Capitolo 3

1.7K 75 31
                                    

"Sai quel luogo... Quello che sta fra il sonno e la veglia, dove ricordi ancora cosa stavi sognando? Ecco, quello è il luogo dove ti amerò per sempre." – James M. Barrie

Il mattino seguente, Katerina si svegliò completamente intontita. La testa le faceva un male tremendo, e si sentiva come se le fosse passato sopra un elefante. In un primo momento diede la colpa alla carenza di sonno: dopotutto, la notte prima doveva essere andata aletto ad un'ora improponibile. Eppure le sembrava che ci fosse anche qualcos'altro... Solo che, inspiegabilmente, ogni volta che si sforzava di ricordare veniva colta da lancinanti fitte alla testa.

Rotolò faticosamente giù dal letto, ritrovandosi sul freddo pavimento, e si rese conto che non aveva neanche indossato la camicia da notte prima di mettersi a letto. Se il suo insegnante di bon-ton, Monsieur Chambery, l'avesse saputo, gli sarebbe senza dubbio venuto un collasso, e Katerina non poté fare a meno di ridacchiare all'idea.

Mentre si sciacquava il viso con un po' d'acqua fresca presa dal catino di porcellana al fondo della stanza, notò che sulla petineuse era stato adagiato un vaso di cristallo con all'interno un magnifico mazzo di fiori... delle rose rosse, le quali emanavano un intenso profumo che si spandeva per tutta la camera.

Improvvisamente Katerina ricordò tutto: il lampo di luce rossa, lo sconosciuto, i suoi movimenti, il suo fiato caldo sul collo, la fuga misteriosa,l'arrivo di suo padre

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Improvvisamente Katerina ricordò tutto: il lampo di luce rossa, lo sconosciuto, i suoi movimenti, il suo fiato caldo sul collo, la fuga misteriosa,l'arrivo di suo padre. Era stato un sogno davvero incredibile, così vivido, così reale.

Eppure, quando la ragazza si sforzava di riportarne alla mente i dettagli, la testa le pulsava dolorosamente, provocandole delle terribili fitte.Inoltre, più ci pensava e più le pareva che i particolari le scivolassero via dalla mente, come quando si cerca di trattenere la sabbia con le mani: il sogno le sfuggiva inesorabilmente, granello dopo granello... Ma del resto succedeva spesso con i sogni al risveglio, no?

Tornando a concentrarsi su faccende più terrene, Katerina considerò che la presenza dei fiori freschi indicava che la cameriera era già passata a rassettare la sua stanza, senza però riuscire a svegliarla. La ragazza non aveva alcuna voglia di mettere il naso fuori dalla sua camera, soprattutto perché era sicura che suo padre fosse ancora furibondo per la sua fuga della sera precedente: per l'ennesima volta si era allontanata da una soirée organizzata da lui,negandogli la possibilità di esporla nella sua vetrina personale come una qualunque merce pregiata.

Katerina ricordava perfettamente di essersi nascosta nello sgabuzzino delle scope, di essere riuscita, in qualche modo, a rientrare nella sua stanza... E poi, quello sconcertante sogno.

Furiosa con se stessa per aver permesso ad una stupida fantasia di sconvolgerla in quel modo, afferrò rabbiosamente le rose e le gettò fuori dalla finestra, facendole atterrare direttamente sulla superficie del lago. Era ansiosa di riacquistare il suo consueto autocontrollo, perciò decise di vestirsi ed optò per un comodo abito da giorno in un tenue color giallo limone. Poi, mossa dalla fame, raccolse un po' di coraggio, aprì la pesante porta di legno ed uscì fuori dalla camera.

Ruby - Il Rubino ~ #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora