"L'odio è un veleno prezioso, più caro di quello dei Borgia; perché è fatto con il nostro sangue, la nostra salute, il nostro sonno e due terzi del nostro amore. Bisogna esserne avari." - Charles Baudelaire.
Le schegge di vetro che una volta formavano lo specchio giacevano ora ai piedi di Katerina, frantumate, ma nonostante questo la ragazza sentiva che la sua rabbia non accennava a placarsi. Sperava che dopo essersi sfogata si sarebbe sentita meglio... invece l'ira continuava a logorarla come un fuoco che ardeva dentro di lei, consumandola.
Gli avvenimenti di quella serata le avevano fatto perdere il controllo di se stessa. Ora che era rimasta sola, lacrime di collera scorrevano libere come fiumi sulle sue guance, e aveva il respiro affannato come se avesse corso per chilometri.
Niente e nessuno avrebbe potuto calmare la sua rabbia... Tranne, forse, l'unica persona che avesse mai veramente tenuto a lei: la nonna. Peccato che non fosse lì con lei in quel momento, perché Katerina avrebbe tanto voluto poggiare la testa sulle sue ginocchia, lasciarsi accarezzare i cappelli e addormentarsi con il suono della sua voce che le raccontava una storia, proprio come quando era solo una bambina.
Istintivamente, Katerina si diresse verso lo scrittoio, aprendone il cassetto e tirandone fuori la scatoletta in legno appartenuta alla nonna. Con mani tremanti estrasse l'anello con il magnifico zaffiro, e per la prima volta in vita sua si sentì pervasa dall'incontenibile desiderio di indossarlo, anche se la nonna gliel'aveva espressamente proibito. Ma, dopotutto, che importanza poteva avere? Se l'avesse indossato soltanto per un attimo, lì, nella solitudine della sua stanza, nessuno sarebbe mai venuto a saperlo, né tantomeno la nonna... E quello era l'unico modo per poterla sentire vicina, anche solo per un istante.
Katerina afferrò nervosamente l'anello e se lo infilò al dito, aspettandosi di sentirsi pervadere da una familiare sensazione di calore, affetto e protezione. E invece non accadde proprio nulla: il metallo era freddo nella sua mano, e la pietra se ne stava lì, immobile e rigida come se fosse morta.
E anche la nonna era morta. Non c'era, non era lì insieme a lei né ci sarebbe stata mai più. Katerina si sentì sola come mai si era sentita in vita sua, sopraffatta dalla collera, dalla disperazione e da un forte sensazione di non appartenenza... la sensazione di essere un'estranea in quel castello, di essere nata nel posto sbagliato.
Furente, afferrò una delle schegge dello specchio e la strinse così forte da frantumarla, ferendosi il palmo e le dita. Il dolore alla mano la distrasse per un attimo da quello che imperava dentro di lei, ma quando Katerina gettò lo sguardo ai rivoli di sangue scarlatto che le macchiavano la pelle, venne colta da un improvviso senso di vertigine.
Sentiva le tempie pulsare dolorosamente, la vista era annebbiata e gocce di sudore freddo le scorrevano sulla fronte, bagnandola. Ebbe a mala pena il tempo di gridare, prima di crollare a terra e sprofondare nella notte.
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Qualcosa di freddo e duro le premeva fastidiosamente sulla faccia, e aveva le palpebre così pesanti da non riuscire neanche ad aprire gli occhi. Nelle orecchie percepiva un rumore sordo, come di qualcosa che sbatteva forte, ma non riusciva a capire da dove provenisse quel suono tanto molesto.
Quando faticosamente riuscì infine ad aprire gli occhi, Katerina si rese conto di essere accasciata sul pavimento della sua stanza, con la testa che le faceva dannatamente male. Evidentemente doveva essere svenuta, e aveva sbattuto violentemente la testa sul pavimento a causa della caduta.
Si sentiva come se avesse i postumi di una sbornia, e impiegò qualche secondo a capire che il terribile frastuono che sentiva rimbombare non proveniva dalla sua testa, bensì dalla porta della camera da letto, alla quale qualcuno stava bussando con una violenza inaudita.
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Ruby - Il Rubino ~ #Wattys2016
VampireIn un concentrato esplosivo di pericolo, magia, amore, passione e segreto, l'incantevole Katerina e l'arrogante ma fascinoso Maximilian vi travolgeranno con la loro storia d'amore tormentata. Nell'Impero Austro-Ungarico del 1700 un'oscura l...