Estate a tratti - Parte nona

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-Eleonor, sei mai stata a Ilvermorny?- chiedo alla ragazza presa dai suoi calcoli, i gemelli mi hanno appena abbandonata perchè sembra che un cliente volesse fare un ordine piuttosto corposo.
-La ho visitata- mi risponde con un sorriso. -Ma non c'è nulla meglio di Hogwarts, anche se loro non ne sono convinti- ridacchia, apportando una cifra sul suo foglio, con strane divisini in colonne.
-Non ti ho mai vista ad Hogwarts- ammetto. -A che Casa appartieni?- domando.
-Grifondoro- risponde, fermandosi un'istante, come persa in un sogno ad occhi aperti. -Mi manca quel posto- mi sorride. -Ho iniziato a studiare da privatista qualche anno fa, sono dell'anno di Fred e George e sono felice che mi abbiano assunta, mi ci voleva una distrazione-.
-Sì- rido. -In quello sono molto bravi- scuoto leggermente la testa.
-Lo so- sorride, tornando ai suoi fogli. -Comunque Ilvermorny ha una storia molto interessante alle spelle, ti consiglio di cercare in biblioteca ad Hogwarts, io ho trovato alcuni libri davvero utili quando programmavo il mio viaggio- mi sorride. -Però, se cerchi qualcosa di molto generico, posso dirti che la suddivisone è molto simile a quella di Hogwarts. Ci sono quattro Case come da noi, Serpecoro, Wampus, Tuono Alato e Magicospino, c'è una corrispondenza con Corvonero, Tassorosso, Grifondoro e Serpeverde, ma sinceramente non te lo so dire con sicurezza- prende un nuovo foglio, controllando alcune vecchie cifre, per scriverne di nuove.
-Sembra un bel posto- commento, appoggiandomi alla scrivania.
-Lo è- alza gli occhi, e solo ora che la luce la colpisce in pieno viso noto che ha un piercing, un piccolo brillante sul naso. -È, davvero, un bel posto-.
-Grazie mille per le informazioni- le sorrido. -Ora smetto di infa...-.
-Sarà meglio se vai- vengo improvvisamente spinta verso l'entrata del negozio da Fred. -Mamma starà per scoppiare dalla tensione, secondo lei ci stiamo attirando addosso dei guai enormi-.
Annuisco alle sue parole. -Crede che di questo passo vi farete uccidere, ma è normale si preoccupi, ultimamente è sparita un sacco di gente- ripeto al ragazzo
-Sappiamo quello che facciamo- mi fa l'occhiolino George, ricomparso.
-Lo spero- evito un gruppo di ragazze urlanti, tutte intente a osservare i Filtri d'Amore. -Comunque Eleonor è davvero americana? Perchè il suo accento non è americano per niente-.
-La sua famiglia ha origini americane, ma lei è inglese, si trasferirono qui per via delle rigide leggi sui rapporti coi Babbani- risponde pronto Fred. -Perchè vuoi saperlo?-.
-Nulla di che- dico, riuscendo finalmente a scorgere i loro genitori in un angolo.
-Ciao Eleonor!- la saluto saltellando tra la folla, quando mi rendo conto di non essere riuscita a farlo. La vedo ricambiare il saluto, ma non riesco a sentire le sue parole.
-A cosa ti serve Ilvermorny?- chiede George. -Ho sentito che ne parlavate-.
-Ve lo dico più tardi- alzo le spalle. -Venite alla Tana, vero?- li fulmino subito dopo.
-Certo, certo- dicono a tempo.
-Arriveremo per cena- fa Fred.
-C'è ancora troppa gente al negozio- continua George.
-Dove sono gli altri!?- la Signora Weasley mi prende per le spalle scuotendomi leggermente, visibilmente preoccupata. Mi lascia immediatamente, allontanandosi di un passo. -Harry, Ron ed Hermione, li hai visti?- dice più calma, ma leggermente tremante.
Scuoto la testa automaticamente. -Non si preoccupi- mi sforzo per sorriderle. -Sicuramente sono dentro- mi volto. -Dispersi in questo mare di gente- la donna sembra rilassarsi leggermente. -Arriveranno presto- dico alzando le spalle.
-Sì, è probabile- dice, anche se il suo sguardo si perde nella folla, preoccupato.
-Posso uscire?- domando poi a bruciapelo. -Qui è un pò soffocante e c'è Hagrid fuori- le sorrido e lei annuisce senza staccare gli occhi dalle persone che si muovono agitate per il negozio. -Ci vediamo questa sera- saluto i gemelli, vestiti di magenta.
-Certo- risponde Fred, baciandomi sulla guancia destra.
-Certo- dice George, coordinato perfettamente al gemello, prima di baciare la mia guancia sinistra.
Arrossisco leggermente e mi dirigo verso la porta, è parecchio che non facevano questa cosa ed effetivamente è un pò imbarazzante. -Mary?- la voce di George mi fa voltare ancora una volta verso la folla, quando la mia mano si era già posata sulla maniglia. -Sei bellisima oggi- dice indiacandomi con una mano per poi alzare le spalle e mischiarsi tra la folla.
-Grazie- mi ritrovo a sussurrare al nulla, imbambolata sul punto in cui è scomparso. Esco dal negozio stringendomi nella mantella, per il forte vento che si è anzato per le strade di Diagon Alley, ancora confusa per le parole del ragazzo.
-Mary- mi saluta Hagrid. -Siete pronti?-dice con il suo vocione.
-No, stanno ancora cercando Harry, Ron ed Hermione, con tutta la gente che c'è lì dentro- ridacchio. -Sicuramente salteranno fuori a momenti- gli sorrido. -Sarebbe un problema se mi facessi una passeggiata? Per sgranchirmi un pò le gambe?- chiedo poi.
-Meglio di no, Silente mi ha detto a me di tenervi d'occhio- mi gurda un pochino storto, ma il suo cipiglio sembra comunque gentile.
-Se resto dove puoi vedermi?- sorrido, cercando di sembrare innocente.
-Penso che va bene- fa soddisfatto.
-Perfetto- lo oltrepasso, avvicinandomi ad alcune vetrine, i calderoni ed altri oggetti che vendono sembrano essere piuttosto costosi. Lentamente mi sposto lungo la via, fino ad un negozio di animali, il cui nome mi sembra famigliare. Faccio qualche passo indietro per allontanarmi dalla vetrina, senza rendermi conto che dietro di me c'era qualcuno a cui pesto i piedi, la stessa persona senza la quale sarei caduta a terra.
-Sta attenta- dice infastidito il biondo Serpeverde, che ora mi tiene stretta, permettendomi di ritrovare l'equilibrio. Il suo buon profumo mi fa arrossire, colorando le mia guance.
-Non ti avevo sentito arrivare- mi scuso riprendendo le distanze e alzando lo sguardo su di lui, il viso è contratto in uno sguardo interrogativo e i capelli biondi sono spettinati. -Tua madre?- dico, notando l'assenza della donna, prima di voltarmi verso Hagrid e alzare un pollice nella sua direzione, cosa che sembra tranquillizzare la sua espressione preoccupata.
-La ho seminata, avevo alcune cose da fare- alza le spalle Draco, prima di voltarsi verso il negozio dei gemelli. -Tiri Vispi Weasley? Non credevo avrebbe mai funzionato- ghigna.
-È molto bello invece, dovresti farci un giro- gli sorrido, mentre mi perdo nei suoi occhi. -Come stai?- chiedo a bruciapelo, sorprendendolo.
Instintivamente abbassa lo sguardo sul suo braccio sinistro. -Bene, credo- dice sistemendo la manica della giacca. -Io non volevo che lo...- cerca di dire.
-Lo so- lo interrompo, tirando gli angoli della bocca e osservando il pavimento. -Mi dispiace, Draco-.
-Allora perchè vuoi lasciarmi?- fa secco, facendomi alzare gli occhi si di lui, l'espressione delusa.
-Io...- sospiro. -Draco, non è per quello, ma non posso mentirti- le mie dita si muovono nervose. -Ho paura di trovarmi di nuovo in una situazione simile e starti così vicino mi fa abassare la guardia...-.
-Mi sembra una scusa patetica- fa secco. -Credi di aiutarmi in questo modo, non è vero? Perchè non è affatto così, non sarà felice di saperlo non credi?- abbassa la voce, venendomi più vicino.
-Non deve saperlo per forza- sbotto. -Senti, io non posso più stare con te, non ne avrò il tempo e non voglio addormentarmi un giorno e vederti morire, prima nei sogni e poi nella realtà- la mia voce si spezza al pensiero che la cosa possa succedere. -Io...devo andare adesso- mi volto verso il negozio puntando le figura di Hagrid.
-Aspetta- mi prende per il polso, per poi lasciarmi improvvisamente stringendo il braccio sinistro. -Tu mi ami, lo hai detto tu- resto immobile ad osservarlo, quando mi volto verso di lui.
-Lo hai detto anche tu- dico io, abbassando gli occhi.
-Non lasciarmi da solo- quando alzo lo sguardo su di lui noto che ha gli occhi lucidi. -Farò qualsiasi cosa per...-.
-Non sarai mai da solo, ci sarò sempre se avrai bisogno di me, ma non ho più tempo per l'amore, Draco- lo guardo. -Non ho tempo per dare amore a te e non ho tempo per darne a nessun altro, mi dispiace- lo vedo voltarsi verso la via vuota alle sue spalle. -Ci vediamo sul treno, okay?-, faccio un passo verso di lui, ma il ragazzo inizia a camminare.
-D'accordo- risponde, qualcosa di strano nella voce. -Fatti trovare- si volta per farmi un cenno col capo e poi sparire in una via secondaria.
Resto immobile in mezzo alla via semideserta, combattendo contro il mio istinto di seguirlo.
È la cosa giusta?

Salve! Scusate se questi capitoli stanno durando tanto, ma presto si arriva ad Hogwarts, tenete duro!
Che pensate del capitolo?

Mary Lloyd e il Voto InfrangibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora