Capitolo 49

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Ogni parola ha conseguenze. Ogni silenzio, anche. - Jean Paul Sartre

Il tempo si fermò per un attimo quando lei fece il suo ingresso nella villa: splendente, radiosa, bellissima, con quel vestito principesco e quell'aria imbronciata, da ragazzina ribelle, Katerina attirava su di sé tutti gli sguardi dei presenti.

Ma nessuna reazione poteva essere paragonata a quella di Maximilian: completamente paralizzato, incantato, abbagliato dalla bellezza di lei, per un attimo aveva pensato di attraversare il salone, nasconderla da quegli occhi troppo invadenti, prenderla fra le braccia e rapirla, portandola via per sempre, lontano da tutto e da tutti.

Nella sua vita Maximilian aveva conosciuto un numero incredibile di ragazze, alcune delle quali molto belle, eppure nessuna di loro gli aveva mai fatto quell'effetto. In Katerina c'era qualcosa di ipnotico, di sensuale, di dolce e allo stesso tempo pericoloso. Era assolutamente perfetta, con quell'abito dorato che le stava incollato al corpo fino ai fianchi, anche se l'unica cosa a cui lui riusciva a pensare era strapparglielo di dosso...

L'odore del sangue della giovane aleggiava nel salone, più intenso e attraente di qualunque profumo. Ma c'era anche qualcos'altro: Maximilian poteva percepire una nota di nervosismo nel suo odore, come se fosse preoccupata per qualcosa, forse per il pensiero di doverlo rivedere... Sinceramente non sapeva se considerarlo un segnale positivo o negativo, ma ciò di cui il vampiro era assolutamente certo era che non si sarebbe fatto scappare l'opportunità di parlarle, di riportarla da lui.

 Sinceramente non sapeva se considerarlo un segnale positivo o negativo, ma ciò di cui il vampiro era assolutamente certo era che non si sarebbe fatto scappare l'opportunità di parlarle, di riportarla da lui

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Mentre la fissava, stregato da lei e da ogni suo movimento, Katerina - dopo aver ceduto il suo mantello a due inservienti - volse finalmente lo sguardo verso di lui e sobbalzò leggermente per la sorpresa... o forse per la paura? Nell'aria scoccavano scintille di elettricità, come se tra di loro ci fosse un legame invisibile ma intenso, che abbatteva tutte le barriere del tempo e dello spazio. Negli occhi di lei Maximilian poteva percepire rabbia, risentimento e sofferenza: era evidente che era stata ferita, e osservandola meglio notò che sembrava ancora più esile dell'ultima volta in cui l'aveva vista.

Eppure c'era qualcosa di diverso in lei: era come se emanasse una sorta di energia, una forza interna che la faceva splendere di luce propria, simile ad una stella. E negli occhi di Katerina, che lo scrutavano attraverso la sala, più scuri e brillanti che mai, lui non percepiva soltanto rabbia e dolore, ma anche decisione, risolutezza... e una sorta di aria di sfida che lo attirava come il miele per un'ape.

Senza esitazione si diresse verso di lei, con il passo sicuro di chi è deciso a riprendersi ciò che è suo. Salutò brevemente Julia quando le passò di fianco, senza però distogliere lo sguardo da Katerina: questa volta nulla avrebbe potuto impedirgli di andare da lei. Al diavolo la faida tra le loro famiglie, al diavolo i matrimoni combinati, al diavolo la leggenda degli anelli: lui voleva stare con lei, anche a costo di perdere tutto.

Ruby - Il Rubino ~ #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora