La festa di Lumacorno

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-Sono tanto ridicola su queste scarpe?- domando, stretta al braccio di Draco, mentre insieme ci avviciniamo all’ufficio di Lumacorno. Più ci avviciniamo più si fa forte la musica e il chiacchiericcio generale prodotto dagli invitati che, passo dopo passo, cerca di convincermi a tornare indietro.
-Sei nervosa?- domanda lui, visibilmente divertito. Il completo del ragazzo è estremamente elegante, modellato perfettamente sul suo corpo crea contrasto con la sua carnagione, essendo completamente nero.
-Mi piace come sei vestito- dico evitando il suo sguardo, per posare il mio sui suoi capelli, trattenuti da quello che presumo possa essere una specie di gel. –Stai bene così- allungo una mano per toccarli, incapace di trattenere la mia curiosità.
-Ti ringrazio, ma me lo hai già detto- risponde, prendendo la mia mano con un gesto repentino e riportandola sul suo braccio. –Non scompigliarmi i capelli- si lamenta, guardando dritto davanti a se, mentre ci avviciniamo sempre di più al luogo di tortura. –E non cambiare discorso-.
-Non sto cambiando argomento- mento. –Sto solo evitando di risponderti-.
-Ti preoccupa Lumacorno?- alza un sopracciglio, spostando la testa nella mia direzione.
-No- alzo le spalle. –Non può essere più noioso del solito- dico, ripensando alla capacità del Professore nel parlare di cose che a nessuno interessano.
-Piton?- fa una smorfia.
-Potrebbe essere- rispondo io, puntando lo sguardo sui miei piedi che cerco di muovere con naturalezza.
-Non ha cancellato la vostra lezione nemmeno oggi?- ci fermiamo non lontano dalla porta di ingresso, lasciata aperta. –Domani iniziano le vacanze-.
-Una ragione in più a suo dire- lascio andare il braccio del ragazzo, sospirando. -Probabilmente verrà a cercarmi anche durante le vacanze alla…- mi blocco indecisa. –Non posso dirti dove passerò le vacanze- sbuffo, sicura che l’Ordine mi ucciderebbe se lo facessi. Abbasso lo sguardo sul pavimento, è così stupido nascondere una cosa come la Tana. Non ha nemmeno un significato per lui, nessuno potrebbe capire dove mi trovo dalla semplice parola “Tana”.
-Non fa niente, Mary- dice lui, mentre nel mio campo visivo entra la sua mano. –Sembra una bella festa, non sprechiamo il tempo che ci rimane prima di dover partire- trovo un piccolo sorriso sul suo volto quando alzo lo sguardo, che subito mi contagia. Annuisco e prendo la sua mano, più calda di quanto mi aspettassi. Trattenendo il respiro entro nell’ufficio, seguita a ruota da Draco che non lascia andare la mia mano trasmettendomi una strana sicurezza che mi aiuta a dimenticare le piccole trappole dolorose ai miei piedi. L’enorme stanza è piena di persone, molte delle quali a me sconosciute, che ballano a ritmo di una canzone che mi suona familiare o parlano tra loro, scambiandosi convenevoli e complimenti frivoli. La luce rossa creata da piccole fate che danzano sul lampadario si riflettono su tutto e tutti, creando strani giochi di ombre e luci sugli arazzi, posizionati ovunque.
Mi blocco improvvisamente per non travolgere uno degli Elfi Domestici che sfrecciano a tutta velocità per la sala, con vassoi argentati sollevi sopra la testa. La mano di Draco lascia la mia per appoggiarsi sulla mia schiena, mentre le sue labbra si avvicinando al mio orecchio e io mi guardo intorno, in cerca di visi noti che possibilmente non appartengano al nome di Horace Lumacorno. –Cosa vuoi fare?- sussurra la voce di Draco, calda e gentile.
-Non lo so- giro il capo verso di lui, arrossendo trovandolo incredibilmente vicino al mio. –Cosa possiamo fare?-.
-Possiamo cercare Lumacorno- strizza uno dei due occhi, prendendomi in giro. –O Blaise che dovrebbe essere qui intorno, per ascoltare le sue lamentele- il volto del ragazzo si illumina, mentre un piccolo ghigno compare sul suo viso. –Oppure, potremmo ballare- conclude, prendendomi per mano e conducendomi, senza aspettare una mia risposta, verso alcune coppie che ondeggiano lentamente a tempo di musica.
-Non so se è una buona idea- mi sfugge un sorriso. –Non ho mai ballato, Draco-.
-C’è sempre una prima volta- si gira verso di me, tirandomi a se e prendendo le mie mani per posizionarle una sulla sua spalla e tenere stretta l’altra nella sua, per poi avvicinarsi di più e iniziare ad ondeggiare lentamente. –Fai come me, non è difficile- sussurra al mio orecchio, portando la mano libera sul mio fianco.
Lentamente mi muovo a tempo con il ragazzo, sentendomi incredibilmente a disagio. Lui mi sorride, prima di alzare lo sguardo verso un piccolo rametto dalle voglie verdi, appeso poco sopra le nostre teste. Sorrido di rimando al ragazzo, alzando gli occhi al cielo divertita. –Non hai bisogno del vischio come scusa- dico, sporgendomi verso di lui per far incontrare le nostre labbra, mentre la voce di una delle cantanti risuona leggera e soave nell’aria, accompagnando la lenta melodia. Il bacio lento e dolce continua per diversi minuti, tra piccole pause per prendere fiato e sussurri delicati, facendomi desiderare che il momento non finisca più. Sarebbe un modo bellissimo di passare la sera, che riuscirebbe a tenere lontano anche una persona invadente come Lumacorno.
Purtroppo, però, il bacio finisce e Draco lascia scivolare le sue labbra verso il mio orecchio, solleticando la pelle. –Perché hai scelto questo vestito?- domanda tranquillo.
-Non ti piace?- chiedo io a mia volta in un sussurro, senza sciogliere la nostra posizione.
-No, lo trovo molto bello- chiarisce subito. –Ma…- lascia in sospeso la frase, indeciso su come continuarla.
-Le cicatrici sulla schiena?- domando io, ma non gli lascio il tempo per rispondere. Basta vedere i suoi occhi, quando si sollevano e tornano sui miei, più tristi e quasi colpevoli. –Sono solo dei segni- alzo le spalle sorridendogli dolcemente. –Ormai è una storia vecchia-.
-È passato solo un anno- osserva tranquillo, senza staccare gli occhi dai miei.
-In un anno succedono tante cose- piego leggermente la testa, continuando a sorridere, nella speranza di tranquillizzarlo in merito alla questione. –Ci sono ferite più recenti che mi preoccupano maggiormente- continuo, senza fare riferimenti diretti al Marchio Nero, ma sono certa che lui sarà in grado di leggere dietro alle mie parole.
-Non c’è nulla di cui preoccuparsi- dice lui restando freddo e indifferente all’argomento, fingendo di dire la verità.
Vorrei rispondere al ragazzo, ma qualcosa attira la mia attenzione, dita fredde come il ghiaccio percorrono la mia schiena seguendo perfettamente il sentiero lasciato da uno dei tagli di Bellatrix. Lascio andare Draco e mi volto di scatto, colpendo con il mio braccio quello ancora proteso verso di me di un uomo molto più alto di me, con il viso segnato da ombre scure sotto gli occhi che li fanno apparire più infossati di quanto non siano realmente. –Cosa vuole?- domando scontrosa, retrocedendo automaticamente di un passo, attirando qualche sguardo nelle vicinanze e andandomi a scontrare con Draco.
Fisso l’uomo adulto con insistenza, cercando in lui qualcosa di familiare che magari mi aiuti a capire perché si sia avvicinato a me. Potrebbe essere un Mangiamorte?
-Sanguini, no!- una voce richiama immediatamente l’attenzione dell’uomo, presto raggiunto da un uomo molto più basso con dei grandi occhiali da vista. –Ti ho già spiegato che non si può- guarda severamente il compagno. –Scusami…- si rivolge poi a me gentilmente, interrompendosi subito e guardandomi interrogativo. –Ma tu sei Mary Potter?- si illumina improvvisamente, tendendomi la mano. –Sono estasiato!- dice, afferrando la mia mano e stringendola con sicurezza, mentre io ancora non riesco a capire cosa accade.
-Mary!- una voce mi sorprende improvvisamente, mentre Lumacorno si fa strada tra le persone, raggiungendoci immediatamente. –Hai già conosciuto il mio vecchio studente, Eldred Worple, e il suo amico Sanguini- dice allegro. –Mi sarebbe piaciuto presentarvi di persona-.
-Signore- lo saluto cercando di sorridere. –Io, il Signor Worple e…ehm…Sanguini ci siamo appena incontrati- dico poco sicura. –Non si è perso nulla- lascio andare la mano dell’uomo più basso che ancora stavo stringendo, cercando di riportarla al suo posto, prima di essere intercettata dal suo compagno. La fredda mano del signore più alto si avvolge avidamente intorno alla mia, prima che lui si pieghi in avanti per baciare le mie nocche con più delicatezza di quanta me ne aspettassi.
-Menomale- dice Lumacorno felice, mentre mi viene restituita la mia mano. –Devi sapere che quest’uomo è l’autore di “Fratelli di Sangue: La Mia Vita tri i Vampiri”- dice orgoglioso.
Sorrido annuendo, senza sapere cosa dire, ma fortunatamente Draco viene in mio soccorso, schiarendosi la voce per farsi notare dai miei nuovi e indesiderati interlocutori. –Giusto- dico, sentendomi improvvisamente sollevata. –Signori, Draco Malfoy- dico gentilmente, facendo passare il mio braccio dietro al ragazzo che subito si fa avanti. –Il mio accompagnatore- continuo, notando che il ragazzo appare più tranquillo e rilassato del solito.
-Oh certo, immaginavo di trovarti qui- dice Lumacorno allegro. –Sono contento ti sia unito a noi- mente stringendo la sua mano, prima che lui passi a quella di Eldred Worple e poi si scambi un cenno del capo con il vampiro. Non so cosa Malfoy pensi, ma sono certa che non sia nulla di carino visto come cambia il suo atteggiamento quando si rivolge all’ultimo, anche se probabilmente sono l’unica a notarlo. –Conoscevo molto bene tuo nonno- dice a disagio il Professore-.
-Ha sempre parlato molto bene di lei, Signore- dice adulante il ragazzo, mostrandomi tutte le sue doti attoriali. –Diceva che lei era il miglior pozionista che avesse mai incontrato- fatico a credere alle parole di Draco, ma lo stesso non vale per Lumacorno che sembra bearsi di quei complimenti. Fortunatamente l’adulazione non dura a lungo e l’uomo chiude il discorso con una goffa risata lusingata e qualche pacca sulla spalla di Draco.
-Mary Potter- la mia attenzione viene attirata dall’ometto occhialuto. –Ti prego, raccontaci qualcosa- dice emozionato. –In molti stanno impazzendo a causa tua, hai fatto un viaggio sotto la supervisione scolastica, non è vero?- inizia a parlare molto velocemente. –Cosa è accaduto? Dove sei stata? Tutti se lo chiedono, come si chiedono di queste nuove capacità di cui si accennava nell’ultimo articolo su di te riportato dalla Gazzetta del Profeta, è la verità?-.
-Certo che è vero- esplode Lumacorno, senza lasciarmi il tempo di rispondere. Hermione mi ha letto diversi mesi fa l’articolo in questione, ma ricordo di non avergli dato troppo peso perché era pieno di sciocchezze. –Mary ha grande talento, vecchio mio-.
-Meraviglioso- esordisce l’altro. –Tu saresti disposta a rilasciare un’intervista? Chiedendo in giro ho sentito che ti stai allenando negli incantesimi non verbali, senza l’ausilio della bacchetta!- continua, parlando a grande velocità. –Potresti rivelarci qualcosa? Mostrarci qualcosa?- le sue domande alimentano la curiosità di Lumacorno che immediatamente si volta verso di me con occhi sognanti, almeno quanto quelli del suo amico. Mentre i due uomini fanno calare il silenzio io sgrano gli occhi, prima di scuotere le mani in segno di dissenso, imbarazzata.
-Mi dispiace, Signore, ma proprio non posso- dico forzando un sorriso.
-Oh, è un vero peccato- dice lo scrittore, visibilmente deluso. –Bhè, allora andrò a fare qualche ricerca tra i tuoi compagni- si riprende in fretta, strizzando un occhio. –E sarà meglio che porti i caro Sanguini con me- lancia uno sguardo di disapprovazione verso l’amico, trascinandolo via e lasciando me, Draco e Lumacorno da soli. Sorrido ai due che si allontanano sforzandomi di apparire naturale, per niente felice di dover restare con Lumacorno.
Forse, preferirei la compagnia del vampiro a quella dell’insegnante che fortunatamente non ha ancora parlato di mia madre.
-Mary- la mia attenzione viene richiamata dall’uomo che mi fissa sorridente. –Vieni con me, voglio assolutamente avere una foto di questa sera- fa allegro, prima di farmi strada verso una donna vestita di turchese che impugna una macchina fotografica dal flash potente. Seguo l’uomo affascinata dall’idea delle fotografie, stringendo la mano di Draco come se potesse fuggire alla prima occasione.
La donna si accorge immediatamente del nostro arrivo e ci fa un grande sorriso, muovendo le labbra rosse e sottili per scoprire la dentatura dritta. –Professore- esordisce felice la donna. –Sono felice di rivederla- si avvicina all’uomo, dandogli due baci sulle guance e abbandonando i suoi soggetti.
-Anche io, Easy- risponde lui allegro, le guance arrossate e il sorriso stampato sul viso. –Volevo presentarti Mary Potter- mi indica, guardando nella mia direzione. –E ovviamente Draco Malfoy- continua, notando che mi sono portata dietro il ragazzo. –Ragazzi- dice felice come un bambino. –Lei è Pix Easy, fotografa ufficiale de “Il settimanale delle streghe” e per quanto mi riguarda la migliore nell’ambito-.
La stretta della donna è energica, ma l’unica cosa che attira il mio sguardo è la grande macchina fotografica appesa al suo collo. Mi sono sempre piaciute le fotografie e ho sempre desiderato averne una come quella che Hermione tiene sul suo comodino, che la raffigura insieme ai suoi genitori.
-Potresti farci una foto?- domanda l’insegnante alla donna, che subito si mostra entusiasta e mi inquadra nell’obbiettivo, mentre Lumacorno si avvicina a me. –No, ragazzo, resta resta!- dice allegro a Draco, che tentava di uscire dalla portata della macchina fotografica. Il Serpeverde rimane un momento interdetto, ma subito si avvicina a me, mettendosi in posa per la fotografia.
Una forte luce quasi acceca me e il sorriso felice che si è formato sul mio viso. –Si può già vedere la foto?- domando curiosa dopo pochi secondi, lasciando la donna sorpresa e suscitando il divertimento di Lumacorno, che scoppia in una forte risata, e di Draco che invece ne emette una più contenuta e graffiata. Quando mi volto verso il giovane trovo un piccolo ghigno sul suo viso, mentre scuote la testa.
Non si può?
-No, cara, mi dispiace- interviene subito la Signora Pix. –Bisogna prima sviluppare i rullini- dice tranquilla, sorridendomi.
Improvvisamente mi sento arrossire, l’unica macchina fotografica che ho mai visto da vicino aveva fatto uscire la sua opera dopo pochi secondi. –Mi dispiace- dico subito. –Non ho mai fatto molte foto-.
-Oh non preoccuparti, mi piace il tuo entusiasmo- dice le allegra. –Posso fartene altre se vuoi e poi mandartene una copia- cinguetta.
Immediatamente mi volto verso Lumacorno che ancora ridacchia, ma batte una mano sulla mia spalla e mi fa un cenno del capo. –Vado a cercare tuo fratello, Mary- dice contento, prima di allontanarsi, tenendo la grande pancia.
-Una a voi due?- domanda subito la donna, alzando la macchina verso me e Draco. Sento il ragazzo improvvisamente più rilassato che mi si accosta, stringendomi tra le braccia per la foto, così vicino da poter sentire il suo respiro su una delle mie tempie. Un altro forte e flash mi fa sorridere, all’idea che un giorno potrei avere una foto con Draco sul mio comodino. –Bellissima- commenta la donna, abbassando la macchina. –Vuoi farne altre? Magari con qualcuno in particolare- dice gentilmente.
-Certo- rispondo con un sorriso stampato sul viso, cercando con gli occhi qualcuno di familiare nei dintorni. Il primo pensiero va ai due gemelli dai capelli rossi che purtroppo non vendo da molto tempo, ma il mio sguardo si posa su una donna alta, con un cappello a punta e un vestito verde scuro che, se possibile, fa crescere ancora di più il mio sorriso. –La Professoressa McGranitt?- domando alla donna che subito annuisce.
Faccio per spostarmi, ma Draco sembra ancorato al suo posto, lo sguardo stanco perso oltre un gruppo di persone. –Ho visto Blaise- dice, spostando la testa nella mia direzione.
-Vai pure- gli sorrido e vengo subito ricambiata da uno di quelli sinceri del ragazzo, che mi bacia la fronte e lascia delicatamente la mia mano, prima di allontanarsi. Subito mi volto verso la Signora Pix e la raggiungo, incrociando lo sguardo della Professoressa McGranitt dall’aria annoiata. –Professoressa- dico io sorridente, prima di accorgermi che un’altra persona è vicina lei, con la medesima espressione dipinta sul viso. –Professor Piton- faccio un cenno del capo all’uomo, sorridendo a entrambi.
Lo sguardo della donna si illumina immediatamente e mi sorride, cercando di trattenersi, mentre l’uomo risponde al mio cenno. –Potter- dice gentilmente la donna. –Questo colore ti dona molto- dice sorridente, lasciando sfuggire al suo controllo la mano, che mi lascia una carezza sul viso, prima di posarsi sulla mia spalla.
-Possiamo fare una fotografia?- indico la donna sorridente al mio fianco che subito si presenta, stringendo le mani dei due insegnati.
-Easy Pix- dice sorridente, alzando subito la macchina, pronta a scattare.
Minerva annuisce e subito mi posiziono vicino a lei, ma mi volto verso Piton che ancora mi scruta con un sopracciglio alzato. –Per favore, Professore- dico gentilmente sorridendo all’uomo che lentamente si avvicina, posizionandosi alla mia sinistra.
-Più vicini- dice la donna e subito sento l’ex Pozionista farsi più vicino di un passo e posare la mano sulla mia spalla. Il suo gesto mi fa sorridere, mentre un altro flash esplode.

Salve gente!
Ecco il nuovo capitolo, spero vi piaccia!
Vi ringrazio se ancora seguite la storia, nonostante io sia bravissima a tirarla per le lunghe, vi prometto sollennemente che i mesi passeranno più in fretta dopo Natale o non finiremo mai! Ahahahah!
Alla prossima! :*

Mary Lloyd e il Voto InfrangibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora