Tranquillità

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-George!- mi sveglio urlando, di soprassalto. Scatto a sedere, nel letto, il cuore in gola e le dita strette sul pigiama, che non ricordo di aver indossato. Riconosco intorno a me la stanza della Tana, la casa dei Signori Weasley, in cui Piton mi ha lasciata. Volto la testa di scatto a destra, incontrando lo sguardo interrogativo dell'uomo in nero, che mette in ordine le sue pozioni. Resto immobile a fissarlo, mentre cerco di calmare il mio respiro e ricordare lo strano sogno. -Io...- tentenno, prendendo più sicurezza ad uno sguardo duro dell'uomo a cui i balbettii non piacciono. -Ho fatto un sogno nuo...- la gola secca.
-Era la prima volta?- fa apatico, avvicinandosi di qualche passo. Annuisco alle sue parole con sicurezza. -Non è detto sia come gli altri- sentenzia. -Aspetta si ripeta, non fasciarti la testa con un problema che ancora non esiste- alza un braccio, nella sua mano destra regge una minuscola fiala, il contenuto azzurro. -La vuoi?- domanda fissando i suoi occhi nei miei. So cos'è, ma non sono sicura sia la cosa giusta.
-No- dico semplicemente. -Non mi serve, grazie- faccio in un soffio, tornando distesa e voltadomi, dandogli le spalle. Devo smettere di sperare di non vedere nulla quando mi addormento, non è unamaledizione, devo imparare ad usare la cosa a mio favore.
Chiudo gli occhi, mentre lo sento spostarsi di nuovo verso il mobile.

-Non direi- suona fredda, ma rilassata, la voce di Piton alle mie orecchie. -Portarla qui è stata una buona mossa, ma se non avesse abbassato le sue difese probabilmente non avrebbe smesso di soffrire, in tutta sincerità non credevo di riuscire a richiudere i tagli- sento un leggero fruscio. -Deve impare a controllare questa forza, ci sono molte cose che dovrebbe sapere e insegnanti migliori che potrebbe avere, le basi sono importanti, se non le impara si ucciderà molto presto-.
-Io non ho abbassato proprio nulla- apro gli occhi infastidita dalle parole del Professore. -E non mi ucciderò, perchè mi dà sempre per spacciata?- domando, alzandomi a sedere e mettendo a fuoco le figure dei due uomini nella stanza. -Professore...- rimango sorpresa nel vedere il Preside di Hogwarts seduto ai piedi del mio letto, cerco di ricompormi, col solo risultato di muovere il braccio sinistro di scatto e avvertire una fitta acuta, che mi fa strizzare gli occhi.
-Piano, piano, Mary- dice gentilmente Silente, mentre Piton boffonchia qualcosa sulla mia insolenza. -Non sforzarti senza motivo-.
-Sto bene- dico abbassando lo sgaurdo. -Mi sento bene direi...- mi sforzo per fare un sorriso.
-Sono incredibilmente dispiaciuto, Mary- mi gurda con serietà. -È solo colpa mia se ti sei trovata in una situazione simile, ti chiedo perdono, ti ho esposta e messa nella condizione di dover avere a che fare nuovamente con Lord Voldemort e questo solo per un mio errore di valutazione, avrei dovuto insistere maggiormente per una protezione più adeguata alla situazione. Eravamo al corrente di tale rischio, ma lo abbiamo sotto...- mi lascia sorpresa.
-No- lo interrompo. -Io...sono io a dovermi scusare con lei, non ho rispettato le sue regole...-.
-Non è assolutamente così, Mary- mi sorride l'uomo. -Ti posso assicurare che non hai commesso errori, e mi scuso ancora per chiederti questo, ma vorrei potessi parlare con alcuni uomini del Ministero riguardo la scorsa notte, la tua improvvisa ricomparsa ha suscitato diverse domande al Ministero- mi sorride.
-Lo capisco, ma io non...-tento di dire, ricordando con imbarazzo la mia mano stretta a quella di Voldemort. -Non posso dirgli nulla di utile, la scorsa notte ho...-.
-Stretto un Voto Infrangibile con Voldemort?- domanda con un sorriso amaro.
-Esatto- sospiro.
-Severus mi ha debitamente informato di ogni cosa- si avvicina a me posando delicatamente la mano sulla mia spalla destra.-Sei stata molto coreggiosa Mary, una vera Grifondoro sotto molti aspetti- mi sorride ancora. -Ma ho bisogno che tu stessa spieghi a quegli uomini che non puoi parlarne- sospira. -Temo non crederebbero alle mie parole, Mary-.
-Certo- dico io. -Devo farlo ora?-.
-No, per ora no- dice cordialmente. -Arriveranno più tardi, ora credo sia meglio tu scenda o Molly potrebbe impazzire- mi fa l'occhiolino l'uomo. -Da quando sei entrata in questa casa non hai ancora toccato cibo, immagino sia una sfida per lei- ridacchia.
-Certo- sorrido sollevata. -Signore?- fermo l'uomo che già si stava avvicnando alla porta.
-Sì?- si volta con un sorriso.
-Posso prima parlarle di una cosa?- domando titubante, lanciando uno sguardo furtivo a Piton.
-Certo, immagino tu possa avere qualche domanda per me- si avvicina di nuovo.
-Una- ammetto alzando le spalle.
-Riguarda Severus?- domanda, sembra leggermi nel pensiero.
-Si- evito appositamente lo sguardo del Pozionista. -Io non riesco a capire...- alzando lo sguardo incontro gli occhi scuri dell'uomo che mi studiano e improvvisamente ammutolisco.
-Faccio il doppio gioco- dice con freddezza.
-Esattamente- fa il Preside con un tono decisamente più caldo. -Non preoccuparti Mary, il Professor Piton ha tutta la mia fiducia, ciò significa che anche tu puoi fidarti di lui-.
-Sì- abbasso lo sguardo. -Mi scusi- mi rivolgo a Piton contro voglia.
-Vuoi dirmi altro?- fa sereno Silente.
-Certo, bhè...io...credo che...- lo guardo intensamente. -Voglio diventare più forte- dico trattenendo il respiro. -Non voglio trovarmi mai più nella condizione di non poter reagire, di non essere abbastanza- mi sento arrossire. -Lei mi insegnerà ancora?-.
-Certo- mi fa un sorriso più ampio. -Ne parleremo più avanti, ora rimettiti e non pensare a questo. Domani il Professor Piton e altri membri dell'ordine ti porteranno a prendere le tue cose e ti porteranno nella tua nuova casa-.

-Fai attenzione- sentenzia Piton alle mie spalle, mentre le mie gambe instabili incespicano negli scalini, senza lasciarmi però cadere. Ho rifiutato apertamente le sue richieste di farmi portare il cibo in camera, come ho fatto con i suoi tentativi di aiutarmi a camminare.
Sono già fin troppo in debito con il Professore da essere in colpa per il resto della mia vita.
Meglio cercare di recuperare.
-Faccio attenzione- dico in tono neutro. -Ci tengo a non rompermi l'osso del collo-.
-Non si direbbe- fa l'uomo freddo, facendomi alzare gli occhi al cielo.
Raggiungo gli ultimi scalini piuttosto soddisfatta, non una volta le mie ginocchia hanno incontrato il legno su cui camminavo. Volto lentemente l'angolo, spostandomi verso la cucina, da cui provengono diverse voci, intente in una discussione su quello che immagino sia Quidditch, tra le altre si distinguono il tono concitato di Ron e quello dubbioso di Ginny.
Mi affaccio nella stanza con un piccolo sorriso, attirando la loro attenzione su di me e il mio braccio sinistro. stretto in una benda bianca e tenuto sollevato da stoffa dello stesso colore, che si annoda dietro il mio collo.
-Hey- il mio saluto muore in un piccolo sussurro quando noto che nella stanza si trovano diversi membri dell'Ordine, tra i quali anche Tonks, il mio sguardo si trasforma in uno più preoccupato quando la donna si alza, avvicinandosi a me con un cipilio duro. -Mi dispiace- dico in automatico, sorprendendo il suo viso. -Mi dispiace davvero tanto...io..io...tu eri...-inizio a balbettare agitata. -Non volevo...che...che...lo...cioè...-le mie parole si estinguono quando la donna si getta su di me, stringendomi nelle sue braccia.
-Smettila, non avevi scelta- dice con convinzione.

Salve gente! Siamo al decimo capitolo! Che mi dite fino ad ora? Tra qualche capitolo velocizzerò la cosa ed entro il capitolo quindici tenterò di farla arrivare ad Hogwarts, o almeno, di farla partire per arrivarci! Cosa succederà secondo voi quest'anno? Ovviamente, oltre a ciò che già sapete avendo letto i libri XD
Vediamo chi si avvicina di più? 

Mary Lloyd e il Voto InfrangibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora