La fine di Silente

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Tutta la mia forza si concentra nelle dita, strette in tenaglie sul braccio di Fenrir Greyback, lacerando lentamente la stoffa scura dell’abito da Mangiamorte che lo avvolge aderente. Vorrei continuare a urlare, ma da quando ha cambiato strada non sono più riuscita a farlo.
Non è questa la via per lasciare il Castello e non riesco a comprendere dove voglia arrivare, ma sembra seguire più un odore che una strada precisa. Forse cerca qualcuno in particolare, forse i suoi compagni.
E se anche lui fosse qui?
Il panico mi invade completamente, alimentato dai riflessi di luce verde che penetrano da una finestra sul nostro tragitto. Una luce verde sembra illuminare il castello dall’alto e se si tratta, come temo, del Marchio Nero è molto probabile che qualcuno sia già morto a Hogwarts questa notte.
Una lacrima calda scivola sul mio viso, sono inutile un’altra volta.
Cerco di respirare per scacciare le lacrime, vorrei almeno capire dove mi trovo. Improvvisamente i corridoi della scuola che ho percorso decine di volte mi sembrano tutti uguali, come un labirinto intricato e senza uscita.
Un suono lontano mi risveglia dal mio torpore.
Tendo le orecchie, cercando di capire di cosa si tratta. Riesco a cogliere dei colpi e delle urla, sotto ai tonfi delle scarpe di Greyback che sembra aumentare il passo. Non scalcio più e non mi divincolo, trattenendo il respiro mentre voltiamo l’angolo. In lontananza intravedo molte ombre, alternate a lampi di luce colorata.
In molti stanno dando battaglia.
Mi sforzo per allungarmi il più possibile e osservare ogni dettaglio, quando finalmente raggiungiamo lo scontro. Harry, Ron ed Hermione sono probabilmente qui in mezzo da qualche parte.
Greyback si getta a gran velocità nella mischia, evitando incantesimi e maghi, dimostrando un’agilità che difficilmente si potrebbe associare alla sua stazza. Fatico a distinguere le facce tra i lampi di luce, riconoscendo vagamente solo alcuni membri dell’Ordine e le maschere bianche dei Mangiamorte, fino a che non vengo attivare da un turbine rosso di capelli. Ginny sta piroettando in mezzo alla sala, evitando gli incantesimi col minimo sforzo.
-Mary!- un grido mi raggiunge, proprio mentre ci allontaniamo dallo scontro e il mio sequestratore corre veloce verso una piccola porta che mi appare incredibilmente familiare. Cerco di sporgermi da sopra la spalla di Greyback, quando un lampo di luce rossa ci passa accanto, schiantandosi sul muro affianco alla porta. Il Lupo Mannaro emette un ringhio basso e costante, ma non si ferma oltrepassando la porta, mentre il mio nome viene chiamato un’altra volta.
-Minerva!- chiamo io, tornando ad agitarmi, quando riconosco la voce della donna.
-Hanno bloccato le scale…- sento gridare, nonostante il chiasso prodotto da Greyback mentre sale gli scalini. –Reducto!- la voce è sempre più lontana.
Un colpo sordo e un’altra porta si apre, prima che senza il minimo preavviso il Mangiamorte lasci la presa, scaraventandomi sul pavimento freddo e polveroso. Protendo le mani in avanti per ripararmi, ma nell’impatto la mia testa colpisce comunque il pavimento, facendomi imprecare a denti stretti.
Alzo subito lo sguardo però, per osservare l’ambiente e subito la mia attenzione viene catturata da una figura. Albus Silente è in piedi dal lato opposto della Torre di Astronomia, lo sguardo preoccupato rivolto nella mia direzione. –Professore?- dico tremante, non sembra stare bene.
-Mary- dice lui, la voce tranquilla e misurata come sempre. –Sei ferita?- domanda gentile e io scuoto subito la testa. Vorrei alzarmi e raggiungerlo, ma nonostante i miei sforzi l’unica cosa che riesco a fare è sollevarmi sulle braccia. Un piede di Greyback mi colpisce sulla schiena rimettendomi bruscamente al mio posto.
-Lasciala subito- una nuova voce risuona nella stanza, facendo ridere sommessamente il Mangiamorte, che però esegue l’ordine. Rialzo immediatamente lo sguardo, incrociando quello di Draco, in piedi a poco più di due metri da me. Il suo braccio destro è proteso in avanti, la bacchetta stretta nel pugno punta il Preside. I suoi occhi si soffermano su di me solo per pochi istanti, prima di tornare sul suo bersaglio.
Vorrei dire qualcosa, ma ogni parola che mi viene in mente non riesce a uscire dalla gola, riducendosi a un rantolo che muore prima di arrivare alle labbra. Sgrano gli occhi incredula, davanti alla scena che ho davanti, lasciando poco all’immaginazione.
È stato Draco a far entrare i Mangiamorte a Hogwarts. Li ha lasciati penetrare qui, dove ci sono i suoi compagni, gli amici e dove ci sono io.
Avrei dovuto fermarlo.
Avrei dovuto dire a Silente cosa Voldemort gli ha chiesto di fare così che lui lo salvasse.
Potevo evitare tutto questo, ma ho scelto di fingere di non sapere e ora ne paghiamo tutti le conseguenze.
-Tu, Fenrir?- sento parlare di nuovo Silente.
-Proprio così- risponde lui, in piedi accanto a me. –Contento di vedermi, Silente?-.
-No, non posso dire di esserlo- dice sincero il Preside.
Il Lupo Mannaro fa un passo in avanti, non riesco a capire cosa stia facendo, ma improvvisamente qualche goccia cade a terra, sul pavimento di legno scuro, a pochi centimetri dalla mia testa.
Chiudo gli occhi terrorizzata, rivedendo in un secondo il sogno che spesso mi ha tormentata la notte. Aspetto gli occhi grigi e l’urlo penetrate di ogni altra volta, ma sono lamenti a rompere il silenzio, solo parole.
-Però sai quanto mi piacciono i ragazzi, Silente- apro gli occhi alle parole di Greyback, sollevata che quel sogno non sia diventato realtà.
-Devo dedurre che adesso attacchi anche senza la luna piena? Questo è del tutto insolito…hai sviluppato un gusto per la carne umana che non può essere soddisfatto una volta al mese?-.
-Già- risponde lui con orgoglio. –Ti sconvolge questo, Silente? Ti terrorizza?- gli occhi dell’uomo scivolano nei miei, mentre sogghigna divertito.
-Be’, non posso fingere che non mi disgusti. E sì, mi sconcerta un po' che il nostro Draco abbia portato proprio te nella scuola dove vivono i suoi amici e Mary, a cui…-.
-Non sono stato io- lo interrompe infastidito Draco e subito il mio sguardo torna su di lui. –Non sapevo che sarebbe venuto…- solo ora mi accorgo del sudore che imperla la sua fronte, della bacchetta tremante e delle altre figure in divisa da Mangiamorte dietro a noi. Non conosco nessuno di loro, ma hanno tutti un aria familiare.
-Non mi perderei una gita a Hogwarts per nulla al mondo, Silente. Non quando ci sono gole da lacerare…buonissime…- ora il suo sguardo famelico è solo per Silente, che pallidissimo sembra reggersi in piedi a stento. –Potrei averti come dessert, Silente…- fa un altro passo verso di lui.
-No- fa autoritario il Mangiamorte più vicino. –Abbiamo ricevuto degli ordini. Deve farlo Draco. Ora, Draco, sbrigati- si rivolge al ragazzo.
Il giovane Serpeverde serra le labbra, osservando l’uomo indifeso davanti a se con la paura che dovrebbe avere lui. Silente, però, non è spaventato, è tranquillo come lo ho sempre visto.
-Non farlo- dico in fretta, riuscendo a liberare finalmente la mia voce tremante. –Non te lo perdoneresti mai- aggiungo, raccogliendo tutto il mio coraggio quando Greyback si volta verso di me con uno scatto e ringhio basso e cupo. Posso farlo arrabbiare, nella mia posizione posso permettermi qualche piccolo colpo di testa anche se non si direbbe. Non può ferirmi o lo avrebbe già fatto, ne ha avuto l’occasione più di una volta.
-Zitta!- si avvicina rabbiosa la donna tra i Mangiamorte, puntando la sua bacchetta sul mio viso. -L’Oscuro Signore ti vuole viva e possibilmente illesa, ma è disposto a rinunciare alla tua incolumità se necessario-.
-Alecto, lasciala, può solo parlare- continua l’uomo, convincendola ad allontanarsi. –Non farà niente, proprio come il nostro Silly- sorride avido al Preside. –Ora, Draco, presto!- urla poi al giovane, quando da sotto ci raggiungono alcuni schianti.
Qualcuno cerca di entrare nella torre.
-Lo farò io- interviene Greyback improvvisamente, dirigendosi rabbioso verso il Preside rabbioso.
-Ho detto no!- grida di rimando il compagno, prima ci colpirlo con un incantesimo non verbale che lo scaglia contro il muro, facendogli perdere l’equilibrio.
-Draco, fallo o spostati. Uno di noi…- cerca di parlare la donna chiamata Alecto, prima che la porta si spalanchi alle nostre spalle con un forte schianto.
Mi volto immediatamente, qualcuno è riuscito a penetrare ed è venuto in nostro soccorso.
Il mio cuore perde un battito quando riesco a vedere chi è entrato nella stanza circolare, se è stato Draco a fare entrare i Mangiamorte nel Castello, forse lui ci aiuterà.
L’uomo, come sempre, avvolto nel nero fa scivolare lo sguardo serio sui presenti, la bacchetta ben salda nella mano destra. I suoi occhi si fissano nei miei per un lungo istante, ma con mio terrore non lo vedo agitarsi per le mie condizioni o quelle del Preside, bensì mantenere la sua facciata impassibile.
-Abbiamo un problema, Piton- dice uno dei Mangiamorte. –Il ragazzo non sembra in grado…-.
-Severus…- un’altra voce si fa strada nella stanza, quella di Silente. Il suono che produce non ha più nulla però dell’uomo tranquillo che conosco e che ha parlato fino a poco fa. –Severus…ti prego…- dice ancora, mentre l’uomo alza la bacchetta contro di lui, davanti ai miei occhi sgranati.
No.
Non è vero.
La mia visione si appanna per un istante, prima che due grandi lacrime scivolino sul mio viso, trascinandosi roventi sulle guance congelate dalla fredda notte scozzese.
-Avada Kedavra!-.
Ancora prima che l’incantesimo lasci la bacchetta di Piton lo vedo esplodere nella mia mente e colpire Silente in pieno, come se fosse un sogno. Raccolgo tutte le energie che mi sono rimaste e forzo la mia magia, urlando più forte che posso contro il dolore alla testa che mi colpisce immediatamente e al sangue che sento colare dal naso.
Mi alzo in piedi in un gesto fulmineo, spingendomi in avanti, verso il Preside proprio mentre viene colpito in pieno petto dall’incantesimo che lo spinge indietro. I miei passi sono altamente instabili, ma lo seguo, fino a quando la mia corsa non viene interrotta dalla ringhiera in ferro, a cui mi aggrappo compulsivamente con un braccio, mentre l’altro è proteso nel vuoto.
Le mie lacrime seguono la caduta dell’uomo, scivolando nell’oscurità della notte.

Finalmente sono riuscita a scrivere un po', spero il capitolo vi sia piaciuto! :*
Purtroppo ci metto più tempo di quanto vorrei per pubblicare, ma spero di riuscire a concludere questa storia un giorno!

Mary Lloyd e il Voto InfrangibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora