Capitolo 18

1.1K 66 22
                                    

Nulla di ciò che una volta abbiamo posseduto intellettualmente può andare del tutto perduto. - M.W. Calkins

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Quando Katerina giunse nella sua stanza, madida di sudore, affannata ed insanguinata, trovò il Dottor Smirnoff che la aspettava pazientemente seduto allo scrittoio, intento a sfogliare il libro che lui stesso le aveva prestato.

Fra le labbra stringeva un sigaro puzzolente, ma nel vedere lo stato pietoso in cui si trovava la ragazza lo lasciò cadere immediatamente a terra, rischiando di dare fuoco ad un tappeto, e le corse incontro con aria allarmata: <<Duchessina Vukovic, per tutti i diavoli, cosa vi è successo? Sembrate sconvolta...>>.

<<Dottor Smirnoff!>> gridò Katerina, gettandogli praticamente le braccia al collo. <<Non sapete quanto sono felice di vedervi!>>. Fino a poco tempo prima non avrebbe mai pensato di dire qualcosa del genere, ma molte cose erano cambiate dall'ultima volta in cui si erano incontrati - si era convinta dell'esistenza dei vampiri, tanto per dirne una.

<<Ve l'avevo detto che ci saremmo rivisti molto presto>> disse lui, curvando le labbra in un sorriso impacciato. <<Allora, raccontatemi tutto>>.

<<È accaduto di nuovo>> lo informò Katerina con voce rotta. <<Solo che questa volta è stato molto, molto peggio>>.

<<Vi riferite alle emicranie?>> domandò Smirnoff, porgendole una pezza che aveva appena inumidito in un catino d'acqua fresca, con la quale Katerina tentò di ripulirsi il viso ed il petto. Per fortuna il suo naso aveva smesso di sanguinare, ma ostinati rivoli di sangue rappreso le incrostavano ancora la pelle.

<<Sì, purtroppo è così. Poco fa, in giardino... ho visto il solito lampo di luce rossa, e poi ho sentito un dolore terrificante alla testa, ancora più intenso delle altre volte... Non avevo mai provato nulla del genere>>. Katerina scosse la testa, sconsolata. <<Dopo credo di essere svenuta, perché non ho visto né sentito più nulla. So soltanto che quando mi sono ripresa ero riversa a terra, e avevo la faccia ricoperta di sangue...>>. La ragazza si coprì il viso con le mani, inorridita al solo ricordo di quei momenti. <<Dottore, voi dovete aiutarmi... voglio che tutto questo finisca!>> lo implorò, sull'orlo delle lacrime.

Lui sospirò. <<Se avete letto il tomo che vi ho prestato, saprete già da cosa sono causati questi improvvisi malori: si tratta senza alcun dubbio degli effetti collaterali del controllo mentale di un vampiro>>.

Il Dottor Smirnoff recuperò il suo sigaro da terra e cominciò a girare in tondo per la stanza, come se la faccenda lo rendesse incredibilmente nervoso ma anche parecchio elettrizzato. <<Dovete sapere che il cervello umano funziona in modo sorprendentemente complesso: a questo proposito sappiamo ancora pochissimo, ma io sono convinto senza ombra di dubbio che esso non sia fatto per essere controllato dall'esterno. Dunque, la mia teoria è questa: la mente umana, soprattutto se particolarmente brillante, reagisce alla tentata manipolazione del vampiro come ad un attacco esterno, e tenta di difendersi mettendo in atto dei meccanismi di protezione... In altre parole, il vostro cervello sta cercando di mandarvi dei segnali d'allarme, sta cercando di dirvi che c'è qualcosa che non va, che qualcuno sta controllando i vostri pensieri dall'esterno... E che per questo non potete sapere con certezza cosa è reale e cosa non lo è!>> concluse il medico, gesticolando nervosamente.

Ruby - Il Rubino ~ #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora