Parte 26

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Lei arriva in camera verso le nove e mezza.
Lui le apre la porta, la invita ad entrare, a fare come fosse in camera sua.
Lei è imbarazzata, nuova per quella situazione, ma felice. Deve rompere il ghiaccio..come farlo se non parlando del motivo del loro incontro?
Sono le dieci.
Loro ripassano, leggono i punti dei topic d'esame, cercano di capire gli esempi.
Ogni tanto ridono, si fermano per uno sbadiglio.
Lei è contenta di essere li, con lui.
Lui è contento di esserel li, con lei...perchè ha trovato davvero una ragazza diversa. Forse ha trovato davvero un'amica.
Lui ora passerebbe ogni sera con lei..a ripassare, studiare..anche ridere e raccontarsi.
Lei ora passarebbe anche tutta la vita con lui..ma continua a sognare, e a tormentarsi sui propri sentimenti.

Sbadiglio, sollevo le braccia e mi stiracchio.
"...Quanto ci vuole per finire questa parte?!.."
"...Altre cinque pagine...poi ci fermiamo..."
Sospiro.
"...Ti va un caffè? C'è la macchinetta in fondo al corridoio...faccio tutto in 5 minuti..."
Lei annuisce.
"...Volentieri!..."
Sorrido e mi alzo dal letto, rimettendo le Nike e sistemando i pantaloni della tuta tutti raggrinziti.
"...Torno subito!.."
Esco veloce dalla camera lasciando la porta semi aperta.

Esce quasi saltellando e io mi lascioandare sul letto, sbattendo la testa contro il cuscino. Fisso il soffitto e inevitabilmente analizzo il mio stato d'animo.
Sono rilassata, a mio agio, ma sempre con quel po' d'ansia che mi fa restare sul chi va la.
Sono le unidici, e credo proprio manchi poco alla fine di questa serata insieme.
Sono stanca, ma sarei disposta a fermare le lancette per sentire ancora un po' quella risatina strana che ha e rivedere il sorrisino furbo di quando mi dice "brava polpettina..sei davvero brava!"
Sento i suoi passi nel corridoio silenzioso e lo vedo entrare lentamente con i due bicchierini in mano.
"...Un caffe alle undici non è consuetudine, ma ormai qui abbiamo stravolto le abitudini..."
Mi porge il mio bicchiere e si siede accanto a me, spostando il libro di scuola.
Io bevo tutto d'un sorso e quando finisco mi giro verso di lui che mi sta fissando.
"...Sembri più grande con gli occhiali sai?!.." mi dice.
Abbasso lo sguardo imbarazzata.
"..Però stai bene.."
Sorrido.
"..Grazie.."
"...Come mai non li porti sempre?!.."
"...Preferisco le lenti a contatto..."
Lui annuisce poi poggi il bicchiere sul pavimento e riprende il libro tra le mani.
"...Dobbiamo proprio finire?!.."
"...certo...almeno questo esercizio!.."
Si passa una mano fra i capelli poi si alza dal letto e va a sedersi alla scrivania prendendo una matita.
"..Bene..." dice leggendo "..un paio d'ore e lo finisco.."
Ridacchio.
"...Che scemo che sei...basta completare con quelle parole..."
Mi alzo e lo raggiungo, per indicargli la lista di vocaboli da inserire nel testo bucato.
"...Oh! C'è il trucco!..." dice lui serio "..allora così è molto più semplice..."
Inizia a compilarlo, bloccandosi a metà.
"...Sara...questa proprio non l'ho capita..."
Mi chino sul libro per leggere.
"...E mi sa che neanche io non l'ho capita..."
Lui ride.
"...Non ci credo!.."
"...Non capisco il senso!..."
"...Forse dovremmo leggere questo pezzo qua..."
Ridacchiando indica il testo di sopra.
"...Mi sa di sì..." dico io ammettendo che per una volta ha ragione.
"...Dai facciamolo allora..."
Si sistema sulla sedia poi mi guarda.
"...Ti vuoi sedere? Sto un po' in piedi io...mi dispiace che non ci sono altre sedie.."
Nego con la testa.
"...Sto bene così...non ti preoccupare..."
Lui fa una smorfia e scuote la testa.
"..Vieni qua va'..."
Mi prende per un braccio e mi fa sedere sulla sua gamba sinistra.
Rimango stupita, con il cuore che parte nel suo ritmo sconsiderato.
"..Problemi?.."
Mi chiede lui guardandomi. Nego con la testa.
"...No...nessun problema.."
Mi fissa per qualche altro istante, poi si concentra sul libro.
Lo imito, comincio a leggere, ma nella mia testa le parole sembrano del tutto incomprensibili.
Sento il calore del suo corpo vicino, il suo braccio che per raggiungere la scrivania mi accarezza la schiena, i suoi sospiri ogni volta che è costretto a leggere da capo perchè non ha capito nulla.
Quanto vorrei dirgli tutto ciò che provo...
Come reagirebbe? Cosa farebbe?
Sarebbe troppo rischioso...e io non voglio perdere neppure questa semplice amicizia. Non voglio rischiare che per un gesto impulsivo ciò che di buono si è creato fra noi venga cancellato...non me lo perdonerei.
Dopo tutto, tra un mese ci separeremo...e se è destino..qualcosa accadrà, altirmenti potrò portarmi nel cuore sempre un fantastico ricordo.
Lascio andare i nervi tesi e mi adagio, appoggiandomi a lui.
Devo far finta che sia un amico. Quante volte sono stata così con i compagni a Pescara? Tantissime.
Lui è uno di loro. Sara ti devi convincere.
Lui è un amico...come gli altri..

AMICI MAI || Mattia Briga ☆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora