"Il mondo sembra pieno di uomini buoni - anche se vi sono mostri dentro di loro" - Bram Stoker
Il giorno seguente, Katerina stava consumando una tetra colazione in sala da pranzo con i suoi familiari - i quali, tra parentesi, avevano deciso di non rivolgerle più la parola dopo il suo comportamento al banchetto dei Ravensdale.
Ad un tratto qualcuno spalancò la porta con uno schianto e fece irruzione nella stanza come un cavallo imbizzarrito, andando quasi a sbattere contro il tavolo ricoperto di leccornie e apparecchiato con le stoviglie di porcellana della Duchessa, provocandole così un leggero attacco di panico.
L'unica a riconoscere quell'individuo fu Katerina. <<...Dottor Smitnoff?>> domandò con voce incerta, sconvolta da quell'entrata ad effetto. Il viso dell'uomo era ancora più pallido e scavato del solito, le occhiaie incredibilmente violacee e profonde, i capelli scompigliati e la barba lasciata incolta, come se non dormisse e non si radesse da giorni.
<<Oh, Katerina! Grazie al cielo vi ho trovata!>> ansimò il medico, nel mezzo di quello che sembrava un leggero attacco di asma. <<Duca Vukovic, Duchessa, perdonatemi per quest'intrusione...>> si giustificò, rendendosi improvvisamente conto che c'erano anche altre persone nella stanza. <<...ma ho un assoluto bisogno di parlare in privato con vostra figlia immediatamente. È una questione di estrema e vitale importanza>>.
Julia e la Duchessa lo fissavano ammutolite, come se fosse un meteorite piombato senza preavviso nella loro sala da thè. Il padre di Katerina, ormai completamente esasperato, li congedò con un gesto stizzito della mano, senza neanche degnarsi di rivolgere la parola a quel villano di un medico.
Katerina e il Dottor Smirnoff si recarono nella camera da letto della ragazza in cerca di un po' di privacy: cosa non facile da trovare in quel castello, visto l'enorme numero di guardie e domestici che si aggiravano continuamente per i corridoi. Inoltre, soprattutto dopo ciò che Ser Cavendish le aveva rivelato in merito alla facilità con cui aveva corrotto il personale del palazzo, Katerina sapeva di non potersi fidare di nessuno.
Il medico tirò fuori dalla tasca uno dei suoi sigari puzzolenti e lo accese, iniziando ad aspirare profondamente. Non appena cominciò a parlare, il suo stato di scombussolamento divenne ancora più evidente: <<Beata Vergine Misericordiosa, Katerina... Non hai idea di quello che ho scoperto>> disse, passandosi una mano tra i capelli castani e arruffandoli se possibile ancora di più.
<<Forse preferirei non saperlo...>> borbottò la ragazza.
<<Ho trovato la soluzione all'enigma!>> continuò Smirnoff senza darle il tempo di obiettare, fissando il vuoto con quegli occhietti da civetta. <<Ho capito tutto! Te ne rendi conto? Ce l'ho fatta, ci sono riuscito, ho svelato il mistero... E presto conoscerò finalmente un vero vampiro!>>. Così dicendo iniziò a girare in tondo per la stanza, fumando come una locomotiva e battendo le mani con aria eccitata.
"Tra poco inizierà a fare ciuf ciuf" pensò Katerina, scuotendo leggermente la testa. "Questo suo comportamento schizoide inizia davvero a spaventarmi". <<Smirnoff, calmati per favore! Se continui a saltellare in quel modo mi farai venire il mal di mare, e poi ti rendi conto che non hai ancora formulato neanche una frase di senso compiuto?>>.
Il medico fermò la sua folle corsa andandosi a schiantare contro una delle poltroncine imbottite presenti nella stanza, e con un'agile capriola la sorvolò per poi accomodarcisi sopra. Non poteva comunque evitare di tenere fermi i piedi né le mani, le quali continuavano a tamburellare incessantemente ed energicamente su quella povera poltrona innocente, spargendo cenere ovunque. Quel tipo era proprio matto da legare...
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Ruby - Il Rubino ~ #Wattys2016
UpířiIn un concentrato esplosivo di pericolo, magia, amore, passione e segreto, l'incantevole Katerina e l'arrogante ma fascinoso Maximilian vi travolgeranno con la loro storia d'amore tormentata. Nell'Impero Austro-Ungarico del 1700 un'oscura l...