"La verità sta nelle sfumature" - Charles Bukowski
<<Duchessina Vukovic?>>
Katerina alzò di scatto la testa dal cuscino, svegliandosi di soprassalto al suono sgradevole di quella voce che chiamava il suo nome attraverso la porta della camera e a quello dei colpi sommessi che venivano battuti su di essa.
<<Sì?>> rispose, la voce ancora impastata. Anche quella notte non aveva chiuso occhio: tutti i pensieri disturbanti su Maximilian che affollavano la sua mente come tarli le avevano reso difficile addormentarsi, e quando finalmente era riuscita a prendere sonno l'incubo del cimitero aveva continuato a tormentala. Ogni volta si risvegliava in quel maledetto campo santo, sopraffatta dall'angoscia, mentre la misteriosa statua le indicava quell'orribile sfera rossa sopra la sua testa, come se volesse dirle qualcosa...
<<Perdonatemi se vi importuno, ma la vostra presenza è richiesta al piano inferiore. La Duchessa mi ha chiesto di avvisarvi che ci sono ospiti per pranzo...>>. La voce che l'aveva svegliata era quella dell'inserviente, evidentemente inviata da sua madre con la missione di renderla presentabile.
<<Arrivo subito>> le gridò Kat mentre scendeva faticosamente dal letto, districandosi dalle innumerevoli lenzuola e coperte avvinghiate saldamente intorno alle sue gambe come una sorta di trappola mortale. Finalmente, dopo essersi liberata, riuscì ad appoggiare i piedi a terra e a dirigersi verso l'ingresso della stanza, dove girò la chiave nella serratura aprendo così un piccolo spiraglio.
La robusta cameriera fece capolino nella camera rivolgendole uno sguardo di disapprovazione, probabilmente a causa dei suoi zigomi scavati e delle tremende occhiaie che segnavano il suo viso. <<Posso entrare?>> domandò, impaziente.
<<In realtà penso di potermela cavare da sola>> la rassicurò Katerina, tenendo la porta socchiusa in modo da non farla entrare. <<Dì pure a mia madre che scenderò di sotto puntuale per l'ora di pranzo>>.
<<Ma...>>
<<E grazie per i tuoi servigi>>. Kat la congedò senza darle il tempo di protestare, chiudendole praticamente la porta in faccia. Non intendeva essere scortese con la domestica, ma al momento non era proprio in vena di compagnia e intendeva godersi gli ultimi minuti di tranquillità prima di dover partecipare all'ennesima messa in scena familiare.
All'improvviso si rese conto di aver scacciato via la cameriera così in fretta che aveva dimenticato di chiederle quali "graditi" ospiti si sarebbero uniti ai Vukovic per il pasto... Beh, poco male: presto l'avrebbe scoperto da sola. In ogni caso non aveva nulla di cui preoccuparsi, visto che sia Maximilian che Frederick non avrebbero potuto entrare nel castello grazie al suo incantesimo di allontanamento.
Katerina impiegò più tempo del solito ad acconciarsi i capelli e a incipriarsi il viso, nel tentativo di nascondere gli evidenti segni di stanchezza che lo segnavano, dopodiché si infilò in un semplice abito nero ed uscì dalla camera da letto, dirigendosi con tutta calma verso la sala da pranzo.
Quando spalancò la porta sussultò così violentemente che il fiato le rimase intrappolato nei polmoni. Intorno alla lunga tavolata di mogano non si erano accomodati soltanto i miei familiari, ovviamente in compagnia dell'onnipresente Monsieur Chambery, ma anche quell'essere spregevole di Ser Cavendish.
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Ruby - Il Rubino ~ #Wattys2016
VampirosIn un concentrato esplosivo di pericolo, magia, amore, passione e segreto, l'incantevole Katerina e l'arrogante ma fascinoso Maximilian vi travolgeranno con la loro storia d'amore tormentata. Nell'Impero Austro-Ungarico del 1700 un'oscura l...