In un concentrato esplosivo di pericolo, magia, amore, passione e segreto, l'incantevole Katerina e l'arrogante ma fascinoso Maximilian vi travolgeranno con la loro storia d'amore tormentata.
Nell'Impero Austro-Ungarico del 1700 un'oscura l...
"In verità nulla sappiamo, perché la verità è nell'abisso" - Democrito
Man mano che Katerina si allontanava dalle sponde del lago, la nebbia andava via via diradandosi, lasciando spazio all'incantevole luce del plenilunio che filtrava attraverso le fitte fronde degli alberi, i cui rami si intrecciavano fra loro formando una sorta di galleria naturale. Il terreno, rischiarato dai raggi lunari, era completamente ricoperto da un tappeto di foglie rinsecchite, che frusciavano ad ogni passo sotto il peso della cavalla. Il mantello di Katerina, gonfiato dalla brezza notturna, sbatteva ritmicamente alle sue spalle seguendo la cadenza dei movimenti fluidi di Diana.
Arrivarono quindi senza intoppi nel punto prestabilito per l'incontro: una piccola radura circolare in mezzo al bosco, distante circa mezzora di cavalcata dal castello, in cui gli alberi di noce, pino e abete lasciavano spazio ad un tratto di terreno pulito e pianeggiante. Proprio nel centro della radura campeggiava un'enorme e maestosa quercia secolare, alta circa una decina di metri e con un diametro talmente ampio che ci sarebbero volute le braccia di almeno tre uomini per circondarlo.
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Quella quercia era conosciuta in tutta la regione del Bukk per essere l'albero più antico ed imponente della foresta, ed era un punto di riferimento per tutti coloro che abitavano in quella parte dell'Ungheria. Katerina aveva sentito dire che un tempo quella radura veniva utilizzata dalle popolazioni barbare per svolgere i loro riti sacrificali... ma non aveva mai dato molto peso a quelle voci, almeno non prima di aver scoperto di essere ufficialmente una strega.
Una volta giunta nella radura, la ragazza smontò da cavallo, accarezzò il muso di Diana e la lasciò a pascolare libera nella radura. Si guardò intorno con aria circospetta alla ricerca di Maximilian, ma non vide nessuno. Eppure avvertiva di nuovo quella strana, impalpabile sensazione... come se occhi nascosti la stessero spiando, nascosti nel buio.
Mentre il suo sguardo vagava fra gli alberi, l'udito teso per captare ogni minimo rumore, sentì un fruscio provenire dai rami più alti della quercia che svettava davanti a lei. Katerina si voltò lentamente e puntò gli occhi tra le foglie, pronta a difendersi da qualunque cosa stesse per attaccarla...
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