-Ti ho già sentito la prima volta- dico ad Harry, cercando di mantenere la calma e aggirarlo per raggiungere le scale del dormitorio, ma lui continua a sbarrarmi la strada.
-Allora perché non mi rispondi?- domanda nervoso.
-Perché le tue accuse sono assurde- alzo gli occhi al cielo, incrociando le braccia al petto. È tardi e sono stanca, troppo, per parlare con Harry e rimanere tranquilla. Sono tornata più tardi del solito dalla lezione di Piton, dopo le sue mille raccomandazioni sulle lezione di domani con il Preside e ci mancava solo Harry.
Devo liberarmi di lui alla svelta.
-Allora dimmi dove se ne sta tutto il tempo in cui sulla mappa è introvabile- insiste mostrandomi la vecchia pergamena immacolata, che fino a pochi istanti fa segnava tutte le persone nel castello con un pallino nero. –E dimostrami quanto siano assurde-.
-Senti, io non lo so- sbuffo rumorosamente nella Sala Comune che ospita solo noi ed Hermione, che se ne sta seduta su una poltrona scoraggiata. –Anche io spesso non riesco a trovarlo-.
-Allora ammetti che sia strano!- mi risponde gonfiando il petto e alzando le sopracciglia. –Non gli chiedi dove se ne va?-.
-Non ammetto proprio nulla- allungo le braccia tese lungo il corpo, pestando un piede per soffocare la collera. –Io ho i miei allenamenti e immagino che anche lui abbia le sue cose da fare, non possiamo passare tutto il tempo appiccicati e non pretendo di sapere cosa fa quando non siamo insieme!- mi butto velocemente verso di lui riuscendo ad evitarlo e a raggiungere gli scalini. –Si chiama fiducia, Harry, e si da il caso che Draco se la sia guadagnata-. Salgo velocemente e rumorosamente le scale, sbattendo la porta della mia stanza per non sentire la risposta arrabbiata del ragazzo.
Respiro profondamente appoggiata all’entrata della stanza, gli occhi stretti come una morsa, cercano di non vedere le bugie che ho appena detto a mio fratello.
Draco esce dai confini di Hogwarts?
È di questo che Harry ha parlato con Hermione e Ron dalla prima lezione di Materializzazione?
Ha aspettato tutte queste settimane per parlarmene perché sapeva che avrei reagito così?
Sospetta anche di me?
-Tutto okay?- apro gli occhi di scatto, quasi sussultando. Lavanda e Calì mi guardano stranite, dal letto dell’ultima, su cui probabilmente stavano discutendo qualche stupido pettegolezzo.
-Ho solo litigato con mio fratello- alzo le spalle, usando un tono di voce talmente pacato da apparire innaturale. Velocemente mi distanzio dalla porta e raggiungo il mio letto, calciando via le scarpe, sotto lo sguardo attento delle due. Mi spoglio, abbandonando i vestiti per terra ed entrando in una vecchia maglia grigia di Harry con una scritta gialla, talmente rovinata da essere praticamente illeggibile. Scivolo sotto le coperte coprendomi fin sopra la testa, ignorando i bisbigli complici di Lavanda e Calì che si devono essere messe a spettegolare su di me, ma ho cose più importanti a cui pensare.
Chiudo gli occhi e cerco di calmare i miei respiri, devo addormentarmi in fretta. Occlumanzia non è andata troppo male, ma l’incontro di domani mi preoccupa e devo arrivare il più riposata possibile al colloquio con Piton, il Preside e Minerva.
I miei progressi in Occlumanzia sono solo merito di Draco, se non mi avesse aiutato e Piton non ci andasse più leggero negli ultimi tempi, temo non sarei mai riuscita a ottenere nulla.Non mi sono nemmeno resa conto di stare dormendo che già i raggi del sole mi colpiscono il viso, convincendomi che sia giusto socchiudere gli occhi. Mi metto a sedere tra le coperte stropicciate, sbadigliando rumorosamente e sentendomi più stanca di quando sono andata a dormire.
Faccio appello a tutta la mia forza di volontà e inizio a muovermi, scostando le coperte, scendendo dal letto e iniziando a prepararmi. Non indosso la divisa visto che il sabato non ci sono lezioni, preferisco qualcosa di più comodo, che mi permetta di compiere i movimenti per gli incantesimi con più libertà.
Raccolgo le cose che ho lasciato in terra ieri sera e raggiungo la porta della camera, a passo leggero per non svegliare le mie compagne, per raggiungere la deserta Sala Comune e iniziare a scendere verso la Sala Grande. Ho lo stomaco chiuso per l’agitazione, ma devo per forza fare una buona colazione, in modo da recuperare un po' di energie.
Raggiungo i tavoli già imbanditi per la colazione beandomi del silenzio della grande stanza, in pochi sono mattinieri al sabato e tra loro i Grifondoro possono contarsi sulle dita di una mano.
Il primo sorso di succo di zucca e piacevole, ma non abbastanza da farmi dimenticare della mia lezione con il Preside che, come Piton e Minerva, non è presente.
Sono per caso in ritardo?
I miei occhi scattano veloci in ogni direzione, senza trovare un orologio a cui aggrapparsi, ma subito scuoto la testa per scacciare il pensiero. Sono uscita in perfetto orario, ritagliandomi una buona mezz’ora per la colazione e non può essere già finita.
Sospiro e torno al mio succo di zucca e alle mie tartine al limone, sforzandomi di iniziare a mangiarle, nonostante il solo odore mi abbia già dato una sensazione di sazietà.
E se pensassero che non sono migliorata?
E se sospendessero le lezioni e peggiorassi?
-No- sussurro a me stessa. –Basta- dico ancora, guardandomi intorno per assicurarmi che nessuno mi abbia sentito.
Devo trovare un modo per distrarmi.
I miei occhi corrono istintivamente al tavolo di Serpeverde, ma nessuno dei presenti attira la mia attenzione.
Pensa.
Deve esserci qualcosa a cui pensare.
Cosa aveva detto Harry su sabato?
…
Ah sì, il compleanno di Ron è oggi. Mi sono dimenticata di comprargli un regalo, ma infondo è molto che non parliamo e con che faccia dovrei dargli un regalo? Non avrebbe alcun valore.
A pensarci bene giugno si avvicina, insieme al compleanno di Draco, cosa potrei prendergli? Non ho idea di cosa possa volere, lo scorso anno non gli ho preso nulla e ciò che gli ho regalato nei nostri due natali insieme non sembra gli abbiano fatto troppo piacere.
Non ho proprio idea di cosa si regali a un Mangiamorte…
Un bel veleno per uccidere i suoi nemici?
O forse è meglio un coltello come quello della zia?
Magari un bastone da passeggio…no, ha quello del padre e penso ci sia legato solo perché gli manca.
Mi sforzo di finire in pochi sorsi il succo e divorare velocemente la colazione, per potermi alzare e abbandonare la Sala Grande. Sono in anticipo, ma almeno avrò tempo di fare un po' di riscaldamento.
Salgo le scale e raggiungo velocemente l’ufficio di Silente, sostando davanti al Gargoyle, sicura che Silente, Piton e Minerva siano già dentro, forse proprio a parlare di me e dei miei miglioramenti.Mi piego in avanti, appoggiando le mani sulle ginocchia, mentre tento di riprendere fiato, osservando con attenzione i miei due avversari. Cerco di non perdere mai di vista Minerva e il Professor Piton, perché sono sicura che se lo facessi verrei sopraffatta in fretta. Non sembra si stiano trattenendo, ma temo sia così.
Se sono così affaticata in uno scontro “amichevole” come posso vincerne uno vero?
Devo allenare la mia resistenza.
Mi alzo, portando istintivamente una mano alla bacchetta. Non dovrei usarla, ma mi hanno detto che se mi trovassi in difficoltà posso difendermi. Sarebbe meglio che essere schiantata.
I miei occhi vengono attirati da un piccolo passo di Piton, lo fa sempre prima di attaccare, come per avere più stabilità. Il braccio dell’uomo scatta e nello stesso momento lo fa anche quello di Minerva, liberando verso di me scintille di luce rossa che prontamente devio con un movimento del braccio sinistro. Gli schiantesimi colpiscono un vecchio mobile che tremola appena, protetto da un incantesimo che Silente, lanciato prima all’inizio dello scontro quando si è ritirato sul piccolo soppalco dietro la scrivania.
Non ho tempo di contrattaccare che già due nuovi fasci di luce mi stanno venendo in contro, ma questa volta sono troppo vicini per essere deviati e non posso fare altro difendermi. Protendo le mani in avanti, creando una barriera tra me e loro, ma il mio incantesimo non funziona più a dovere come qualche minuto fa e l’urto è talmente forte da farmi indietreggiare e perdere la posizione, mentre scivolo a terra.
Quando i due insegnanti si rendono conto che sono caduta è già troppo tardi e altre scintille sono dirette verso di me. Automaticamente cerco e trovo la bacchetta, che punto davanti a me, riuscendo a respingere il terzo attacco con un incantesimo non verbale.
Un rumoraccio accompagna i miei gesti, ma solo quando gli incantesimi cessano mi rendo conto che è stata la mia bacchetta a produrlo. Piton e Minerva si avvicinano in fretta, portando gli occhi da me alla bacchetta, in parte allarmati e in parte incuriositi.
Un lungo squarcio frastagliato si è fatto strada tra i fiori incisi nel legno, talmente profondo da lasciare scoperto il nucleo e rendere la bacchetta inutilizzabile.Salve gente!
Scusate il ritardo, ma si sa, d'estate ci sono mille cose da fare e non ho mai tempo per scrivere un pò!
Inoltre ieri sono stata a Milano, proprio per vedere la mostra su Harry Potter! Voi ci siete già stati?
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Mary Lloyd e il Voto Infrangibile
Fanfic(Seguito di Mary Lloyd, la chiave e il volto del male) Un nuovo personaggio è entrato a far parte della leggendaria storia ed ora, che è sempre più forte e consapevole delle sue capacità, sarà impossibile uscirne! Buoni e cattivi, ma è così semplic...