Capitolo 6

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"Tutte le persone affascinanti sono viziate. Ecco il segreto del loro fascino" – Oscar Wilde

I giorni successivi trascorsero frenetici al castello. Tutta la servitù era stata mobilitata per l'organizzazione del ricevimento che si sarebbe tenuto quello stesso sabato sera, durante il quale le due sorelle Vukovic avrebbero "finalmente" incontrato i loro futuri sposi.

Naturalmente Katerina era ancora dell'idea di darsela a gambe il prima possibile, tuttavia non si era ancora presentata l'occasione giusta per farlo... Intanto, dentro un baule di legno intarsiato appoggiato ai piedi del suo letto nel quale nessuno sarebbe mai andato a frugare, giaceva una sacca contenente un abito da sguattera (che Katerina aveva preso in prestito, o meglio, rubato ad una delle inservienti), un pugnale ed alcuni dei suoi gioielli più preziosi, che la ragazza avrebbe potuto convenientemente rivendere in caso di bisogno. Ovviamente aveva nascosto all'interno della sacca anche l'anello della nonna, ma da quello non si sarebbe mai separata.

Katerina aveva sperato di approfittare del favore delle tenebre e di riuscire a fuggire indisturbata dal castello in una di quelle fresche notti di inizio settembre. Ma suo padre si era rivelato più scaltro di quanto lei pensasse, ed aveva provveduto a sistemare davanti alla porta della sua stanza un manipolo di guardie che la sorvegliavano notte e giorno, ininterrottamente, e che le permettevano di allontanarsi soltanto per consumare i pasti con i familiari oppure per frequentare le lezioni di Monsieur Chambery.

Sgattaiolare fuori dalla finestra sarebbe stato davvero impensabile, a meno che Katerina non imparasse alla svelta a volare... o non decidesse di suicidarsi. Ma, per il momento, non era ancora così disperata.

Anche fuggire durante le ore diurne si era rivelata un'impresa a dir poco impossibile: il castello in quei giorni somigliava ad un nido di api operose, che svolazzavano a destra e a manca sotto la guida della loro ape regina, ovvero della Duchessa, la quale si era incaricata di coordinare i preparativi per il ricevimento.

In un paio di occasioni Katerina aveva provato ad avvicinarsi furtivamente alle porte del castello, sperando che i domestici intenti a sbrigare le loro faccende non avrebbero fatto caso a lei. Ma ogni volta era stata intercettata da sua sorella Julia, la quale sembrava aver ricevuto l'ordine di starle incollata come un francobollo, onde evitare eventuali tentativi di fuga. Ovviamente Julia aveva preso l'incarico con grande serietà – come faceva con qualunque altra cosa – ed aveva iniziato ad utilizzare ogni sorta di scusa per accompagnare Katerina ovunque, talvolta persino alla latrina. Le due sorelle non avevano mai trascorso tanto tempo insieme in vita loro, e di questo Katerina non era certo entusiasta.

Così, quasi prima che la ragazza avesse il tempo di accorgersene, arrivò il tanto atteso giorno del ricevimento. In effetti, tutti sembravano attenderlo con ansia e trepidazione. Katerina, invece, si sentiva in ansia e basta.

Fin dalle prime ore del mattino era stata assediata dalle cameriere: quelle donne non facevano altro che girarle intorno armate di spugne, saponette, strofinacci ed unguenti profumati, pronte ad agguantarla quando lei meno se l'aspettava, in parti del suo corpo di cui di certo non si aspettava. La strofinavano così vigorosamente che Katerina temeva di vedere la sua pelle staccarsi da un momento all'altro come quella di un serpente. Per fortuna non accadde nulla di tutto questo, e al termine di quel trattamento intensivo si sentiva completamente pulita, liscia e profumata.

Persino sua madre restò esterrefatta quando la vide, con indosso solo una pezza candida e i capelli ancora umidi sciolti sulla schiena. <<Katerina!>> esclamò, spalancando gli occhi per l'incredulità. <<Devo ammettere che sotto quelle sciatte vesti di brutto anatroccolo si nasconde un vero e proprio cigno. Se solo tu lasciassi che ci prendessimo cura di te più spesso...>> sospirò malinconicamente.

Ruby - Il Rubino ~ #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora