Sì, sono sempre in ritardo :(
Perdonatemi!Stringo i pugni, ferma davanti alla porta di legno scuro che mi divide dal gruppo di Serpeverde oltre ad essa. Alcune voci mi raggiungono nel corridoio, ma talmente leggere da essere indistinguibili, si capisce solamente che nella stanza ci sono più di due persone.
Dovevo immaginare che non sarebbe stato da solo, ma ora sono bloccata.
I miei occhi bruciano, mentre le lacrime calde e silenziose scivolano sulle mie guance e il mio respiro di fa più pesante. Sono troppo stanca per riuscire a trattenermi e troppo sicura di aver capito come stanno le cose da riuscire a difenderlo. Scrollo la testa velocemente e con uno scatto mi asciugo il viso usando le maniche della felpa, prima di tirare su col naso e aprire di colpo la porta, come se dovessi strappare un cerotto.
Fa rumore come quando si strappa un cerotto.
E fa male come quando si strappa un cerotto, ma regala allo stesso tempo solievo, mostrando quella che potrebbe essere una sera come tante altre.
Trattengo il respiro, mentre davanti ai miei occhi si delinea la stanza dai colori verde argento, mostrandomi Theodore Nott, Blaise Zabini e Pansy Parkinson girati verso Draco, seduto sul suo letto con un’espressione distante, ma la pelle dall’aria talmente malata da dare l’impressione che il ragazzo stia per svenire.
Pansy si volta verso di me come una furia quando la porta sbatte per il colpo che le ho dato. –Perché non potete aprire la porta come persone norma…- gracchia la sua voce, prima di interrompersi. Per una volta sembra che il suo insulto non fosse rivolto a me, ma probabilmente ai due ragazzoni che solitamente sono presenti. –Ma che fai?- domanda incrociando le braccia con aria spocchiosa. –Piangi come una bambina?-.
Resto impassibile davanti alla Serpeverde che sembra sentirsi molto orgogliosa della cattiveria appena detta, mentre la testa di Draco si alza su di me e i suoi compagni si voltano. –Fuori- dico con voce fredda, facendo ridere Pansy.
-Non è mica tuo questo posto- alza le spalle, incrociando le braccia.
-Fuori- dico più forte, senza riuscire a trattenere la mia voce, stanca e con la testa dolorante, mentre altre gocce roventi scivolano sul mio viso. I miei occhi annebbiati dalle lacrime incontrano quelli di Draco che si è alzato in piedi e mi osserva preoccupato.
-Come ti…- il tono sdegnato di Pansy viene interrotto da Zabini che la spinge leggermente verso la porta.
-Dai, usciamo- fa il ragazzo superandola, seguito da Nott che silenzioso come sempre scivola via senza attirare troppo l’attenzione. La ragazza gonfia le guance e diventa rossa come un pomodoro dalla rabbia, sbuffando rumorosamente e facendo più rumore possibile quando cammina.
-Mary- Draco sembra ancora più pallido e fa un passo verso di me, prima che io alzi una mano per interromperlo, voltandomi verso l’uscita e chiudendola muovendo la mano in aria per compiere un semplice incantesimo. Quando insonorizzo la stanza i miei muscoli hanno un fremito e improvvisamente mi sento molto più stanca, ma le lacrime non si fermano e se è possibile scendono ancora più veloci e incontrollate.
Riporto gli occhi su Draco, trovandolo dove l’ho lasciato, con il viso preoccupato.
-Hai saputo di Ron?- dico, cercando di non singhiozzare, spaventata da ciò che il ragazzo possa dire.
Non voglio che confermi le mie paure, ma non posso fare finta di nulla.
Il ragazzo alza le sopracciglia per un secondo sorprendendosi, forse non si aspettava questa domanda. –Sì- dice in un sussurro, prima di deglutire.
-Sei stato tu?- domando a bruciapelo. -Ma non doveva essere lui, giusto?- gli occhi del ragazzo scivolano via dai miei, mentre scaccio le lacrime con una mano e faccio un passo in avanti, accorciando la lunga distanza tra noi. –Doveva essere Silente-.
Il suo sguardo torna sul mio, le sopracciglia alzate e le palpebre come incapaci di chiudersi, mentre il ragazzo si lascia cadere sul letto. –Te lo ha detto Piton?-.
Scuoto velocemente la testa, prima di alzarla per evitare che altre lacrime scendano. –No- la mia voce trema. –Vuole che tu uccida Silente?- dico, incapace di credere che sia la verità, come se sperassi di aver capito male.
Forse è solo un enorme malinteso e ora mi spiegherà ogni cosa.
Il silenzio cala nella stanza, mentre copro gli occhi con le mani per poi stringere le dita tra i capelli, come se volessi dimostrare a me stessa che è un sogno e il mio gesto mi sveglierà.
-Sì- dice lui e le mie mani corrono alla bocca, mentre gli occhi tornano lucidi e ritrovano la stessa paura in quelli del ragazzo che è seduto sul letto dal lato opposto della camera. –Non volevo lo scoprissi così…- la sua voce suona forte, ma a me sembra lontana metri e metri. –Non doveva essere Weas…- sembra agitato.
-Se fosse stato qualcun altro, chiunque altro, non sarebbe meno grave!- la mia voce esplode come una furia. –Se non volevi lo scoprissi così, dovevi dirmelo tu!- mi sfugge un singhiozzo, mentre mi avvicino a lui, stringendo le mani in due pugni lungo il mio corpo.
Mi sento tradita e allo stesso tempo complice.
-Come potevo dirtelo?- dice alzandosi, gli occhi tristi quanto i miei, mentre si avvicina a me, fermandosi a pochi metri come se toccandomi potesse ferirmi. –Quando?-,
-Quando te l’ho chiesto!- grido, sfogando la mia rabbia.
-Era già troppo tardi per me- è la sua risposta frettolosa. –Se te lo avessi detto non mi avresti più guardato in faccia…e come avresti potuto?-.
-Io ti sto guardando adesso- dico seria. –Non è tardi, Draco-.
-È troppo tardi da quando mio padre ha giurato fedeltà all’Oscuro Signore molti anni fa- dice con convinzione. –E da quando l’ho fatto io-.
-Possiamo ancora fare qualcosa, tu non volevi farlo- mi guardo intorno come se cercassi un aiuto. –Possiamo andare a parlare con Silente, sono sicura che lui capirà e ti aiuterà…-.
-No, non possiamo- diventa più fredda la sua voce.
-Perché no?-.
-Nessuno può tradire l’Oscuro Signore- dice debolmente, con la voce di chi ha perso completamente la speranza. –Ucciderebbe i miei genitori, ucciderebbe me-.
-Non lo farebbe…-.
-Sei importante per lui, ma non abbastanza per questo- mi interrompe tetro. –Ti vuole per i tuoi poteri e non si fermerà per ottenerli- scuote la testa. –Non ha funzionato non toccarmi per averti più vicina, cosa ti fa pensare che non stia aspettando solo il momento giusto per dimostrarti le conseguenze della tua ribellione al suo volere?-.
-Io…- non so cosa dire, le parole muoiono nella mia gola ancora prima di avere un senso o un ordine.
-Non si può scappare- i suoi occhi brillano.
-L’Ordine ti aiuterebbe, vi nasconderebbe-.
-Non arriverebbe mai in tempo, lui ha spie ovunque e verrebbe a saperlo ancora prima che la notizia lasci Hogwarts-.
Come in trans commino verso di lui. –Non lo puoi uccidere- arrivo a un passo da lui. –Non puoi uccidere qualcuno, non puoi essere in grado di farlo- la mia vista è costantemente appannata dalle lacrime. –Hai solo sedici anni-.
-Questa è la mia punizione, quella di mio padre e la tua- dice serio, mentre due grosse lacrime rigano la sua pelle dal colore quasi grigio. –Quale sarà la tua mossa adesso?-.
Mossa?
-Che intendi?- aggrotto la fronte.
-Io ti ho detto di no, ma non posso fermarti- il suo sguardo lascia il mio e scivola sul pavimento. –Andrai a dirlo? Mi denuncerai?-.
-Non è una scelta che devo fare io- dico spaventata. –Non posso tradirti, se non vuoi non ti costringerò- non ho il tempo per dire altro che il giovane si getta su di me, avvolgendo le braccia intorno a me e stringendomi con foga. Ricambio la stretta, asciugando senza volerlo le lacrime sul suo maglione a collo alto, ma quando cerco di separarmi da lui per guardarlo negli occhi mi rendo conto che sta piangendo e a intervalli regolari emette qualche piccolo singhiozzo.
-Mi dispiace- sussurra al mio orecchio, senza lasciarmi andare, amareggiato, scoperto e sconfitto.Ecco qua, cosa ne pensate?
Spero vi sia piaciuto!
Avete visto il nuovo trailler di Animali Fantastici? Io sono un sacco fomentata!
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Mary Lloyd e il Voto Infrangibile
Fanfic(Seguito di Mary Lloyd, la chiave e il volto del male) Un nuovo personaggio è entrato a far parte della leggendaria storia ed ora, che è sempre più forte e consapevole delle sue capacità, sarà impossibile uscirne! Buoni e cattivi, ma è così semplic...