Capitolo 35

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<<Chi non sa fingere, non sa regnare>> - Proverbio toscano.

Maximilian mantenne la parola, e per tutta la settimana successiva non si fece vedere al castello. In compenso invitò varie volte Julia - e lei soltanto - a fargli visita nel maniero dei Ravensdale, mentre Frederick trascorreva molto tempo con Katerina ed i suoi genitori, quasi sempre accompagnato dal suo scagnozzo, Ser Alexander Cavendish.

Per sopportare quella situazione, la ragazza era costretta ad annullare completamente tutte le sue emozioni, arrivando quasi ad estraniarsi dal suo corpo. Si sforzava di prendere tutta la rabbia, la gelosia e il dolore che provava e poi chiuderli in una scatola, in un remoto cassetto della sua anima che doveva rimanere ermeticamente chiuso, per non far trapelare nulla all'esterno. Affinchè il suo piano funzionasse, era fondamentale che nessuno sospettasse più nulla del rapporto tra lei e Maximilian; al contrario, tutti dovevano credere che entrambi fossero "felicemente" accoppiati con i loro futuri consorti.

Dopo l'incontro con Maximilian, la vita della ragazza era cambiata drasticamente. Se prima usciva raramente dalla sua stanza da letto, ora doveva farsi vedere spesso nei saloni del castello con un falso sorriso dipinto sul viso, magari a braccetto con Frederick, fingendo spudoratamente di non essere disgustata da quel contatto. Partecipava assiduamente alle lezioni di Monsieur Chambery, fingendo di impegnarsi nello studio delle buone maniere, anche se con scarsi risultati. Conversava rispettosamente con i genitori e la sorella, abbassando la testa e inghiottendo amaramente i rimproveri e le critiche che come sempre loro le riservavano. Si perdeva in tutte le chiacchiere insulse che i suoi familiari apprezzavano tanto, a proposito del tempo, dei pettegolezzi sulle famiglie nobili di Budapest o delle ultime tendenze in fatto di abiti e biancheria per la casa.

Ovviamente, l'argomento preferito della madre e della sorella erano i matrimoni: quale abito avrebbero indossato lei e Julia per il grande giorno? Fino a quale grado di parentela era opportuno inviare gli inviti? Da quante decine di portate doveva essere composto il banchetto? ... e così via.

Anche Frederick sembrava condividere il loro entusiasmo per la cerimonia e, se Katerina non avesse saputo che si trattava di un vampiro, avrebbe giurato che fosse un perfetto gentiluomo, proprio il genere di pretendente che aveva disprezzato ed evitato come la peste nel corso di tutti quegli anni. Ora, invece, era costretta a fingere di pendere dalle sue labbra quando blaterava a proposito di pizzi, merletti e addobbi floreali.

Ad ogni parola, ogni carezza, ogni respiro, una piccola parte di lei moriva, proprio come aveva predetto Maximilian. Katerina avrebbe voluto piangere ininterrottamente, e invece era costretta a sorridere. Avrebbe voluto alzarsi in piedi ed urlare a squarciagola, ma nessuno l'avrebbe ascoltata. Avrebbe voluto scappare via, lontano, riprendersi il ragazzo che le aveva detto di amarla e non tornare mai più a casa, ma questo avrebbe significato morte certa per tutta la sua famiglia. E quello era un peso troppo grande perché la sua coscienza potesse sopportarlo.

Una sera, mentre i Vukovic al completo se ne stavano seduti davanti al focolare, Frederick si presentò alla porta più entusiasta del solito: un sorriso esaltato gli illuminava il viso, mentre gli occhi emettevano lampi di eccitazione. Con lui naturalmente c'era anche Ser Cavendish e, dopo che il Duca li ebbe fatti accomodare, Frederick ordinò ad uno dei servitori di portare immediatamente una bottiglia di champagne: ormai li comandava a bacchetta, come se fosse lui stesso il padrone di casa.

 Con lui naturalmente c'era anche Ser Cavendish e, dopo che il Duca li ebbe fatti accomodare, Frederick ordinò ad uno dei servitori di portare immediatamente una bottiglia di champagne: ormai li comandava a bacchetta, come se fosse lui stesso il p...

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Ruby - Il Rubino ~ #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora