Un giorno di riposo

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Mi metto a sedere nel mio letto, massaggiando con la mano il collo colpito da uno strano dolore, mentre intono a me le altre ragazze si muovono indaffarate per la stanza, cercando di prepararsi per l’inizio della giornata. Sbadiglio rumorosamente, sbattendo più volte le palpebre nella speranza di riacquistare lucidità in fretta.
Mi sento più stanca di quando ieri sono andata a dormire.
I giorni iniziano a confondersi tra loro e mi ritrovo spesso relegata in biblioteca a recuperare compiti e studiare, le ore buche non sembrano mai abbastanza per rimanere al passo. Recuperare le lezioni perse durante il mio viaggio è stato più difficile del previsto, senza contare le lezioni aggiuntive che devo sostenere. Tra i miei allenamenti in solitaria all’ombra dei salici per non attirare troppo l’attenzione, gli incubi che mi tormentano tutte le notti, Harry, Ron e Hermione che mi chiedono sempre di mostrare loro le novità, la mancanza della mia bacchetta che non mi permette di provare gli incantesimi durante le lezioni, le lezioni pratiche di allenamento con la McGranitt, le numerose ore di visite a cui Piton mi sottopone ogni venerdì e le interminabili chiacchere con cui mi sommerge Lumacorno a lezione mi sento sempre più stanca e penso di avere davvero bisogno di una pausa. Per non parlare delle ore che potrei in un certo senso perdere quando Silente convocherà ancora me e Harry nel suo ufficio per le lezioni private con lui il sabato o del poco tempo che riesco a ritagliare con Draco, passato principalmente a dormire. Se almeno potessero risparmiarmi le stupide lezioni della Cooman, quella donna mi fa solo perdere tempo ed energie, senza aiutarmi in alcun modo.
Lentamente mi trascino fuori dalle coperte, colpita dalle basse temperature di novembre, mentre Hermione rifà con cura il suo letto, nella speranza che nessun Elfo Domestico debba farlo al suo posto. –Buongiorno- mi saluta, quando si accorge che sono in piedi. –Vieni con noi a Hogsmeade?- domanda lei sorridente, già vestita di tutto punto, lasciandomi un momento interdetta.
Hogsmeade?
-È oggi?- domando io di rimando, la voce ancora impastata dal sonno. La ragazza mi sorride e annuisce sicura, spiumacciando i cuscini, per farli risultare soffici e morbidi. –Ehm…- tento di fare mente locale. –No- rispondo poi stropicciandomi gli occhi, prima di avvicinarmi al baule, abbandonato aperto. –Penso andrò con Draco, visto che non riusciamo spesso a vederci- frugo nel contenitore in cerca di vestiti, mi piacerebbe mettere qualcosa di diverso dal solito, ma finisco per scegliere le solite cose e indossare un maglione, dei jeans e i soliti stivali comodi che sostituisco alle scarpe della divisa tutte le volte che posso. –Magari ci vediamo poi là- alzo le spalle.
-Va bene- fa lei, leggermente a disagio. Per un momento sembra che la Grifondoro voglia aggiungere qualcosa, ma la vedo fingersi interessata alla copertina del suo libro, lasciato sul comodino.
-Se dovessi unirmi a voi non mi porterei dietro Draco- dico sicura di aver intuito cosa volesse dire. –Non farebbe piacere a voi e probabilmente neanche a lui e io non voglio essere coinvolta in nessuna rissa- la ragazza mi guarda grata e sorride.
-Harry non la smette di fare supposizioni su di lui- dice scuotendo la testa. –È convinto che sia un Mangiamorte e che stia tramando qualcosa- si avvicina a me sussurrando, per evitare che Lavanda e Calì ci sentano. –A Diagon Alley abbiamo senza dubbio visto qualcosa, ma mi sembra una cosa troppo drastica, no?- fa gentilmente.
Immediatamente sorrido, alzando le spalle. –Credo me ne sarei accorta se ci fosse qualcosa di tanto strano- evito accuratamente lo sguardo di Hermione, finendo di allacciarmi le scarpe. –Certo, non è molto portato per attirare attenzioni positive ultimamente- ridacchio nervosamente. –Rompere il naso di mio fratello non è stata una buona mossa-.
-Già- fa lei. –Secondo Harry tu saresti accecata dall’amore e non saresti in grado di rendertene conto-. Sbuffo, mentre lei si allontana. È incredibile come sia complicato conciliare i miei impegni con Draco e Harry, il Serpeverde sembra quasi più geloso del solito quando scopre che ho passato del tempo con mio fratello e il Grifondoro non vuole nemmeno sentir nominare Malfoy, a meno che non sia lui a tirare fuori le sue teorie complottistiche al riguardo.
Devo ammettere che però mi sorprende e allo stesso tempo mi spaventa rendermi conto che Harry sembra aver capito tutto su Draco e ciò che ora è. Se la cosa dovesse sfuggirci di mano non potrei spiegargli la mia posizione, se dovesse scoprire che ha ragione e che io ho sempre saputo tutto...
-Mary?- la voce di Hermione mi scuote. –Mi hai sentita?- domanda lei, capendo presto che la risposta è no, vista la mia espressione confusa. –Stai bene? Sei un po' pallida-.
-Sì- mi affretto a dire alzandomi molto in fretta e avvicinandola. –Sono solo stanca come al solito, ieri sera ho fatto troppo tardi, andiamo a fare colazione?-. Hermione annuisce e insieme usciamo dalla camera, salutando le nostre compagne, prima di raggiungere Harry e Ron che già ci aspettano in Sala Comune. –Buongiorno- saluto io, subito ricambiata dai due ragazzi. Harry mi sorride, prima di fare un cenno con la testa verso l’uscita a cui tutti annuiscono e rispondono spostandosi verso il quadro della Signora Grassa. Sono felice di non aver più litigato con Harry e, anche se i piccoli battibecchi non sono mancati, lui ha smesso di chiedermi cosa sia successo quest’estate o di dirmi apertamente che non dovrei stare con Draco, nonostante tutti sappiano che ancora lo pensi.
Mi porto in testa al gruppo per scendere le scale, per quanto possa essere stanca rimango comunque più veloce di Harry, Ron ed Hermione nel muovermi. Il nervosismo che mi ha portato la frenesia degli ultimi tempi non mi aiuta affatto, quando lentamente mi camminano davanti rallentandomi il passo. Non appena alzo lo sguardo dai miei piedi incontro immediatamente il cappello a punta delle Professoressa McGranitt che ci viene incontro con sguardo serio e severo. Immediatamente mi blocco, facendomi quasi travolgere dagli altri tre Grifondoro, prima di sorriderle, sperando che lei faccia la stessa cosa. –Buongiorno, Professoressa- dico gentilmente.
-Buongiorno- risponde lei rivolta a tutto il gruppo, fermandosi uno scalino sotto il mio, senza accennare l’ombra di un sorriso. –Potter- il suo sguardo si posa nel mio dopo che tutti la hanno salutata, Ron quasi intimorito. –Ti stavo cercando, permetti una parola?-.
-Certo- dico, leggermente preoccupata. –Ci vediamo giù- aggiungo poi rivolta ad Harry, Ron ed Hermione che annuiscono, continuando per la loro strada. Risalgo le scale fino al pianerottolo seguendo Minerva, dove lei si volta verso di me, il viso ancora serio e sicuro. –Qualcosa non va?- domando allora, mentre lei mette una mano sulla mia spalla, mostrandomi poi la mia bacchetta che estrae da una delle maniche larghe della sua tunica. –L’hanno mandata indietro- dico sollevata. –Cosa hanno detto?-.
-Hanno provato, ma non è possibile aggiustarla- dice tristemente. –Hai fatto bene a mostrarcela, sembra che anche un incantesimo dei più semplici potrebbe renderla inutilizzabile-.
-Capisco- prendo la bacchetta tra le mani, seguendo con le dita il segno delle sue incisioni, interrotte dai piccoli tagli.
-Hanno sconsigliato anche di prenderne un’altra- continua a lei. –A lungo andare farebbe sicuramente la stessa fine, quindi è meglio usare la bacchetta solo in caso di estrema emergenza, hai capito?-.
Annuisco. –E a lezione come dovrei fare?- domando poi. –Non posso continuare a nascondermi in fondo alla classe per evitare di esercitarmi durante le lezioni, a Pozioni è un disastro senza bacchetta- dico sinceramente, vedendo subito la sua espressione intristirsi.
-Ho parlato anche di questo con il Preside- fa seria, quasi tesa. –E dopo una lunga consultazione con il Professor Piton abbiamo convenuto che potresti iniziare a sfruttare le tue capacità durante le lezioni- continua. –Sicuramente questo esercizio non potrà che aiutarti a stabilizzare di più i tuoi poteri-.
-Veramente?- dico io incredula. –Quindi non devo più nascondermi durante gli allenamenti?- domando felice, riponendo finalmente la bacchetta al suo posto.
La donna annuisce, ma la sua espressione rimane preoccupata. –Mary- chiama il mio nome titubante, avvicinandosi a me. –Farai attenzione? Potresti ancora perdere il controllo, il Professor Silente ha impiegato giorni a convincere il Ministero che fosse una buona idea, ma potrebbero ancora ripensarci se qualcosa andasse storto o se gli altri studenti fossero feriti- si guarda intorno. –Non è che non mi fidi di te, ma è una grande responsabilità-.
-Lo giuro- metto istintivamente una mano sul cuore. –Non ve ne pentirete!- assicuro la donna a cui riesco a strappare un piccolo sorriso.

-Mary, digli anche tu che quel libro ha qualcosa che non va!- mi accoglie Hermione, quando mi siedo al tavolo Grifondoro. –Quello del Principe Mezzosangue!- insiste quando vede che la mia espressione è piuttosto confusa.
-Ehm…- dico io incerta. -È solo qualche scarabocchio, cosa vuoi che succeda?- mi becco un’occhiataccia da Hermione, mentre mi servo la colazione. –E poi chi lo ha scritto deve aver avuto al massimo la nostra età-.
-Hermione pensa possa essere di un Mangiamorte- dice Harry, prima che la ragazza possa rispondermi. –Ma perché vantarsi di essere un Mezzosangue in quel caso?-.
-I Mangiamorte non possono essere tutti Purosangue, non ne sono rimasti abbastanza- fa la Grifondoro infastidita. –Per la maggior parte saranno Mezzosangue che si fanno passare per puri. Sono solo i Babbani di nascita che detestano, sarebbero felici di permettere a voi tre di unirvi a loro- continua stizzita la ragazza, mentre io affondo la mia forchetta nelle uova.
-Non mi permetterebbero mai di diventare un Mangiamorte!- interviene Ron, puntando la posata verso la ragazza. –Tutti quelli della mia famiglia sono traditori del proprio sangue! Per i Mangiamorte è orrendo quanto essere nati Babbani!-.
-Sarebbero lieti di accettarmi nel club, come no- fa invece Harry. –Saremmo amiconi, se non continuassero a cercare di uccidermi- fa ridere me e Ron, strappando un sorriso anche ad Hermione.
-Quindi mi arruolo solo io?- domando divertita, gustandomi le loro facce divertite. –Guardate che io ho tutte le carte in regola- mi fingo seria. –Innanzi tutto non sono nata Babbana- scocco un’occhiata schifata ad Hermione che scuote la testa divertita. -Il mio ragazzo è Purosangue e sto simpatica al capo- alzo la testa vedendo subito Harry tornare serio. –Sto scherzando- lo colpisco con un gomito, tornando a mangiare. –Non fare quella faccia lunga- cerco di non dare troppo peso alla sua faccia disgustata.
-La McGranitt cosa ha detto?- mi chiede poi.
-La mia bacchetta è tornata- la tiro fuori, poggiandola sul tavolo. Hermione non si fa sfuggire l’occasione e subito la prende, per esaminarla. –Mi hanno detto che non può più essere usata, ma di tenerla per emergenza- alzo le spalle. –Però mi hanno dato una buona alternativa- sorrido soddisfatta.
-Puoi fare incantesimi senza?- domanda Ron, incredulo, capendo stranamente al volo la ragione del piccolo ghigno compiaciuto sul mio volto.
-Esattamente- dico io. –Basta che non esageri, insomma, devo cercare di non attirare più attenzione del necessario e magari di non uccidere qualcuno a lezione-.
-Ma è fantastico- interviene Harry. –Quando ci mostri qualcosa di più emozionante di un cuscino fluttuante?- chiede subito, riferendosi all’ultima volta che sono stata in camera sua e lo ho colpito con un cuscino volante.
-Quando volete- alzo le spalle, prima che Ginny arrivi al tavolo, attirando la nostra attenzione.
-Hey, Harry, devo darti questo- dice la ragazza, mentre io termino il mio pasto, bevendo ciò che rimane del mio succo di zucca. Harry la ringrazia, prima di prendere la pergamena che la ragazza gli porge. -È di Silente, la prossima lezione è lunedì sera, Mary!- si illumina lui. Sembra piuttosto felice della cosa, ma proprio non riesco ad assecondarlo e crollo sul tavolo, ma lui non mi dà peso e si rivolge a Ginny Weasley. –Vuoi venire con noi a Hogsmeade, Ginny?- le domanda.
Ci mancava solo una lezione di Silente per riempire la settimana.
-Ci vado con Dean…magari ci vediamo là- dice tranquilla, prima di salutarci e allontanarsi.
-Vado anche io- scatto in piedi il più velocemente possibile, come se il ragazzo potesse costringermi a fermarmi.
-Dove?- fa Ron. –Non vieni a Hogsmeade?-.
-Certo che vengo- alzo le spalle divertita. –Ma non con voi, ci vediamo- li saluto in fretta, facendomi restituire la bacchetta da Hermione, sperando che Draco mi stia aspettando all’uscita, visto che in Sala Grande non si è visto.

Salve gente!
Ecco il nuovo capitolo, spero vi sia piaciuto!
Fatemi sapere! :*

Mary Lloyd e il Voto InfrangibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora