Capitolo 48

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Come un sentiero d'autunno: appena è tutto spazzato, si copre nuovamente di foglie secche. -Franz Kafka

Quello stesso pomeriggio, mentre Katerina se ne stava sdraiata fra i morbidi cuscini del suo letto, Julia fece letteralmente irruzione nella sua stanza senza neanche bussare. <<Katerina, alzati, presto! Preparati, tra mezz'ora usciamo!>> gridò con la sua vocina stridula.

<<Cosa...?>> farfugliò Kat, alzandosi lentamente a sedere con aria a dir poco confusa. Era appena rientrata dall'allenamento quotidiano col Dottor Smirnoff, perciò dopo la nottata passata a scavare, la mattinata trascorsa nelle segrete ed il pomeriggio di esercizio magico si sentiva letteralmente esausta.

<<Non discutere e pensa a prepararti! La nostra presenza è stata richiesta ad un ricevimento a Budapest>>. Lo sguardo di Julia era trasognato, come se il fatto di poter prendere parte ad una festa in città fosse la sua massima aspirazione nella vita. Per Katerina, invece, si trattava solo dell'ennesima serata da trascorrere nella noia più totale, circondata da persone avide, grette e vuote, con cui di certo non voleva avere nulla a che fare.

<<Cosa intendi quando dici che "la nostra presenza è richiesta"?>> chiese, poco convinta.

<<Intendo>> scandì Julia, <<che Maximilian e Frederick ci hanno pregate di accompagnarli>>.

<<Io non ci vengo>> disse subito Kat, rimettendosi a letto e tirandosi su le coperte fino al mento. Se fin dall'inizio quella festa le era sembrata una grossa scocciatura, ora era ancor più convinta che andarci fosse davvero una pessima idea.

<<Tu devi venirci>>. La sorella si avvicinò al letto e le strappò bruscamente di dosso la coperta. <<Credimi, anche io preferirei decisamente che tu non ci fossi... Ma purtroppo Frederick ha insistito tanto che venissi, perciò sarò costretta a sopportarti. Non puoi di certo ignorare un invito del tuo futuro marito! Si vede che non sei mai stata attenta alle lezioni di bon-ton di Monsieur Chambery...>>.

Katerina riprese a respirare normalmente, dopo che per un attimo era rimasta senza fiato: per una frazione di secondo aveva creduto, sperato... che fosse stato Maximilian a richiedere la sua presenza. "Sei la solita stupida Katerina... Non impari mai" si rimproverò mentalmente.

<<Allora?! Cosa fai lì impalata su quel letto?? Vuoi darti una mossa??>> la sgridò Julia sbattendo rumorosamente le mani per spronarla.

<<E che ricevimento sarebbe?>> chiese Kat, svogliata.

<<Si da il caso che la festa si svolga a casa di una delle famiglie più importanti di Budapest: è risaputo che i Bodozcy governano praticamente tutta la regione e si occupano di mantenere la sicurezza e l'ordine in città, perciò sono sicura che tu capisca quanto sia importante fare buona impressione>>. Katerina si fermò per un attimo a riflettere: Bodozcy... dove aveva già sentito questo nome?

La sorella fece una pausa per lanciarle uno dei suoi sguardi di puro disprezzo, dopodiché proseguì: <<Spero che nel tuo armadio troverai qualcosa di meglio di uno dei tuoi soliti straccetti>>. Pronunciò l'ultima parola con tale enfasi che per poco non le sputò addosso, ma Kat non si pose domande: aveva rinunciato ormai da tempo a capire cosa le avesse fatto di male per farsi odiare in quel modo.

<<Se temi di fare brutta figura a causa mia possiamo sempre far finta di non conoscerci. Oppure, meglio ancora, potrei restarmene qui a casa>> suggerì ironicamente, mentre spingeva poco a poco Julia fuori dalla stanza con la maggior delicatezza possibile.

Ruby - Il Rubino ~ #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora