Allora vado a prendere la valigia..."
Dice un'altra e si allontana.
"..Credo che anche noi dovremmo prenderle...." dice Emma. Annuisco.

Insieme poi usciamo nella notte londinese sempre più fredda.
"...Ho scoperto che ci vogliono due ore di viaggio in pullman per arrivare al college! Due!..."
Emma sembra esasperata.
Sbuffo. Non ci voleva.

"...Dormiremo...."
"...Sperando sia possibile..."
"...Perchè?.."
"...Siamo in pullman con romani e i siciliani...."
"...Tesoro anche loro saranno stanchi vedrai...non preoccuparti...non siamo mica allo stadio!..."
Emma mi sorride divertita.
"...Hai ragione bionda....."

Ci avviciniamo al pullman e lasciamo le valigie nello sportellone.
"...Figo! Qua si entra al contrario!..."
Dice Emma fissando la posizione della porta d'ingresso.
"...È vero! Gli inglesi guidano sulla destra...e non sulla sinistra...."
"...Ricordami di non prendere mai una macchina in questi due mesi...."
"...Ok..tu fa lo stesso con me...."
"...Contaci...."

Raggiungiamo gli scalini per salire sul pullman e quando ci siamo il calore e il torpore dell'ambiente mi stendono. Che bella dormita mi farò!
Emma posiziona il trolley sopra il sedile e si siede nel posto accanto al finestrino. Faccio lo stesso io. Mentre sistemo la valigia mi guardo intorno.

C'è un ragazzo che sistema il suo trolley qualche posto più giù. Resto a fissare i suoi cappelli tirati indietro e la sua faccia assonnata. Poi si accorge che lo sto guardando e mi fissa. Distolgo lo sguardo.
Credo sia uno di quelli che erano fuori a fumare.
Credo.
Ho distolto lo sguardo troppo in fretta.
Mi rigiro nella sua direzione ma lui già non c'è più.
Pazienza...ci ritroveremo almeno una volta, in questi due mesi.


AMICI MAI || Mattia Briga ☆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora