Capitolo 44

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"E che centomila abbiano avuto delusioni, diminuisce forse il dolore di chi viene deluso?" - Cesare Pavese

Fino a quel momento, Katerina era sempre stata convinta che esistessero due tipi di coppie.

Le prime erano quelle che si erano unite per matrimoni combinati, i cui destini erano segnati dalle loro famiglie, che restavano insieme per convenienza, per mantenere un determinato status sociale o economico, oppure per sancire alleanze tra diverse casate, allo scopo di aumentarne il potere e la forza. In queste coppie regnavano la pace e l'armonia, perchè di fatto tra i coniugi non esisteva alcun tipo di legame affettivo. Non esistevano litigi, né discussioni: marito e moglie ostentavano in pubblico una relazione basata sui principi delle buone maniere, mentre nell'intimità si ignoravano apertamente. Questo era esattamente il tipo di rapporto che caratterizzava il matrimonio tra i genitori di Katerina, sempre così freddi, apatici, indifferenti l'uno all'altra, ma uniti nelle battaglie che combattevano per la famiglia Vukovic. Era anche il tipo di relazione che loro stessi avrebbero voluto per Kat e sua sorella: trovare un marito potente e benestante, guadagnare prestigio e ricchezza per la loro casata, e condannarle così a vivere una vita di sottomissione, silenzio e indifferenza, imprigionate in una qualche gabbia dorata senza provare emozioni, né affetto, né sentimenti.

Le coppie del secondo tipo, invece, per Katerina erano quelle reali: quelle formate dalla panettiera e dal lattaio che aveva visto litigare furiosamente al villaggio, quelle di cui aveva sentito spettegolare la servitù del castello, quelle di cui aveva letto nei romanzi che amava tanto. Le loro relazioni erano incasinate, erano complicate ed erano tremendamente imperfette, ma erano vere. In queste coppie si litigava, ci si insultava, ci si faceva soffrire a vicenda, ma alla fine della giornata ci si ritrovava ancora insieme, mano nella mano, più uniti e più forti di prima, ad affrontare la vita insieme. I rapporti di questo tipo non erano basati sulla buona educazione, né tanto meno sulla convenienza o sull'apparenza: erano basati sulla sincerità, sulla fedeltà e sulla passione che legava indissolubilmente due persone. Nonostante le liti, nonostante i difetti, nonostante le debolezze, un uomo e una donna restavano l'uno accanto all'altra, nel bene e nel male, sempre e per sempre. Questo era il tipo di relazione che Kat avrebbe definito vero amore, quella che era convinta si fosse creata tra lei e Maximilian.

Almeno, fino a quel momento.

Quando vide Max seduto su quel divano, con una giovane donna dai capelli corvini appollaiata in grembo, una mano appoggiata sul fianco di lei e l'altra che reggeva il bicchiere di liquore, lo sguardo di ghiaccio rivolto verso Katerina con un'espressione beffarda, soddisfatta, quasi di sfida, il cuore le si fermò nel petto.

La ragazza rimase immobile, bloccata, come raggelata da quello sguardo, mentre inevitabilmente osservava le mani di lui scorrere sulla schiena nuda della donna e le dita di lei sbottonargli i primi bottoni della camicia. Maximilian doveva aver detto qualcosa di divertente, perché la mora scoppiò a ridere sguaiatamente, gettando la testa all'indietro e mettendo in mostra il decolleté. Lo sguardo di Max, tuttavia, rimaneva incatenato a quello di Kat, mentre un sorriso soddisfatto gli increspava le labbra.

"Non farlo" scongiurò lei mentalmente, lanciandogli un'occhiata implorante.

Improvvisamente Maximilian afferrò la donna per la nuca e la avvicinò a sé, mentre lei si aggrappava con le braccia al suo collo. Il vampiro lanciò a Katerina un ultimo sguardo gelido, uno sguardo che significava più o meno"Tu mi hai ferito, ed ora io ferisco te".

Dopodiché la baciò. La baciò appassionatamente, proprio davanti a Kat, senza mai staccarle gli occhi di dosso. Quel bastardo voleva godersi lo spettacolo, voleva guardarla mentre andava in pezzi, e godeva nel vederla soffrire a causa sua.

Ruby - Il Rubino ~ #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora