Negazione

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Sono estremamente in ritardo, me ne rendo conto e so che è imperdonabile, ma dove lavoro hanno assunto nuovo personale quindi prevedo turni più leggeri dalle prossime settimane e spero di poter tornare a scrivere con regolarità!

Mi stringo a George, riconoscendo sulla sua giacca l’odore di bruciato, probabilmente dovuto a qualche esperimento non andato troppo bene. Da quando non vivono più con i loro genitori hanno sempre degli strani odori addosso, a seconda di cosa sperimentano al momento.
-Avrebbe potuto mettere qualcosa nel bicchiere di Ron senza che tu lo vedessi?- Fred si riferisce a Lumacorno, seduto sul letto in cui riposa il fratello minore privo di coscienza e automaticamente la mia mano si stringe con più forza sulla sua spalla. Vorrei poter fare qualcosa per alleviare il loro dolore, ma a malapena so cosa dire, considerando anche il modo in cui ho parlato al Grifondoro negli ultimi tempi.
Poi oggi è successo tutto veramente in fretta, dopo che la mia bacchetta si è rotta definitivamente la lezione è finita, lasciandomi solo molta stanchezza, insoddisfazione e una lunga serie di raccomandazioni sul riposo, che avrei dovuto osservare tutto il giorno. Quando ho saputo di Ron, però, il riposo è stato l’ultimo dei miei pensieri e mi sono solo concentrata su Harry, fino a che non l’ho trovato con Hermione e Ginny davanti all’Infermeria.
-Probabilmente- dice Harry. –Ma perché Lumacorno dovrebbe voler avvelenare Ron?-.
Il ragazzo dagli occhiali tondi e i capelli scuri ha appena raccontato di nuovo come il compagno è stato avvelenato questa mattina, visto che i gemelli sono arrivati da poco, non appena ci è stato consentito di entrare.
-Non ne ho idea- risponde Fred facendo una smorfia. –Non credi che potrebbe aver confuso i bicchieri per errore? Con l’intenzione di avvelenare te?-.
-Perché Lumacorno dovrebbe voler avvelenare Harry?- domanda Ginny scuotendo la testa.
-Perché è “Il Prescelto”? Non avrebbe senso- dico io imitando involontariamente il movimento di Ginny. –Lumacorno è molte cose, ma non è stupido- alzo le spalle. –Avvelenare Harry ora, quando ha avuto tante occasioni per farlo, sarebbe veramente da incoscienti. È ovvio che in un caso del genere sarebbe il primo sospettato-.
-Mary ha ragione- continua Ginny, rivolgendosi a Fred e attirando il suo sguardo. –Pensi che Lumacorno sia un Mangiamorte?-.
-Tutto è possibile- fa lui riportando gli occhi sul fratello, con voce cupa e triste. È strano vedere i gemelli così preoccupati e seri, forse se ci fosse anche Eleonor almeno Fred sarebbe più tranquillo.
-Potrebbe essere sotto la Maledizione Imperius- dice George, in piedi accanto a me.
-O potrebbe essere innocente- ribatte Ginny. –Il veleno avrebbe potuto trovarsi nella bottiglia: in quel caso probabilmente era destinata allo stesso Lumacorno-.
-Chi può voler uccidere Lumacorno?- risponde scettico il fratello.
-Silente pensa che Voldemort lo volesse dalla sua parte- Harry mi guarda e io annuisco, confermando ciò che dice. -Lumacorno si è nascosto per un anno prima di venire a Hogwarts. E forse Voldemort vuole toglierlo di mezzo, forse crede che possa essere prezioso per Silente- mi lancia un’occhiata che subito mi fa pensare alla nostra ultima lezione con Silente e al ricordo che dovremmo recuperare da Lumacorno.
-Ma tu hai detto che Lumacorno voleva regalare quella bottiglia a Silente per Natale- dice Ginny, portando alla luce un aspetto che ancora non conoscevo. –Quindi magari il colpevole voleva uccidere Silente-.
La bottiglia, come la collana che ha stregato Katie Bell, era indirizzata a Silente?
È ovvio che Voldemort voglia toglierlo di mezzo, ma che genere di tentativi sono?
Sembrano i gesti disperati di chi non ha la minima idea di cosa stia facendo, la prima volta con Bell era ovvio che la collana non sarebbe mai arrivata all’interno della scuola, come questa volta lo era che Lumacorno non consegnasse il regalo. Mi è già capitato di vederlo dove c’erano degli alcolici e gli piacciono fin troppo per i miei gusti, non rinuncerebbe mai a una bottiglia.
“E se Harry avesse ragione?”
“E se fosse Draco il colpevole?”
No.
Non lo farebbe mai.
“Ma lui era ad Hogsmeade quel giorno ed è arrivato tardi”
Non significa nulla.
“Alla festa è sparito”
Perché mai dovrebbe farlo?
“Perché è un Mangiamorte con una missione da portare a termine”
“Una missione di cui non ti ha detto nulla”
No, non può essere lui.
Improvvisamente sento gli occhi bruciare e la mia vista si appanna leggermente, ma fortunatamente stanno tutti osservando Ron che ha appena emesso un debole suono e non fanno caso a me. Ho il tempo di alzare lo sguardo al soffitto e ricacciare indietro le lacrime, prima ancora che possano definirsi tali. I miei occhi corrono sul vecchio orologio dell’Infermeria, è già molto tardi, ma sono sicura che Draco mi stia ancora aspettando.
Lui è l’unico che può smentire i miei dubbi.
Un forte rumore ci fa tutti sobbalzare, mentre le porte dell’Infermeria si spalancano, rivelando l’enorme figura di Hagrid che viene verso di noi a passi lunghi e pesanti che lasciano orme di fango sul pavimento di pietra. –Sono stato nella Foresta tutto il giorno!- esclama, la voce affaticata come se avesse appena corso. –Aragog sta peggio, sono andato a leggerci delle storie…sono venuto su solo adesso per la cena e la Professoressa Sprite mi ha detto di Ron! Come sta?- ci raggiunge.
-Non male- dice mio fratello. –Dicono che si rimetterà-.
-Non più di sei visitatori alla volta!- Madama Chips esce di corsa dal suo ufficio, allarmata come se stessimo facendo qualcosa di orribile. Ci guardiamo tutti intorno e, in effetti, con Hagrid siamo sette, anche se Hermione non ha detto una parola da quando ci hanno lasciato entrare.
-Vado io- dico ad alta voce, tranquillizzando la donna che torna verso il suo ufficio. È la cosa più giusta da fare, Hagrid è appena arrivato, Fred, George e Ginny sono parenti, Harry è il suo migliore amico ed Hermione…bhè, se non resta lei, non dovrebbe farlo nessuno. –Tanto è stata una giornata pesante e dovrei già essere a letto- alzo le spalle usando la stanchezza come scusa, anche se so che ci vorrà ancora parecchio prima che io possa dormire. Senza lascire il tempo agli altri di parlare George annuisce, facendo un passo per avvicinarsi più a me e stringermi in un abbraccio forte e sicuro, mentre lascia un bacio rumoroso sulla mia guancia, imitato subito dopo dal gemello. Sorrido imbarazza salutando tutti con un cenno, probabilmente passerà molto tempo prima che riveda i gemelli ed è stata una delle occasioni peggiori in cui potessi incontrarli. Forse è anche questa la ragione per cui non mi hanno fatto domande sulla faccia triste e lo sguardo assente che devo aver avuto negli ultimi minuti.
Mi allontano lentamente dal gruppo e dal letto di Ron, raggiungendo lentamente la porta che da sul corridoio, nel quale i miei passi cambiano, diventando più veloci e sostenuti, mentre gli occhi tornano a pizzicare, portandomi a prendere le scale verso i sotterranei.
Ti prego, Draco, dimmi che non è come credo.

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Mary Lloyd e il Voto InfrangibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora