In un concentrato esplosivo di pericolo, magia, amore, passione e segreto, l'incantevole Katerina e l'arrogante ma fascinoso Maximilian vi travolgeranno con la loro storia d'amore tormentata.
Nell'Impero Austro-Ungarico del 1700 un'oscura l...
"A tutto si rimedia, meno che alla morte" - Anonimo
Quando Kat sgattaiolò fuori dal suo nascondiglio, scoprì di sentirsi stranamente nuda senza il suo anello: se fino a poco prima era stata una potente strega, ora non era altro che una ragazzina debole, indifesa e terribilmente ordinaria.
Restavano solo due armi a sua disposizione: l'astuzia e il coraggio. E aveva intenzione di utilizzarle entrambe fino all'ultima goccia, pur di salvare le persone a cui voleva bene.
L'intera chiesa era una massa caotica di corpi in movimento e armi che roteavano. Mentre, senza farsi notare, scivolavo lungo il muro della navata, gettò uno sguardo a Maximilian, il quale, in quel momento, stava combattendo senza sosta contro i vampiri che lo attaccavano da tutti i lati.
Katerina trattenne il fiato quando uno di loro tentò di colpirlo alle spalle con una spada, ma magicamente la lama cambiò direzione all'ultimo istante, andando a conficcarsi nel marmo del pavimento. Sul viso dell'avversario si dipinse un'espressione di confuso sgomento, come se non potesse credere di aver mancato il bersaglio, e pochi secondi dopo Maximilian approfittò di quell'attimo di esitazione per afferrargli la testa e darle un violento scossone, spezzandogli così la spina dorsale. L'incantesimo di protezione sta funzionando, constatò Kat esultante.
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Anche Penelope si stava decisamente dando da fare per offrire il suo contributo nella battaglia: la sua ascia da falegname roteava senza sosta, recidendo teste e arti qua e là e lasciando scie di corpi sanguinanti sparpagliati sul pavimento della chiesa, mentre i riccioli biondi svolazzavano al ritmo dei colpi e le sue grida da spietata guerriera risuonavano contro le pareti dell'edificio, riecheggiando come una macabra canzone di morte. Chi l'avrebbe detto che una ragazza allegra, solare e apparentemente un po' frivola come lei nascondesse in realtà una vera e propria macchina da guerra?
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Sollevata dal fatto che vampiri e soldati stessero cadendo a terra uno dietro l'altro, Katerina strisciò a carponi verso il fondo della navata fino ad inginocchiarsi di fianco al corpo inerme e rattrappito del Dottor Smirnoff, duramente provato dalle sofferenze subite. La testa era appoggiata a terra con un'angolatura innaturale, come se il medico fosse caduto in quella posizione e non avesse più avuto la forza necessaria per rialzarsi. Gli occhi pesti erano semichiusi, la fronte corrugata per il dolore, mentre dalle ferite alle mani emanava il nauseabondo fetore tipico della carne infetta. Il respiro era soffocato e stridulo, ma quando Kat tastò il collo sentì che c'era un debole battito.