In un concentrato esplosivo di pericolo, magia, amore, passione e segreto, l'incantevole Katerina e l'arrogante ma fascinoso Maximilian vi travolgeranno con la loro storia d'amore tormentata.
Nell'Impero Austro-Ungarico del 1700 un'oscura l...
Io sono una selva e una notte di alberi scuri, ma chi non ha paura delle mie tenebre troverà anche pendii di rose sotto i miei cipressi. - Friedrich Wilhelm Nietzsche
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I giorni successivi erano trascorsi frenetici al castello dei Vukovic, dove tutti erano più che mai concentrati sull'organizzazione dei matrimoni. I membri della famiglia, seguiti da tutta la servitù, scorrazzavano qua e là per il maniero come formichine laboriose che si preparavano ad affrontare l'inverno, ed effettivamente la data delle nozze era stata fissata per il 21 dicembre seguente, proprio nel giorno del solstizio invernale.
L'unica a non essere al settimo cielo, a quanto pareva, era Katerina. Dopo il giorno in cui l'aveva afferrata per il collo, il Duca non le aveva praticamente più rivolto la parola, anzi, si era tenuto il più possibile alla larga da lei. Forse le minacce di Maximilian avevano sortito qualche effetto sull'uomo, perché pur di non rischiare di perdere di nuovo la pazienza con Katerina e, di conseguenza, di farsi scappare l'occasione più importante della sua vita, aveva deciso di ignorarla del tutto, almeno fino alla data del matrimonio. Non che la cosa le dispiacesse, anzi, la ragazza si godeva quella piacevole lontananza e quella pace che in passato non aveva mai avuto.
Suo padre aveva addirittura ordinato alla moglie ed alla figlia Julia di lasciare fuori Katerina dai preparativi del matrimonio, il ché per lei avrebbe significato non essere coinvolta nella scelta del tessuto delle tovaglie per il banchetto, della tonalità dei fiori del bouquet né del numero degli strati della torta nuziale: insomma, una vera benedizione.
Julia si era dimostrata persino più sollevata di lei: non le pareva vero di non essere obbligata a tenere conto dei pareri "rozzi, barbari e volgari" della sorella per l'organizzazione della cerimonia. Tuttavia era comunque notevolmente infastidita dal fatto di dover condividere quella giornata, per lei così importante, con Katerina: il pensiero che la sorella avrebbe potuto rubarle la scena le era letteralmente insopportabile, per cui aveva deciso di impegnarsi anima e corpo nell'organizzazione di un evento che sarebbe stato incentrato unicamente su di lei, mentre Katerina avrebbe recitato soltanto la parte della comparsa - cosa che, tra parentesi, le stava molto più che bene.
La Duchessa, invece, aveva inizialmente opposto un po' di resistenza: aveva protestato sostenendo che il matrimonio era l'occasione in assoluto più importante nella vita di una donna, e che sarebbe stato un imperdonabile errore non rendere partecipe Katerina di tutti i minimi dettagli che lo riguardavano. Il Duca, però, era stato irremovibile: si era appellato al fatto che nell'ultimo periodo la figlia aveva sofferto di "gravi ed inspiegabili" problemi di salute, e che il Dottor Smirnoff aveva raccomandato di lasciarla riposare e soprattutto di non angosciarla per nessun motivo. "Se solo sapessero quanto sono inspiegabili quelle emicranie e quegli svenimenti..." aveva pensato ironicamente Katerina.
Dopo il suo ultimo incontro con il dottore, fortunatamente, non era più stata colta da quelle lancinanti fitte alla testa, ed anche fissando con insistenza vari oggetti di colore rosso il dolore non si era più ripresentato. Era come se, una volta recuperati i ricordi perduti, il suo cervello si fosse in un certo senso riparato e non inviasse più quei dolorosi segnali d'allarme.