Capitolo 5

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"Chi vive senza follia non è poi così saggio come crede." - François de La Rochefoucauld

Quello stesso pomeriggio, Katerina ricevette un biglietto di Monsieur Chambery che la convocava per una "lezione urgente di ballo, conversazione inglese e galateo". Sperava di averla scampata grazie all'uscita con sua madre, e invece a quanto pareva la aspettava un pomeriggio all'insegna della noia mortale. Sperava solo di non addormentarsi in piedi.

Dopo essersi rinfrescata il viso ed aver indossato delle scarpette adeguate, Katerina scese nel piccolo salone in cui di solito Monsieur Chambery teneva le sue lezioni. Si trattava di una piccola sala da ballo, con all'interno un maestoso camino in marmo, un imponente pianoforte a coda nero con decori dorati e due grandi vetrate che davano direttamente sul giardino, rendendo tutta la stanza incredibilmente luminosa e facendo risaltare i magnifici arazzi e dipinti appesi alle pareti. Il pavimento era rivestito di lucido parquet di noce ed in tutto il salone erano distribuiti candelabri in bronzo, mazzi di fiori freschi e specchi con cornici dorate.

Julia era seduta al pianoforte e stava suonando con grande maestria una melodia piuttosto vivace, senza nemmeno guardare la partitura (Katerina pensò che doveva trattarsi di un minuetto). I suoi occhi erano tutti per Monsieur Chambery, in piedi dall'altra parte dello strumento, che muoveva le spalle a tempo e sorrideva compiaciuto - come del resto faceva sempre quando aveva a che fare con Julia.

Era un uomo piuttosto giovane, con pelle chiara e perennemente incipriata, profondi occhi castani e labbra rosse e carnose. Forse sarebbe stato anche avvenente se solo non avesse insistito ad indossare quelle terribili parrucche di riccioli bianchi (che secondo il parere di Katerina somigliavano in tutto e per tutto a dei topi morti) e a disegnarsi quel ridicolo neo finto sul viso. Inoltre, indossava sempre abiti di colori sgargianti e fantasiosi, senza mai abbinarli tra loro: per questo guardarlo era un po' come prendersi un pugno in un occhio. Eppure lui sosteneva che il suo look fosse in perfetta sintonia con le mode delle più prestigiose corti Europee, e che le sue origini francesi gli conferissero un innato buongusto. In ogni caso, Katerina lo trovava piuttosto buffo - cosa che, ovviamente, non faceva altro che mandarlo in bestia.

 In ogni caso, Katerina lo trovava piuttosto buffo - cosa che, ovviamente, non faceva altro che mandarlo in bestia

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Non volendo interrompere quel momento così idilliaco, la giovane rimase in silenzio al fondo della sala, senza disturbare i due "piccioncini". Tra sua sorella e Monsieur Chambery c'era sempre stata una grande sintonia: l'insegnante non perdeva occasione per declamare la rara bellezza ed il talento artistico di Julia, senza contare il fatto che la ragazza non lo contraddiceva mai e non mancava di ricordargli quanto fosse modaiolo e raffinato il suo stile. L'aspetto più inquietante di tutta la vicenda, secondo Katerina, era che quando lo diceva sembrava davvero sincera.

Una volta terminato il brano, Monsieur Chambery si lanciò in un applauso entusiastico, saltellando addirittura sul posto. Tuttavia il suo sguardo si rabbuiò quando notò la presenza di Katerina, appoggiata allo stipite della porta in fondo alla sala. "Ops, probabilmente gli ho appena rovinato la giornata" commentò la ragazza fra sé e sé, senza sentirsi granché dispiaciuta.

Ruby - Il Rubino ~ #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora